Mina Vanoni: quando si canta per…mangiare.

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vanoniLa Mina e la Vanoni. Diverse in tutto, come Bartali e Coppi. Cinquant’anni opposti come il sole e la luna. Pop la prima e chic la seconda. La tigre di Cremona e la milanese snob, studentessa delle Orsoline. Entrambe regine di cuori, però: una bella gara!Tifo estremo in quegli anni: o ami l’una o ami l’altra. Cambiano le età e alla fine le due antagoniste finiscono per somigliarsi.  Non si fanno più vedere, ma cantano. Cantano per la pubblicità. Cantano per mangiare.

 

    

Mina_2Mina, sparita dai palchi da più di 30 anni, superati i 70, ora s’accalora con una voce impastata sulle “farfalle al sugo, pomodori datterini Barilla, la gioia di stare insieme”, mentre lo spot vola via “nel blu dipinto di blu” di Modugno e si conclude in un blu dipinto di blu dal grafico e nel rosso del logo Barilla.
In verità, Mina ha sempre cantato per la pasta, fin da anni lontani. “Barilla, capolavoro di pasta” – era il 1967, interpreta “Ta-ra-ta-ta”, in un vero capolavoro di Carosello, che fa ancora incantare, nonostante la b come Barilla. Erano altri tempi: duettava in tv con personaggi del calibro di Totò, Sordi, Walter Chiari. Un centinaio di milioni di dischi fa.

Chiarissima regina anche la Ornella, milanese come nessun altro personaggio della canzone. Milanese in tutto, anche per i denari.
E’ già on air il primo soggetto della campagna tv Vallelata Galbani. Colonna sonora “Senza fine”, voce interprete di Ornella Vanoni.
Si vede la forchetta agguantare la mozzarella. Così lentamente che non sfugge nessun dettaglio. Un attimo senza fine, per mettere in scena – lentissimamente – il più piccolo dettaglio di quel magico momento del consumo, che più consumo non si può.  
Galbani vuol dire fiducia. E Vallelata? Un prodotto è tanto più buono quanto più tempo ci vuole per assaporarlo e se poi si affida questo viaggio nel gusto a Ornella Vanoni…. Evvai!! Ornella, mostro sacro dell’immaginario femminile degli ultimi decenni. Donna diafana, maledetta, ribelle, anticonvenzionale, trasgressiva, piena di amanti. E’ stata amata da Strehler e da Paoli, interprete delle canzoni della mala e voce più sensuale per quelle celebri parole di “Senza fine”, scritte per lei da Paoli. Ha cantato sempre per ciascuno di noi. L’abbiamo amata anche noi, quasi sessualmente, certamente con una fedeltà che è durata mezzo secolo. Forse non possiamo sopportare il suo viale del tramonto? No, anzi, c’intenerisce e ci strugge il cuore il suo botulino pervicace. Non possiamo semplicemente sopportare che ora canti per una mozzarella.

Giorgio Contino

 

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