Al via “‘A Tavula cunzata”, dedicata al cibo palermitano

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antonio buffa 6A Valverde si va alla scoperta dei sapori siciliani perduti. È pronta al via la quinta edizione di A tavula cunzata, la manifestazione gastronomica organizzata da Antonio Rosano e Giovanni Samperi, titolari della Masseria Carminello, che nella struttura di via Carminello 21 ospiteranno giovedì 19 maggio 2016 alle ore 21 il cooking show di uno chef da Oscar: Antonio Buffa, più noto come Nino u’ Ballerino, vincitore dell’Oscar del cibo da strada 2015, la competizione ideata dal sito Cibodistrada.it, ottenuto grazie a decine di migliaia di voti. antonio buffaLa nuova edizione è interamente dedicata ai sapori e alle tradizioni culinarie palermitane. Non è casuale, quindi, la presenza dello chef Buffa che davanti ai presenti preparerà piatti tipici come il pane ca meusa o pane e panelle o lo Sfincione bianco di Bagheria. Spazio quindi allo street food, alle radici gastronomiche della nostra terra e al gusto tipicamente siciliano.

 

Antonio Rosano e Giovanni SamperiSiamo molto contenti di ospitare Nino u’ Ballerino – spiegano Giovanni Samperi e Antonio Rosano – Valorizzare la cucina siciliana è da sempre la nostra mission. Con cadenza periodica dedichiamo questa iniziativa a una zona precisa della nostra Isola e stavolta ci faceva piacere dedicare il cooking show a Palermo e ai suoi piatti. Spazio dunque allo street food e al buon cibo. Valverde ancora una volta si fa promotore di cultura, cibo e tradizione”.
Antonio Buffa è focaccere da quattro generazioni. È diventato famoso grazie al suo panino con la milza e ai suoi movimenti durante la “conzatura”, cioè la preparazione del panino. Lo chef mentre prepara i suoi piatti si “annaca” e lo fa a suon di musica. Da qui gli deriva il soprannome di Ballerino con il quale in molti lo conoscono. Buffa si è fatto quindi fautore e promotore dello street food valorizzandolo e promuovendolo al meglio. In occasione della serata a Valverde non mancherà di cucinare con la sua tradizionale “annacata” davanti a curiosi e ammiratori spiegando tutti i passaggi per preparare del buon cibo di strada.

2 Commenti

  1. Gentile Francesco Andrea, grazie per il suo commento e per porre una questione sulla quale si dibatte da molto tempo rispetto all’attribuzione, più o meno autocelebrativa, di titoli e ruoli. Devo onestamente dire che la definizione del caso di specie, contenuta nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa e come tale riportata, ha lasciato dubbiosa anche me, ma non è certo il primo caso nè immagino sarà l’ultimo. Per generosa estensione del significato della parola “chef”, che significa “capo” (di una cucina) immagino che tale appellativo sia stato attribuito in virtù del fatto che il signore in questione è il capo della sua azienda e che, comunque, è quello che prende le decisioni. Ma sono certamente d’ accordo sul fatto che intorno alla parola “chef” vi sia grande inflazione ed anche un bel po’ di approssimazione dato che, al netto di meriti, successi e bravure individuali, lo chef dovrebbe essere alla testa di una brigata di cucina composta da figure ben precise regolate da gerarchie assai severe.
    Cordialmente

    Alessandra Verzera

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