Una pizza per un sorriso: una grande giornata all’insegna della solidarietà

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aiellofipSi è svolta ieri, all’interno dei locali della casa circondariale “Malaspina” di Palermo, la manifestazione voluta dalla FIP ( la Federazione Italiana Pizzaioli, nda) “Una pizza per un sorriso”.

Voluta da Lorenzo Aiello – Fiduciario Provinciale di Palermo della Federazione –  coadiuvato da Domenico Sireci , la manifestazione è alla sua seconda edizione. Una mattinata all’insegna di un allegro trambusto, con l’istituto di pena minorile gioiosamente “invaso” da un folto gruppo di pizzaioli della Fip, grazie anche alla lungimiranza del direttore Angelo Capitano.

aiellopizze1La struttura carceraria non è nuova ad iniziative volte al recupero dei giovani detenuti, ma l’evento di ieri propone qualcosa più della semplice festicciola fine a sè stessa: ieri infatti è stato presentato un progetto concreto, che prenderà il via in ottobre proprio nei laboratori e nelle cucine del carcere : un corso per imparare il mestiere di pizzaiolo, tenuto appunto da Aiello e dal suo team di pizzaioli.

Il riscatto è possibile per tutti ” – ha detto Aiello nel suo intervento rivolto alla platea composta da magistrati,  funzionari ministeriali, rappresentanti delle istituzioni locali, giornalisti e, soprattutto, dai giovani ospiti del Malaspina. “ Bisogna sapere cogliere le opportunità, imparare un mestiere e decidere di percorrere una via all’insegna del lavoro e del riscatto. La FIP è con voi per offrirvi una seconda opportunità e per formarvi alla bellissima professione di pizzaiolo” – ha concluso Aiello.

aiellopizze2Diversi gli interventi nel corso della manifestazione. Uno, particolarmente toccante, è stato quello di Ismaele La Vardera – giornalista noto al grande pubblico per la sua presenza nel parterre de Le Iene. La Vardera ha “regalato” ai giovani detenuti la sua storia personale, di un’infanzia difficile vissuta in uno dei quartieri a rischio di Palermo, lo Zen. Ma La Vardera incarna esattamente quello spirito che la manifestazione ha inteso infondere nei ragazzi ospitati nell’istituto di pena: la volontà di emergere da una palude di disagio, la forza di staccarsi da logiche precostituite e da destini che apparentemente sembrerebbero segnati.  Intenso il messaggio di La Vardera, quando suscitando notevole commozione nei presenti, ha concluso il suo intervento con enfasi : ” Se ce l’ho fatta io, ce la potete fare tutti”.

aiellotuttiDi segno analogo il messaggio di Antonino Buffa, conosciuto ai palermitani come “Ninu U Ballerinu“: l’accento è sulla parola “riscatto”, che si ottiene principalmente mediante il lavoro.

Emozionato e conciso Lorenzo Aiello, che si è reso disponibile anche ad aiutare i ragazzi non soltanto ad imparare l’arte della pizza, ma anche ad inserirli – una volta espiata la pena ed ottenute le qualifiche necessarie – nel mondo del lavoro.

aielloterraniE’ stata poi la volta delle istituzioni, con l’augurio del consigliere Sandro Terrani che ha portato al team della Fip e ai giovani detenuti il messaggio ed il saluto del sindaco Leoluca Orlando, impossibilitato a presenziare.

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Interessante anche se fortemente condensato per ovvie ragioni di tempo, il discorso del tecnico di Filiera Gandolfo Mogavero, che ha catturato l’interesse della platea parlando dell’importanza dei grani autoctoni e del rischio di  intolleranze determinato dall’importazione di grani esteri, in particolare quelli canadesi, contaminati con il glifosato; una micotossina che nel medio termine infiamma i villi intestinali dando luogo alle intolleranze al glutine.  Un silenzio assoluto ha scandito l’intervento di Mogavero, che ha anche lanciato un’idea: ampliare le colture di grani siciliani, che hanno un coefficiente di tossine pari a zero, per renderci autonomi e provvedere al fabbisogno quantomeno interno.

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A seguire l’intervento del nostro direttore, Alessandra Verzera, che ha posto l’accento sull’accresciuto e doveroso interesse da parte della società verso quelle fasce più deboli e disagiate che prima – per vergogna o per ignorante pregiudizio – venivano emarginate.  Alessandra Verzera ha parlato di malati psichici, di varie disabilità oltre che di ex detenuti, rappresentando realtà che – nel mondo della ristorazione convenzionale – hanno preso in carico proprio questi soggetti, dando loro una vera e concreta opportunità di reinserimento. Molti infatti sono i ristoranti, sparsi sul territorio nazionale da nord a sud,  che impiegano positivamente soggetti “recuperati”, ed alcuni di questi locali nascono proprio all’interno delle carceri stesse.

aiellotuttiGli interventi sono stati coordinati da Elisa Bonafede – biologa e responsabile per l’ HACCP.

Dopo gli interventi i giovani del Malaspina ed i loro ospiti hanno avuto modo di gustare pizze, sfincioni e panini con la milza in un clima di gioiosa compartecipazione. Due ragazzi, inoltre, si sono autonomamente fatti carico di versare le bevande: con ottimi modi e grande gentilezza, specie nei confronti delle signore. Al termine sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ai ragazzi del Malaspina e gli attestati di merito agli ospiti. Un passo nella giusta direzione in una giornata vissuta dall’interno di una realtà palermitana per troppo tempo ignorata.

Alessandro Lo Iacono

 

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