Ecco a voi “Le Cesarine”, il Social eating dal sapore di tradizione

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Non è la prima volta che guardo all’aspetto mediatico del cibo e delle infinite sfumature della cucina 2.0: dai molteplici format televisivi, al food blogging, dalle recensioni on line al food photography. La dimensione calda e intima della cucina e della tavola, della convivialità e della famiglia, sembrano essersi un po’ sbiadite ormai sotto obiettivi e riflettori.

cooking-classTuttavia, nonostante le numerose sfumature di fiction che si sono alternate negli ultimi anni, quello del cibo e del patrimonio eno-gastronomico nostrani risultano essere tutt’altro che un fenomeno mediatico, bensì un fattore identitario che l’italiano medio rinnova quotidianamente e che non cessa mai di alimentare. Infatti, gli italiani parlano sempre di cibo, lo fanno anche a tavola, perché esso rappresenta quanto di più vicino alla famiglia, ai ricordi e alle proprie radici.

A metà strada tra la realtà di internet e quella del focolare, c’è il fenomeno de “Le Cesarine”, fortunato caso di Social eating in cui le protagoniste non sono altro che le donne di casa, ‘cesarine’ appunto nella tradizione emiliana, che del mattarello hanno fatto la propria bacchetta magica, stendendo sottilissime sfoglie di pasta fresca e riunendo la famiglia a tavola la domenica.
Ma quanto c’è di social in tutto questo? Proprio il fatto che le cesarine, cuoche (per la maggior parte) e cuochi amatoriali, mettano a disposizione il loro menù e la propria casa su piattaforme on line, per ospitare commensali vogliosi di scoprire le ricette della tradizione locale.
Infatti, è l’amore per la tradizione del territorio ciò che distingue “Le Cesarine” dagli altri format di home restaurant, tanto da essere selezionate, come si legge sul sito, da “esperti conoscitori delle tradizioni gastronomiche regionali per garantire l’autenticità delle loro Esperienze culinarie e diffondere i veri piatti tipici della cucina italiana”.

per-sito-cesarineAl centro di tale ambizioso progetto, vi è prima di tutto l’apertura al grande pubblico di internet della cucina caratteristica locale e delle abitazioni sul territorio, rendendo la tavola casalinga il luogo privilegiato per assaporare e conoscere le infinite sfumature della cucina della tradizione regionale italiana. La convivialità e l’ospitalità, poi, sono l’unico vero strumento attraverso il quale è possibile infondere questo patrimonio che il mondo intero ci riconosce.

Nato nel 2004, il progetto de “Le Cesarine” deve il suo inizio a Egeria Di Nallo, sociologa dell’Università di Bologna, che fonda l’Associazione per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culinario gastronomico tipico d’Italia, e a Davide Maggi, esperto di web marketing, oggi Amministratore Delegato della società.
Presenti su tutto il territorio nazionale, le cesarine e i cesarini hanno il solo obbligo di proporre ai propri ospiti ricette e ingredienti del territorio di appartenenza, contribuendo attivamente a custodire un patrimonio e una tradizione inestimabili che in alcun modo devono essere dimenticati.
A beneficiarne sono tutti gli estimatori della buona cucina tradizionale, e in special modo i turisti, che vogliono godere dei sapori caldi e sontuosi della cucina italiana e mediterranea, quanto le nuove generazioni, il cui patrimonio culturale gastronomico è parte integrante della loro educazione, nonostante il sempre minor tempo trascorso a cimentarsi in cucina.

Secondo i dati Censis/Coldiretti, quello del Social eating è un fenomeno in continua crescita che vede il proprio successo non solo nell’accessibilità dei prezzi e nella qualità degli incontri conviviali, ma anche, come nel caso de “Le Cesarine”, di una formula di ristorazione on line che fa della tradizione il proprio cavallo di battaglia.

Serena d’Arienzo

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