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Fondazione Italiana Sommelier . Un anno di Cultura del vino e dell’olio

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fullsizerender-11Per la prima volta a Catania un corso monografico sullo Champagne e un secondo per formare i Sommelier dell’Olio. Sono solo alcune delle novità presentate dalla Fondazione Italiana Sommelier, in programma per il nuovo anno presentati dal presidente Sicilia Orientale, Paolo Di Caro, assieme la squadra docenti, i sommelier e i corsisti che diventeranno sommelier nel 2017. Degustazioni, eventi e corsi per sommelier ed appassionati, dedicati all’affascinante mondo del vino e dell’olio.

La Fondazione Italiana Sommelier Sicilia orientale, giunta al terzo anno di attività, proporrà una eccezionale anteprima della stagione questa sera, martedì 20 dicembre, allo Sheraton, con una verticale di 5 annate di Sassicaia, il vino italiano più famoso nel mondo, che percorrerà l’ultimo decennio della storica etichetta di Tenuta San Guido, raccontate dall’impareggiabile narrazione di Daniela Scrobogna, responsabile per la Didattica di Fondazione Italiana Sommelier, voce radiofonica e televisiva di prestigiose trasmissioni enogastronomiche.
vino-versato-biancoIl primo appuntamento del 2017, è fissato per il 20 Gennaio con Hofstatter/Dr. Fischer, 8 etichette; 17 Febbraio, Brunello di Montalcino con una verticale storica 8 annate; il 6 Marzo – Il cabernet di Tasca d’Almerita; il 14 Marzo 4° Corso di qualificazione professionale per sommelier; ad Aprile, la Loira e i grandi Pouilly Fumè Ladoucette, Verticale storica di «Baron de L» Verticale di 10 annate.
Tanti gli appuntamenti anche “on the road”, con visite in cantina e degustazioni, dedicato al segmento del turismo enogastronomico a gennaio alle cantine Pietradolce Faro; a febbraio al Palmento Costanzo, a marzo alla Cantina Gulino; a maggio al Feudo Maccari; a giugno alla tenuta Paolo Calì.
Il 2017 sarà un anno importante per noi – anticipa il presidente Paolo Di Carosiamo al terzo ciclo di Corsi di formazione professionale per sommelier, ma il nostro desiderio di promuovere la cultura del vino e dell’Olio ci porta ad esplorare nuovi orizzonti”. vino2I sommelier non sono solo l’anello di congiunzione fra il mondo del vino è quello del cibo di qualità – prosegue –sono ambasciatori di cultura, territorio, identità e specificità. Questo 2017, insieme alla ormai abituale esplosione dell’Etna, sarà un anno di grandi appuntamenti anche per il mondo degli appassionati, sempre in crescita anche alle nostre latitudini“.
La Fondazione Italiana Sommelier, nata nel 2013 dopo 52 anni di attività come ‘Associazione Italiana Sommelier Roma’, anche proprietaria del marchio Associazione Italiana Sommelier dell’Olio, è membro di Worldwide Sommelier Association (W.S.A.), l’Associazione dei Sommelier nel Mondo, nata con lo scopo dichiarato di contribuire a migliorare la diffusione della cultura del vino e del cibo, riunendo in questo progetto 25 tra le più prestigiose associazioni del mondo coinvolte nel settore. La Fondazione Italiana Sommelier è anche editore da oltre trent’anni e pubblica, sotto il marchio di Bibenda editore, le edizioni di maggior successo che riguardano il vino e dintorni.

Formaggi e salumi. Le DOP e IGP italiane e francesi insieme per potenziare tutela e valorizzazione

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giuseppe-liberatore-presidente-aicig-1Potenziare e rendere più efficaci, anche come strumento di regolazione del mercato, i piani produttivi attraverso una serie di proposte che saranno presto sul tavolo della Commissione Europea. E’ il patto che i Consorzi di tutela delle DOP e IGP italiane e francesi nel settore salumi e formaggi hanno stretto grazie all’incontro tenutosi di recente a Reggio Emilia. Al tavolo del confronto i Consorzi italiani, formaggi DOP Asiago, Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano e prosciutti DOP Parma e San Daniele e quelli francesi dei formaggi DOP della Savoia e del Comte’.

“Analizzare l’esperienza nell’applicazione di questo recente strumento di regolazione dell’offerta introdotto dalle norme comunitarie ci mette in grado di fornire delle indicazioni al legislatore in modo da rendere i piani produttivi sempre più adatti alle necessità di valorizzazione e tutela delle denominazioni”, spiega soddisfatto Giuseppe Liberatore presidente Aicig, Associazione italiana che raccoglie oltre il 90% dei Consorzi di tutela italiani delle DOP e IGP che hanno promosso l’iniziativa.
prosciutto-di-modenaIl piano produttivo impegna i Consorzi a rilevare con esattezza i dati economici che riguardano le quantità di materia prima, latte prodotto o animali allevati, la sua trasformazione nei salumifici e nei caseifici certificati per la filiera DOP, la stagionatura e l’immissione in mercato. Al tempo stesso i Consorzi rilevano la domanda sul mercato, nazionale ed estero ed attuano le iniziative di comunicazione e di ricerca tecnica per migliorare l’offerta qualitativa. Quindi il piano produttivo si inserisce a pieno titolo nella valorizzazione del prodotto DOP ed IGP, che rappresenta, insieme alla tutela ed alla promozione, la finalità dei Consorzi.
Gli organismi francesi ed italiani sono sempre più uniti per sostenere l’impianto europeo per i prodotti a senominazione d’origine, per favorirne l’accesso al mercato con una offerta regolare e tutelare le denominazioni in modo da fornire al consumatore la garanzia sull’origine del prodotto acquistato. E non deve sorprendere che solo le DOP italiane e francesi abbiano adottato questo strumento. Parliamo infatti di prodotti che rappresentano il riferimento per l’economia agroalimentare dei rispettivi territori d’origine. L’auspicio dunque è che i piani produttivi possano diventare il normale strumento per la gestione dell’offerta produttiva da parte dei Consorzi.

A Nicosia (Enna): una Cena di Gala “Preludio di festa”. E di grandi successi.

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brigata-completaE’ stata una bellissima serata di grande successo e di cibo di altissimo livello  quella che ieri a Nicosia ha celebrato non soltanto il gemellaggio enogastronomico tra due Bagli – il San Pietro di Nicosia e il Della Luna di San Leone di Agrigento – e non soltanto una fusion di due cucine essenzialmente condizionate da elementi diversi – la montagna di Nicosia ed il mare di San Leone – ma anche e soprattutto lamax-e-hermes nascita di un rapporto di collaborazione e  di amicizia tra i due chef protagonisti della kermesse culinaria, Hermes Picone per il Baglio San Pietro e Max Ballarò per il Baglio della Luna.
Non avevo dubbi rispetto all’ottima riuscita dell’evento “ – dice Alessandra Verzera che della serata è stata l’ideatrice e che l’ha fortemente voluta ed organizzata – “ Conoscevo già Ballarò, ed era una puntata certa, un numero unico. Non potevo perdere. Uno chef di lungo corso malgrado la giovane età, con un bagaglio molto significativo ed esperienze di alto livello a carattere internazionale. Al contempo avevo conosciuto anche Picone; questo immenso giovanotto dal grande cuore e dalla grande sensibilità e dal talento straordinario, che però non si era ancora mai misurato con realtà più ampie” – dice il direttore di Scelte di Gustoballaro-nicosia3Era fisiologico che i due chef si “prendessero” e riuscissero a produrre a quattro mani una sinfonia di gusti in una gamma organolettica completa, rotonda, immaginativa ma al contempo fortemente radicata alla tradizione dei rispettivi territori .
hermes-cenaUn ” Crescendo Rossiniano”  di gusti e di colori: piatti belli da vedere, eccellenti da gustare. Picone la considero una mia personalissima felice intuizione; e di ciò meno vanto dato che già stamattina ho iniziato a ricevere importanti feedback sul suo operato proprio da parte di nicosiani. E su questo voglio spendere qualche parola per evidenziare ulteriormente la grande ospitalità e l’entusiasmo di questa gente aperta a nuove conoscenze e a nuove esperienze. Una sorpresa che, come quasi tutte le cose belle, per quanto mi riguarda nasce da un errore. Pensi che mi sono trovata a Nicosia per sbaglio, qualche mese fa, ed ero anche piuttosto infastidita dall’equivoco rispetto ad una mia prenotazione alberghiera. Guardi cosa riesce a nascere da un errore…E del resto basti pensare alla “pommballaro-nicosia-4e frite”: uno dei più famosi errori della storia della cucina ed anche uno dei più grandi successi. Tornando a Picone, vedo un futuro assai brillante per questo giovane nicosiano, tanto più che caratterialmente lega bene. E lo si è visto ieri: il gruppo di sconosciuti è stato subito squadra, ha fatto team in men che non si dica. E questo già per sé è un successo destinato a produrne degli altri. Ma vuole sapere la cosa veramente bella a prescindere dal mero cibo? I due chef , oggi ma in momenti diversi, mi hanno detto l’uno dell’altro cose a dir poco meravigliose. Ecco, per me questo equivale ad aver vinto un premio io stessa
”.
brigata-ballaroE l’atmosfera di ieri sera era quella delle grandi occasioni per questa cena di gala che è stato a tutti gli effetti un “Preludio di Festa”, così come Verzera l’aveva intitolata. Tra i convenuti anche il primo cittadino di Nicosia, Luigi Bonelli, oltre a professionisti , funzionari, imprenditori e fortunati touristi gourmet. Ma se conosciamo Max Ballarò ed ora anche un po’ meglio Hermes Picone, non conosciamo chi di fatto apporta aiuti preziosi agli chef; ovvero gli assistenti. Per Max Ballarò, Antonino Fiannaca 22 enne di Realmonte che giorni fa ha ricevuto il titolo di campione regionale al concorso tenutosi nel Messinese del titolo “ Tradizione e innovazione : dal mare al piatto” , Alen Mangione di Raffadali 18 enne figlio d’arte con le basi trasmesse dal papà chef di cucina che già fin dall’infanzia giocava con le attrezzature di cucina nel ristorante di famiglia, e che è stato medaglia di bronzo ai campionati di cucina Italiana 2016, ed infine Pietro Salamone 20 enne anch’egli di Raffadali che quest’anno è stato insignito Campione d’ Italia di cucina categoria Junior. Insomma, il palmares è notevole anche per questi giovanissimi che di certo continueranno a crescere. Accanto ad Hermes Picone invece Marco Miritello, 17 anni, Mario Isaia 53 e Gianluca Mancuso 39, tutti nicosiani.
ballaro-nicosia-6chef-e-brigateE Max Ballarò si è espresso così, a caldo, parlando della serata : “Ieri è stata una bellissima serata ricca di emozioni all’insegna del buon gusto ma soprattutto per aver portato a casa nuove amicizie e nuovi stimoli. Volevo ringraziare il direttore Alessandra Verzera per averci coinvolti in questo gemellaggio con Hermes e il Baglio san Pietro, una struttura a mio avviso magica sia per la storia che porta e sia anche per i “Monumenti” storici che detiene.Il Baglio è magico, ci si sveglia alla mattina e dal cortile si osservando i monti maestosi e la cittadina Nicosiana che con il suo fascino racconta la storia e la tradizione che ancora regna ai nostri giorni. Insomma per me un po’ un salto nel passato. Curiosamente osservando la struttura e le attrezzature antiche ho percepito nuovi stimoli nell’immaginario di nuovi piatti con prodotti di montagna da valorizzare e far conoscere nella nuova carta del prossimo anno: cito solo la Piciotta, piatto tipico molto buono a me sconosciuto fino a ieri ma che ho apprezzato tantissimo.La gente del luogo è meravigliosa e cordiale, ci hanno trasmesso molto calore e un’accoglienza che ricorderemo con piacere.”

ballaro-nicosiaNon è stato meno generoso Picone nei confronti del collega appena conosciuto : “ Ballarò è una grande persona oltre che un bravissimo chef. Con un controllo totale delle cose e grande determinazione. Un artista per molti versi. Mi sono sentito subito in sintonia ed infatti la cucina ha lavorato benissimo, anche in considerazione del considerevole numero di portate. Un’empatia immediata che non mi aspettavo visto il rango di Max. Ma, come sempre, l’umiltà e la disponibilità sono le vere carte vincenti su cui scrivere un successo sia personale che professionale. Ci rivedremo presto”.
Sicuramente i due si rivedranno presto perché è previsto un replay al Baglio Della Luna, ospiti questa volta nella cucina di Ballarò.

Direttore ma secondo lei in quei piatti c’è profumo di stelle?

pacchero-hermesLa stella è una legittima ambizione, se non talvolta un’aspettativa, di ogni cuoco e di ogni chef. Ma io personalmente non me ne preoccuperei più di tanto perché, in ogni caso, una stella è un punto di partenza e non certo il punto di arrivo. E’ uno step importantissimo, ma segna anche un crescente carico di lavoro, di impegno e di studio. hermes-cena3Negli anni ho avuto qualche buona intuizione, come l’ultima in ordine di tempo rispetto ad Enzo Ninivaggi insignito quest’anno della sua prima stella Michelin, e devo dire che la stessa sensazione che provai sedendo al ristorante di Ninivaggi allora l’ho provata di nuovo qualche mese fa assaggiando l’inaspettata cucina di Picone. Ma è tutto molto prematuro. Ballarò non ha bisogno di “emergere” dato che si muove in ambienti internazionali in cui esprime il prodotto che anche io conosco bene e che sicuramente ha ogni caratteristica per “accendersi” di stelle. Io però nelle more direi di goderci le stelle nel cielo e l’ottimo cibo nel piatto”.

Alessandro Lo Iacono 

A “Porta a Porta” si elogia la cucina italiana. Amira: “Senza la sala la cucina non esiste”

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reginellaIeri sera ho visto “Porta a Porta”; e le arancine e la cuccìa imposte dalla bella e attesa tradizione di Santa Lucia, appena apprezzate e gradite, mi sono andate di traverso.

Commenta così la puntata della nota trasmissione di RaiUno andata in onda ieri sera,  il Gran Maestro Antonio Reginella,  Fiduciario di Amira Palermo Sezione Sicilia Occidentale.

Era una trasmissione dedicata alla ristorazione; presenti Antonella Clerici, il direttore di Bibenda, i direttori delle guide di  Repubblica, dell’ Espresso, del Gambero RossoFranco Ricci, Enzo Vizzari, Laura Mantovano, Peppe Cerasa –  ma anche tre noti chef di cucina: Antonio Guida, Francecso Apreda e  Ciccio Sultano, che hanno preparato ciascuno di loro un “piatto”,  ed un giornalista gastronomo , Luciano Ferraro, oltre naturalmente a Bruno Vespa; praticamente quello che si direbbe “il meglio degli esperti in tema di ristorazione”. Almeno di ciò ero convinto. Certo non mi aspettavo di sentire che “ la ristorazione italiana è, ora più che mai, apprezzata e richiesta da tutto il mondo”, cosa su cui siamo tutti orgogliosamente d’accordo, “Grazie alla bravura e alla sperimentazione dei cuochi, acquisita in giro per il mondo, e all’eccellenza dei nostri vini”  senza sprecare nemmeno una parola per gli operatori di sala, come se non esistessimo“.

reginella1maitreE’ accorato lo sfogo di Reginella dato che, come è risaputo a tutti – anche se forse un po’ meno ai clienti –  senza un’ottima squadra in sala e senza una sinergia da vero team tra sala e cucina, le cose non sarebbero di certo così perfette ed impeccabili. Non a caso la qualità del servizio è uno dei punti attentamente presi in considerazione da qualsiasi critico enogastronomico, ed ha un peso notevole sul giudizio globale di ogni singolo ristorante. E l’ Amira, che sforna il fior fiore dei Maitres d’ Hotel e di sala, si sente penalizzata:

Veramente vergognoso!” – tuona Reginella. “ Premesso che io non ce l’ho con i cuochi come più volte ho precisato, salvo a non gradire la sperimentazione a tutti i costi o a ritenere non necessario girare il mondo, perché alla fine, come ha precisato Cerasa, è giusto preparare come hanno fatto: e cioè cacio e pepe, Cassoela e Taratatà; ma questa è un’altra storia.. Ma cosa ne sarebbe dei loro “piatti” e dell’ eccellenza dei nostri vini se non ci fossero maitre e personale di sala a valorizzarli ? Allora mi chiedo: ma cosa abbiamo fatto a questi signori esperti che si permettono di snobbarci ? Mi viene difficile pensare che non conoscano la funzionalità del ristorante e l’importanza della presenza del personale di sala e del Maitre; così come mi fa specie il non intervento a nostra difesa dei colleghi chefs presenti alla puntata. Soprattutto visto che, fino ad ieri, al Natale dei Cuochi, i loro stessi colleghi hanno ribadito l’indispensabilità della collaborazione dei reparti Cucina/Sala e l’interdipendenza dei due settori.
amiraSicuramente il nostro neo Presidente G.M. Valerio Beltrame avrà preso nota e troverà la maniera per elevare una protesta verso questa disinformazione, negativa per la nostra professione, e forviante per i giovani, perché  così non se ne può proprio più

Naturalmente, attendiamo risposte e proposte. Intanto, per chi l’avesse persa, a questo link la puntata di Porta a Porta del 13 Dicembre http://www.raiplay.it/video/2016/12/Porta-a-Porta-4804e3d8-aa85-4fe5-aca7-7bec36c93872.html

Alessandra Verzera

“Il Credenziere”: ad Annone Veneto, un posto in cui tornare

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credenziereMio padre ed io abbiamo trovato un modo godereccio di vederci.
Ogni tanto ci diamo appuntamento per una mangiata “come Dio comanda” fatta insieme, corredata di chiacchiere e affetto percepito dagli sguardi complici e dai pensieri.
Nel nostro peregrinare enogastronomico Veneto e Friulano, siamo capitati al Ristorante “Il Credenziere” ad Annone Veneto, cittadina facente parte del Friuli Concordiese. Un comune di confine tra Friuli e Veneto, in sostanza, ma ancora in provincia di Venezia.
Ciò che ci attirava come gli orsi col miele è stata la promessa “cucina creativa di pesce”.
credenziere2Il cuoco, Mario Dalena, pugliese di Castellana Grotte, imparato la genuinità dei sapori della sua terra si trasferisce a Venezia molto giovane e forse è lì che l’incontro dei sapori di mare tra Nord e Sud si sposeranno.
Mario amplierà la sua arte creativa anche a Londra, in Francia e in Svizzera, avendo svariati riconoscimenti.
Si occuperà della ristorazione per la Mostra del Cinema di Venezia e di Cannes per alcuni anni e in seguito si trasferirà in “terraferma” dove, insieme alla moglie Manuela, aprirà il Credenziere, ristorante che offre una sorta di nouvelle cuisine rivisitata, con i sapori della sua calda terra d’origine, la Puglia, e la sua casa odierna, il Veneto.
credenziere4Mangiare da Mario è un’esperienza sensoriale.
La ricercatezza degli ingredienti, ottimi.
Un viaggio nei sapori perfettamente equilibrati, non sovrapposti, ma netti al palato.
Questa volta ci sono andata con il mio compagno, sapendo bene di farlo felice.
Abbiamo mangiato una carrellata di antipasti portati ad uno a uno, deliziosi, tra cui: sarde fritte ripiene di ricotta e tonno su salsa di pomodorini, polpo con patate, pistacchi e mango, insalatina calda di granchio con nocciole e olio alla liquirizia.
credenziere5Come primo abbiamo scelto delle orecchiette fatte con grano antico arso, alle puntarelle e gamberi, davvero strepitose.
Ci siamo fatti tentare dal dolce perché non potevamo esimerci.
Tortino di cioccolato dal cuore tenero al peperoncino e scorzette d’arancio, accompagnato da gelato alla grappa.
Bevuto un ottimo vino salentino, un Marmorelle del 2012, Tenute Rubino.
Usciti appagati e felici, come sempre dopo aver pagato un giusto prezzo avendo avuto soddisfazione vera.
Una giornata da ricordare, un posto in cui ritornare.
Per ogni importante occasione e per viziarci un po’.

 

Linda Smeraldi

 

Linda Smeraldi

“Il Credenziere”: ad Annone Veneto, un posto in cui tornare

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credenziereMio padre ed io abbiamo trovato un modo godereccio di vederci.
Ogni tanto ci diamo appuntamento per una mangiata “come Dio comanda” fatta insieme, corredata di chiacchiere e affetto percepito dagli sguardi complici e dai pensieri.
Nel nostro peregrinare enogastronomico Veneto e Friulano, siamo capitati al Ristorante “Il Credenziere” ad Annone Veneto, cittadina facente parte del Friuli Concordiese. Un comune di confine tra Friuli e Veneto, in sostanza, ma ancora in provincia di Venezia.
Ciò che ci attirava come gli orsi col miele è stata la promessa “cucina creativa di pesce”.
credenziere2Il cuoco, Mario Dalena, pugliese di Castellana Grotte, imparato la genuinità dei sapori della sua terra si trasferisce a Venezia molto giovane e forse è lì che l’incontro dei sapori di mare tra Nord e Sud si sposeranno.
Mario amplierà la sua arte creativa anche a Londra, in Francia e in Svizzera, avendo svariati riconoscimenti.
Si occuperà della ristorazione per la Mostra del Cinema di Venezia e di Cannes per alcuni anni e in seguito si trasferirà in “terraferma” dove, insieme alla moglie Manuela, aprirà il Credenziere, ristorante che offre una sorta di nouvelle cuisine rivisitata, con i sapori della sua calda terra d’origine, la Puglia, e la sua casa odierna, il Veneto.
credenziere4Mangiare da Mario è un’esperienza sensoriale.
La ricercatezza degli ingredienti, ottimi.
Un viaggio nei sapori perfettamente equilibrati, non sovrapposti, ma netti al palato.
Questa volta ci sono andata con il mio compagno, sapendo bene di farlo felice.
Abbiamo mangiato una carrellata di antipasti portati ad uno a uno, deliziosi, tra cui: sarde fritte ripiene di ricotta e tonno su salsa di pomodorini, polpo con patate, pistacchi e mango, insalatina calda di granchio con nocciole e olio alla liquirizia.
credenziere5Come primo abbiamo scelto delle orecchiette fatte con grano antico arso, alle puntarelle e gamberi, davvero strepitose.
Ci siamo fatti tentare dal dolce perché non potevamo esimerci.
Tortino di cioccolato dal cuore tenero al peperoncino e scorzette d’arancio, accompagnato da gelato alla grappa.
Bevuto un ottimo vino salentino, un Marmorelle del 2012, Tenute Rubino.
Usciti appagati e felici, come sempre dopo aver pagato un giusto prezzo avendo avuto soddisfazione vera.
Una giornata da ricordare, un posto in cui ritornare.
Per ogni importante occasione e per viziarci un po’.

 

Linda Smeraldi

Da Detroit a Terrasini per raccontare di vino e olio: Rosanna Ventimiglia la blogger dal cuore a stelle e strisce

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ventimiglia1Nata a Carini, una vita tra Detroit, Michigan e Terrasini dove vive con il marito Alessandro grafico pubblicitario ed il piccolo Francesco. Dopo gli studi in “Hotel & Accomodation” consegue l’attestato di Assaggiatore di Vino ONAV e la relativa iscrizione all’Albo e di recente, consegue anche l’attestato di Sommelier dell’Olio, una nuovissima figura professionale certificata dall’AISO (Associazione Italiana Sommelier dell’Olio) che organizza corsi per la FIS (Fondazione Italiana Sommelier).

Rosanna, questi suoi saperi decide di metterli a disposizione degli estimatori e apre, nel 2015, un suo blog “Uva e Pomodoro”. Nel blog si trovano ricette di cucina in cui Rosanna sperimenta accostamenti particolari, pur mantenendo una struttura tradizionale dei piatti. La gastronomia siciliana, ricca di profumi intensi e violenti è la base dei suoi piatti, tuttavia le piace fare “viaggi” gastronomici per le regioni italiane e per alcune cucine estere, cercando sempre di dare un tocco personale alle ricette base e proponendo un corretto abbinamento vino-cibo. Ma andiamo a conoscerla più da vicino.

ventimiglia3Rosanna, ci racconta da dove nasce l’idea del blog e perchè?

Dopo avere concluso la mia formazione di assaggiatore di vini, ho ritenuto che fosse importante condividere pubblicamente la bella esperienza che ho vissuto. Mi stuzzicava l’idea di mettere a disposizione di chi vuole accostarsi all’universo dell’enogastronomia, il bagaglio di saperi, tecniche, curiosità che avevo acquisito. Oggi c’è molta curiosità e attenzione verso il vino, l’olio e l’alimentazione: ho creduto fosse giusto fare la mia parte.

Tantissimi i blog in giro per il web, cosa differenzia il suo dagli altri?

E’ vero: sono veramente parecchi, dunque, per differenziarmi, ho pensato di dare al mio sito un taglio culturale. Ogni recensione è accompagnata da una poesia o un aforisma di grandi scrittori e letterati del passato, legando così anche una semplice ricetta o una bottiglia di vino a un fatto culturale. Inoltre ho pensato di inserire una sezione “Storie” in cui abbino un vino a un personaggio storico o letterario.

Personalmente la rubrica che mi affascina e mi piace leggere di più è “Storia”. L’abbinamento vino, storia e letteratura tra racconti reali e fantasiosi, a mio avviso, avvicina il lettore alla cultura enogastronomica. Da dove nascono i suoi racconti?

Solitamente un vino si abbina a un piatto o a una pietanza. Ma dal vino si possono trarre delle sensazioni uniche che ne rivelano il carattere, la personalità. Dunque ho pensato di abbinare queste peculiarità, queste caratteristiche a un personaggio famoso, storico o fantastico. Le storie nascono tra realtà e fantasia e suscitano curiosità al lettore che scopre le affinità tra un buon Amarone e il poeta Catullo, tra Pablo Neruda e un robusto Negroamaro, tra un floreale Syrah e Ruggero II di Sicilia.

uva2Di recente consegue il diploma di “Sommelier dell’Olio” , figura nuovissima del settore e da qui la nascita della sezione “Oli” del suo blog. Cosa tratterà questa sezione, ci dia qualche anticipazione.

La mia irrequietezza e la voglia di allargare la mia formazione mi ha portato a conseguire questo attestato, organizzato per la prima volta in Sicilia. La diffusione della cultura dell’olio, dalla coltivazione delle olive fino alle nostre tavole è poco conosciuta e meritevole di essere divulgata. Come il vino anche l’olio è analizzato e recensito in base alle sue qualità organolettiche e di conseguenza abbinato correttamente a una determinata pietanza. E’ un mondo verso il quale c’è grande curiosità ed attenzione non solo dagli addetti ai lavori ma anche dai consumatori, dunque è giusto educare e informare per saper scegliere l’olio da usare a tavola.

ventimiglia2Programmi e progetti futuri?

Mi piacerebbe far emergere il mio lavoro tramite la crescita di questo sito, cercando di farlo diventare un punto di riferimento per gli appassionati del mangiare e bere bene e sano. Personalmente mi piacerebbe affermarmi professionalmente in questo settore. Vino e olio mi affascinano particolarmente e spero di poter trasformare questa passione in una gratificazione professionale.

Sommelier e assaggiatore di vini sono due figure che tendono molto spesso ad essere confuse ma in realtà rappresentano due professioni distinte e separate. In comune hanno la degustazione dei vini a livello professionale, ma con compiti e funzioni ben diverse. E questo Rosanna ci tiene a precisarlo, il suo compito –  precisa –  è di assaggiare i vini dalla botte, prima che gli stessi vengano messi in commercio. “Cerco di individuare eventuali problematiche e quando necessario suggerisco le correzioni da apportare.”

Assaggiare e specializzarsi negli oli è diventata una vera e propria professione riconosciuta dall’Unione europea attraverso la ricezione del regolamento comunitario n. 2568/91. Ma il garbo e l’umiltà con cui Rosanna ci presenta il “suo mondo”, la sua professione è quasi disarmante.
E noi, che in questa rivista siamo sempre alla ricerca di talenti poco noti siamo orgogliosi di avervela presentata. Brava Rosanna, che la tua passione possa essere premiata come merita.

Tiziana Ciacciofera Triolo per SdG Iternational

Ricette d’autore. Le “Trippe di baccalà” di Hermès Picone

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hermes-nuovaTrippe di baccalà con crema di broccoletti, zeste di arancia e limone,emulsione di acqua di baccalà e drop di tartufo.

Ingredienti
200 gr di trippe di baccalà
100 gr di broccoletti
Zeste di mezzo limone
Zeste di mezza arancia
Sale
Pepe
Sedano
Carote
Cipolle
Vino bianco
Olio evo
Lecitina di soia
Cloruro di calcio
Alginato di sodio
Tartufo nero (uncinato)siciliano

Procedimento per le trippe di baccalà
Pulire la pellicina superiore delle trippe di baccalà in acqua appena sotto il punto di ebolizione per qualche secondo, scolarle e togliere la parte nera superiore. Tagliare le trippe a Julienne aggiungerle ad una brunoise di sedano carote e cipolle. Fare soffriggere per qualche minuto, sfumare con un vino bianco fermo. Portare a cottura e aggiustare di sale e di pepe.

Procedimento per la crema di broccoletti
Pulire i broccoletti e sbollentateli in acqua non salata per qualche minuto. Freddare in acqua e ghiaccio per fissare il colore e bloccare la cottura.Passare i broccoletti al frullatore per ridurli in crema e aggiustare di sale e pepe. Mettere la purea  in sottovuoto a campagna per togliere tutta l’aria all’interno così da avere una crema liscia e vellutata.

Procedimento per l’emulsione di acqua di baccalà

Mettere in un bicchiere alto e ampio il liquido di cottura delle trippe,  aggiungere la lecitina di soia e frullare in modo che il composto  incorpori aria per la formazione dell’emulsione

Procedimento per i drop di tartufo

Usare dell’acqua ti tartufo con una percentuale di alginato pari a 2g/1l. Incorporare bene l’alginato.portare in sottovuoto l’acqua di tartufo per eliminare l’aria all’interno. Con una siringa prelevare l’acqua di tartufo e con delle gocce fare un bagno in acqua e cloruro. Far riposare i drop di tartufo per qualche secondo e risciacquare i drop in acqua.

Impiattamento

Con l’aiuto di un coppa pasta sistemare la crema di broccoletti a specchio sul piatto.
Con un altro coppa pasta di diametro più piccolo sistemare e trippe di baccalà.
Disporre le zeste di arance e limoni e drop di tartufo sopra le trippe. e rifinire il piatto con l’ emulsione di acqua di baccalà

Hermès Picone – Chef – 

“Alla Corte del Gusto”: cibo, arte, cultura. Terzo appuntamento a Marigliano

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alla-corte-del-gusto-03Dopo il successo della kermesse “Il Gusto del Teatro”, ospitata presso il Teatro Comunale di Scisciano, che ha visto avvicendarsi sul palco gli spettacoli “Il colore del vino” e “’O Canisto”, continua il lungo programma de “alla Corte del Gusto”, con quattro giorni di appuntamenti al Castello-Palazzo Ducale di Marigliano, sede dell’Ordine delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli. L’evento, organizzato dal Comune di Marigliano e co-finanziato dalla Regione Campania – Assessorato alla Sviluppo e Promozione del Turismo, nell’ambito del POC Campania 2014-2020, comincerà l’8 dicembre con l’apertura dei “Mercatini delle eccellenze”, che resteranno aperti per tutta la durata dell’evento, laboratori per bambini, una degustazione guidata per adulti dedicata alla patata nostrana e visite guidate ai giardini del Castello-Palazzo Ducale.castello-ducale La giornata culminerà con il Concerto Donna-Madonna, in programma alle ore 20,00. Si riprende venerdì 9, nel pomeriggio, con il laboratorio di degustazione guidata “Noci e nocciole e con l’esibizione della Scuola di Tarantella Montemarnese, in contemporanea della quale sarà possibile degustare la tradizionale “pizza a portafoglio” accompagnata dall’ottimo aglianico irpino. Degustazione che si ripeterà il giorno dopo, sabato 10 dicembre, durante il concerto di Fede ‘n’ Marlen e Tommaso Primo, con la partecipazione anche di Godot, accompagnata stavolta dalla birra artigianale, cui sarà dedicato anche uno speciale laboratorio di degustazione.pomodoro-7 L’ultimo giorno de “alla Corte del Gusto” vedrà avvicendarsi ancora laboratori per bambini, dimostrazioni di lavorazione di prodotti tipici, workshop tematici dedicati all’olio e al pomodoro, visite guidate e tate sorprese, culminando con la serata di consegna del Premio Terre di Campania, assegnato a personalità di eccellenza della nostra regione distintesi in vari campi, dallo sport, all’imprenditoria, alla cultura. Per tutta la durata de “alla Corte del Gusto” sarà possibile visitare, inoltre, la mostra “Tradizioni in movimento: il Carro Dorato” dedicata al giglio di grano, la forma di devozione popolare tradizionale di Flumeri (VA): rito propiziatorio, arte e cultura. Per quattro giorni, dunque, l’intera Campania sarà in mostra a Marigliano nell’ambito di un evento ricco e diversificato, adatto a tutta la famiglia, che aprirà le porte della conoscenza del buono e del bello della  regione. “alla Corte del Gusto” proseguirà la sua lunga cavalcata con il programma di eventi “Il Gusto del Natale, teatro e musica” che si terranno dal 18 dicembre al 6 gennaio 2017, culminando il 22 dicembre con concerto di James Senese Napoli Centrale.

Agricoltura: le donne scendono in campo

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cia-donne-i-campoSono cresciute del 3%, superando la soglia del 33%, le imprese agricole gestite da donne, così come fotografa l’ultimo censimento, relativo al quadriennio 2006-2010. Dati alla mano, le imprese del settore agricolo guidate da un team in prevalenza al femminile, hanno saputo giocarsi, meglio di altri, le carte vincenti dell’innovazione e della creatività, mostrando – in un momento storico di grave crisi internazionale –un valore aggiunto in fatto business.

donna-viteE’ su questo tema che lo scorso 2 dicembre, nel corso di un seminario formativo organizzato dalla Cia di Catania e dall’associazione “Donne in Campo”, si è discusso, con un centinaio di donne arrivate da tutta la Sicilia e dalla Calabria, assieme alle opportunità offerte dalle risorse europee del PSR, il Piano di Sviluppo Rurale, i cui bandi sono in corso di definizione alla Regione Sicilia, da impiegare, in particolare, per la creazione di Fattorie didattiche: imprese che danno l’opportunità di far conoscere ai giovani, la terra, i prodotti, la storia e la cultura di un territorio.
Un’idea di impresa che coniuga sia l’esigenza di sviluppare in modo innovativo il settore agricolo, che già da solo rappresenta oltre il 70 % del Pil dell’Isola, crescendo in qualità declinando l’offerta con i temi dell’ambiente e del turismo rurale, sia aprirsi al sociale, alla didattica, alla solidarietà e al welfare.