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Cantine Aperte 2016. Al Casato Prime Donne Domenica 29 maggio.

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Tutti in movimento per Cantine aperte 2016 con l’itinerario enomusicale di 4 vini accompagnati da musiche e gastronomia, in più, domenica 29 maggio alle 16 Sigaro Toscano

 

Domenica 29 maggio Cantine aperte 2016, al Casato Prime Donne di Montalcino gli invitati d’onore saranno i wine lovers in Vespa a cui sarà riservato anche uno sconto sulla bottiglia che ha ottenuto i più alti punteggi sulla stampa internazionale, il Brunello Riserva 2010 premiata con 97/100 da parte della super rivista di vino Wine Spectator .

 

Il Casato Prime Donne di Montalcino azienda di Donatella Cinelli Colombini ideatrice di Cantine aperte, e della presidente toscana del Movimento Turismo del vino, sua figlia Violante Gardini, offrirà ai visitatori un’esperienza  straordinaria: un percorso in 4 tappe con l’assaggio di Chianti Superiore, Rosso di Montalcino,  Brunello e Passito ascoltando i brani scelti in abbinamento, dal sommelier musicista Igor Vazzaz. Monteverdi e Frank Zappa … dipinti a soggetto storico …  intramezzati da spiegazioni sul vino e sul territorio. Ci saranno anche piccoli assaggi di cacio pecorino, salsiccia e biscotti tradizionali. In altre parole un’esperienza che stimolerà tutti i sensi e anche la mente.  L’itinerario  enomusicale è stata creato nel 2015 e costituisce una novità assoluta che suscita nuove emozioni anche ai wine lovers più esperti. Partenze dei tour ogni ora dalle 10 alle 17.

 

Ma non basta, domenica alle 16 il “Club Amici del Toscano” proporranno una degustazione dei più celebri e celebrati sigari italiani provenienti dalla manifattura  fondata nel 1818 dal Granduca di Toscana Ferdinando III.  L’abbinamento dei Sigari Toscani con alcuni vini di Donatella Cinelli Colombini offrirà un momento di meditazione e piacere da assaporare con calma per capire le particolarità di quei sigari bitorzoluti dove le irregolarità anziché essere un difetto, indicano l’esecuzione manuale.

 

Altri protagonisti della giornata Cantine aperte saranno le Vespe, simboli dello stile di vita toscano al pari del Sigaro e del Brunello.

 

La Vespa, creata dall’ingegnere aeronautico Corradino d’Ascanio nel 1946 deve il suo nome a un’esclamazione dell’industriale Enrico Piaggio «sembra una vespa!», per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria. Da Pontedera (Pisa), sede degli stabilimenti di produzione, ha raggiunto un successo mondiale.  La Vespa è lo scooter di chi ama i panorami e il viaggio lento, proprio come i wine lovers a caccia di emozioni sulle strade del vino. Niente paura per i “vespisti” desiderosi di fare shopping di bottiglie, l’agenzia di spedizioni Speedy srl di Firenze farà arrivare i vini a casa con prezzi speciali.

 

PER MAGGIORI INFORMAZIONI

 

Casato Prime Donne – Montalcino, SI

Cantine Aperte 2016. Da Lungarotti il vino è una esperienza olistica.

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Il 28 e 29 maggio a Torgiano e Montefalco la passione si fa vino tra gusto, cultura e benessere.

Da Lungarotti la passione si fa vino e, per Cantine Aperte – lo storico appuntamento del Movimento Turismo del Vino in programma il 28 e 29 Cantina Lungarotti -Turrita di Montefalcomaggio in tutta Italia – si trasforma in un’esperienza olistica che incrocia e contamina gusto, cultura e benessere. Sono questi gli ingredienti che la famiglia Lungarotti, tra le prime in Italia a coniugare vino e turismo già dagli anni ‘70, offrirà agli enoappassionati nelle cantine di Torgiano e di Montefalco nel weekend di Cantine Aperte. Si inizia sabato 28 maggio quando, a Torgiano, cantina, Enoteca, Musei del Vino (Muvit) e dell’Olivo e dell’Olio (Moo) e Osteria del Museo, apriranno le porte dando il via alle visite guidate e alle degustazioni (dalle 10.00 alle 18.00; euro 5 a persona; ingresso ridotto ai musei euro 4,00). E se per i winelover la giornata si concluderà ‘a tavola con il vignaiolo’ al L’U Winebar (ore 20.30), con un menù firmato dallo chef Alessandro Lestini, i più piccoli potranno giocare e sognare al Museo dell’Olivo e dell’Olio. Grazie alla collaborazione con l’associazione culturale On e Bande à Part, il Museo diventerà infatti un insolito luogo dove divertirsi fino a mezzanotte, per poi dormire tra le collezioni che narrano la storia di uno dei prodotti principe della civiltà mediterranea.

Domenica 29 maggio, sempre a Torgiano, il programma di Cantine Aperte entrerà nel clou con proposte gastronomiche in pieno stile street food e un mini viaggio sul trenino Lungarotti Wine Express alla scoperta di uno dei borghi più belli dell’Umbria, con tappa anche al Wine Resort Le Tre Vaselle, dove si pratica la vinoterapia. Spazio inoltre alla cultura con la visita al Museo del Vino, che sarà teatro di una caccia al tesoro formato famiglia (ore 15.00; ingresso ridotto euro 4,00 – su prenotazione), e ai laboratori didattici per i bambini alla cantina di Torgiano. Infine per i più sportivi, l’appuntamento è con il ‘trekking tra i vigneti’ con la guida ambientale escursionistica, Alessio Sugoni (5,00 euro a persona – su prenotazione).

Porte aperte anche alla Cantina Lungarotti a Turrita di Montefalco (28 e 29 maggio dalle 10.00 alle 18.00) con degustazioni e visite guidate dall’azienda alla cantina ipogea, fino al vigneto biologico.

Per info e prenotazioni: 075.9886649; welcome@lungarotti.it o montefalco@lungarotti.it

Cantine Aperte 2016. A Donnafugata: pane, olio e vino per la bio-diversità

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Domenica 29 Maggio presso le Cantine storiche di Marsala, di scena i vini dell’azienda e l’arte della panificazione di Franco Vescera, appassionato custode dei grani antichi siciliani.

Bio-diversità e bere-bene: omaggio a Giacomo Rallo, il fondatore di Donnafugata improvvisamente scomparso lo scorso 10 maggio, grande promotore della cultura del vino di qualità.

E’ un classico da non perdere, quello di Cantine Aperte a Donnafugata. Ogni anno l’azienda siciliana ha abituato i suoi fan ad “immergersi” in un’esperienza ricca di contenuti enologici e non solo, mettendo a fuoco i valori della propria filosofia produttiva.

Cant_Aperte_Donnafugata_©fabiogambina_ANIMAZIONE BAMBINIQuello della bio-diversità, di cui si è appena celebrata la Giornata Mondiale, è il tema presentato dall’azienda in questa edizione di Cantine Aperte, la prima dopo l’improvvisa scomparsa di Giacomo Rallo, fondatore di Donnafugata e figura di spicco del vino italiano.

Russello, Tumminìa ed altri ancora sono gli antichi grani siciliani che Franco Vescera, appassionato panificatore in quel di Carlentini (Siracusa), presenterà attraverso la preparazione live di filoni, pagnotte e fantasiose sculture di pane. Un lavoro, quello della famiglia Vescera, lontana dalle logiche di omologazione che privilegiano le quantità. L’abbinamento ideale con il pane sarà quello con il Milleanni, di Donnafugata, l’olio extra-vergine ottenuto dalle cultivar Nocellara del Belice, Biancolilla, Cerasuola e Pidicuddara.

Dal campo alla tavola, quindi, nel nome della bio-diversità, un tema che vede Donnafugata impegnata da anni, attraverso la valorizzazione di vitigni autoctoni quali Catarratto, Ansonica, Grillo, Grecanico, Nero d’Avola, e di varietà reliquia, quasi del tutto scomparse: 19 varietà per un totale di 30 biotipi coltivati in un campo sperimentale nella Tenuta di Donnafugata, nel cuore della Sicilia occidentale, in collaborazione con l’Assessorato Regionale Agricoltura. Studi e ricerche che guardano al passato per disegnare il vino del futuro.Cant_Aperte_Donnafugata_©fabiogambina_MUSICA DAL VIVO

Dei vini prodotti a Pantelleria e a Contessa Entellina, saranno oltre 20 le etichette in degustazione in occasione di Cantine Aperte; teatro di questo connubio, le Cantine storiche di Marsala, in Via Sebastiano Lipari, che domenica 29 maggio, dalle ore 10 alle 18, si apriranno al pubblico per raccontare una Sicilia autentica e meravigliosa.

Come da programma, l’universo Donnafugata si andrà ad esplorare a partire dalla visita della cantina, ripercorrendo la storia di una famiglia giunta alla quinta generazione di impegno produttivo. Cantine dove si respira un fare sartoriale che dà vita a vini capaci di convincere e rendere felici chi li assaggia.

Cantine Aperte 2016 sarà inoltre l’occasione per proporre le nuove Collezioni Donnafugata. Un modo nuovo di presentare una gamma eclettica, all’interno della quale è sempre possibile trovare un vino per ogni desiderio e per ogni momento.

Al desiderio di Esclusività risponde la Collezione Vini Icona che comprende Mille e una Notte e Ben Ryé; bottiglie di pregio che trovano una sponda nella partnership con Paola Lenti, realtà del design italiano tra le più apprezzate a livello internazionale; due splendidi tappeti, simbolo del fare sartoriale di Paola Lenti, saranno in mostra lungo il percorso di visita, per richiamare l’artigianalità che allo stesso modo dà vita a questi due vini portabandiera di eccellenza.

Alla voglia di Fascino corrisponde la Collezione Eleganza Mediterranea; al desiderio di Sintonia risponde la Collezione Versatili di Carattere. Infine per chi cerca il Buonumore ci sono i Freschi & Fruttati che colorano la giornata e rappresentano un momento di svago e leggerezza. Proprio alle Collezioni è dedicato un Personality quiz che gioca a scoprire la Collezione a cui si sente di appartenere.

Una chicca per veri intenditori è quella dedicata alla degustazione di alcune vecchie annate di Chiarandà, Tancredi, Mille e una Notte e Ben Ryé, per scoprire l’evoluzione di vini destinati a sfidare il tempo.

Come da tradizione di Cantine Aperte a Donnafugata, gli appassionati potranno infine mettersi alla prova degustando alla cieca una batteria di 10 vini con l’obiettivo di riconoscerli; con almeno 5 vini azzeccati, ci si potrà fregiare del titolo di Enologo Doc 2016.

Benvenute come sempre le famiglie con bambini; a quest’ultimi Donnafugata regala un’animazione tutta acqua e farina, con i laboratori di manipolazione della pasta di pane. Coinvolgente per tutti la musica dal vivo dei Dixiedoo.

Prenotazioni: tel. 0923 724245 o visitare@donnafugata.it; ticket di 12 euro per la degustazione di tutti i vini; special ticket in pre-vendita a 10 euro su visit.donnafugata.it; caparra bicchiere a 5 euro.

L’Associazione AICIG a Bagheria il Congresso nazionale

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L’Associazione AICIG celebra i primi dieci anni di attività

con il Congresso nazionale dei Consorzi di tutela DOP e IGP a Bagheria in Sicilia

L’appuntamento ospitato venerdì 27 maggio a Villa Ramacca

MARCHI DOP E IGPLa Sicilia tra le cinque regioni più importanti d’Italia per i prodotti certificati a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta. Sono 17 DOP e 12 IGP che garantiscono un primato nazionale a questa regione – prima tra le IG food italiane per numero di oli d’oliva registrati dalla Comunità Europea (6) e seconda per prodotti ortofrutticoli (16) – e indicano una prospettiva di ulteriore crescita in termini economici e occupazionali. Secondo i dati del 2014, sono 2.720 gli operatori e 83 gli allevamenti dell’Isola che rientrano nei circuiti DOP e IGP, con 17.875 ettari di superficie destinata alle produzioni Ig food.

Per dare un giusto riconoscimento alla Sicilia e all’importanza che riveste nello scacchiere nazionale ed europeo, AICIG – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche – ha deciso di festeggiare qui i primi dieci anni di attività: il 27 maggio, Villa Ramacca a Bagheria (strada statale 113 km 143) ospiterà il Congresso nazionale dei consorzi di tutela DOP e IGP per fare il punto sugli obiettivi raggiunti e le sfide ancora da affrontare. Sarà l’occasione per diffondere anche i dati relativi ai singoli prodotti certificati in rapporto al resto d’Italia. Il Congresso sarà preceduto giovedì 26 maggio dall’assemblea dei 60 soci provenienti da tutto il territorio nazionale e che si articolerà con tavoli di lavoro tematici i cui risultati saranno raccolti e presentati al Congresso. Interverranno tra gli altri Giuseppe Liberatore, Presidente di AICIG, Salvatore Martorana, consigliere nazionale e direttore del Consorzio Olio DOP Val di Mazara e Salvatore Chiaramida, consigliere nazionale e direttore del Consorzio Pomodoro di Pachino IGP.

“AICIG è una sfida che ha avuto inizio dieci anni fa – introduce il Presidente di AICIG Giuseppe Liberatoree da allora si è sviluppata ed evoluta fino a diventare il punto di riferimento per tutti i prodotti DOP e IGP dell’agroalimentare. Non soltanto per i il mondo consortile – rappresentiamo 60 consorzi equivalenti a 62 prodotti per un valore economico complessivo del 90% delle IG italiane e circa 1/3 delle IG europee – che vede in noi l’interlocutore ideale per tutelare i propri interessi, ma altresì per le istituzioni sia a livello nazionale sia comunitario con le quali abbiamo di fatto acquisito una posizione di forza contrattuale tale da permetterci di fare lobby su quello che riguarda i prodotti a denominazione”.

“Spesso noi siciliani siamo stati individualisti ma con scarsi risultati – dice Salvatore Martorana -. Oggi abbiamo capito che non è cosi. L’unione fa la forza e la differenza. Oggi AICIG è l’esempio di unione di consorzi DOP e IGP dal nord al sud per tutte le filiere agroalimentari ad eccezione del vino, consorzi grandi medi e piccoli dove ci scambiamo dati, attività di promozione in collettiva e confronto di esperienza che noi piccoli riceviamo dai grandi consentendoci di procedere più spediti nel raggiungimento di importanti risultati”.

 

Andy Luotto : ” Ci vediamo…Là”. L’intervista.

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8Andy Luotto, americano, con una laurea in cinematografia conseguita a Boston e che, alla “fresca” età di 65 anni, da corpo ad un sogno a lungo inseguito: e da cuoco diventa patron di un ristorante capitolino dalle eleganti atmosfere.  Luotto,  innanzitutto da dove nasce il suo amore per la cucina?

Preciso che ho frequentato la School of Public Comunication…

Non nasce inizialmente dall’amore ma da un’esigenza perché da quando avevo sei anni, avendo una madre pazza furiosa, tornava a casa, eravamo io e mio fratello e lei diceva “ragazzi, che c’è da mangiare?”. Alla cucina ero già abbastanza abituato sin da piccolo.

andyEsperienze televisive, film, doppiaggi, programmi di successo, collaborazioni di alto livello, una liaison professionale con Renzo Arbore ed una  con la buongustaia Marisa Laurito,   ed ora anche un ristorante a Roma, in uno dei luoghi più belli della capitale. Ci parli del suo “Là” che ha appena visto la luce…

IMG_1514Il nuovo ristorante si trova a Piazza Venezia nel cuore della Capitale. Vi chiederete perché abbiamo scelto il nome “Là”? Perché l’insegna costa pochissimo, sono due lettere. Se no potevamo chiamarci “La taverna dell’orso ubriaco seduto nel bosco che mangia bacche, porcini e tartufi” ma l’insegna sarebbe costata troppo. E poi con la parola Là tu puoi parlarne in televisione. In TV, di solito, non puoi dire i nomi dei ristoranti, ma se sei in televisione e dici “ci vediamo Là” nessuno può dire niente!

Una delle sue passioni è anche la cucina siciliana: cosa l’ha conquistata di una gastronomia sicuramente ricca ma con tipicità molto particolari e gamme organolettiche decisamente ” difficili” per molti?

RAGOSA LUOTTO DEL SESTO 3Il mio primo ricordo della cucina siciliana e della Sicilia è il profumo. Perché la Sicilia è un profumo. Nel ‘68 ci fu il terribile terremoto di Gibellina e io partii volontario. Mi ricordo che arrivai in treno: Villa San Giovanni, poi Messina; dopo tre, quattro chilometri mi trovai immerso nel profumo degli agrumi. Questi profumi abbinati alla cultura barocca (perché più barocco del siciliano non c’è) generano un delirio totale.

IMG_0604Sulla sua carta c’è qualche piatto che sia evocativo della Sicilia?

Sì, la pasta con le sarde. Perché una nostra collaboratrice è siciliana, si chiama Elsa. Lei ha insistito “se non mettete la pasta con le sarde mi licenzio!” e siccome abbiamo estremo bisogno di lei, perché è l’unica figura aggraziata, intelligente, abbiamo deciso di mettere la pasta… No, lo abbiamo messo perché è uno dei piatti più buoni del mondo. Abbinato ad un taglio di pasta inventato da noi di “Là” che si chiama gli “accartocciati”.

7Quindi un piatto della tradizione palermitana…

Non è facile dire di quale città sia evocativa la pasta con le sarde, è difficile. La fanno un po’ ovunque in Sicilia anche se  i palermitani ne rivendicano sicuramente la paternità.  Posso dire che la Sicilia che amo di più è quella trapanese perché è un perfetto connubio tra colline e mare, poi ci sono le saline, l’aglio di Nubia. Tutta quella zona lì è miracolosa.

 Conosce il “pani cà meusa” di Palermo? 

Ah Palermo! Appena sbarco a Palermo … una volta si andava alla Vucciria, adesso c’è Ballarò, ma io vado al porto e mangio pane cà meusa finchè mi sento male. Arrivo al terzo panino che faccio “maritato”, i primi due invece “schetti”. Si dice così, no?

 IMG_0605Si. Si dice assolutamente così infatti. Che tipo di clientela potrà sedere alla tavola del cuoco Luotto?

La clientela si autoseleziona. È una bella clientela. Molti, dato il posto elegante, pensano “costerà troppo!” invece no. Il buffet a pranzo è 16 euro. La sera c’è una ristorazione abbastanza normale. Se uno mangia moltissimo, proprio che deve morire può arrivare a spendere 50 o 60 euro. La clientela è bella, si tratta di persone che vogliono parlare, a cui piace il dialogo e lo scambio con noi della cucina.

polpette buffetChe opinione ha dei programmi televisivi che si propongono di sfornare grandi chef ad ogni stagione?

Sono assolutamente contrario. Cibo e televisione di solito tendono a separare le persone invece che a unirle. Questi cuochi famosi, che io chiamo “cuochi d’artificio”, li senti che urlano “sei un fallito, hai perso, butta via il grembiule”. Neanche se hai violentato un orango tango e lo dici al tuo prete confessore puoi meritarti una cosa così. La cucina deve essere fonte di felicità, guardando le trasmissioni televisive si vede che inquadrano più le facce delle persone che applaudono che le mani dei cuochi. È diventato tutto un grande gioco. Per carità, lo è, però se non è supportato da una felice e sana cultura non serve a niente.

panzanellaQuale, tra il giudizio di un critico e quello di un cliente, è quello a cui tiene di più? 

La cosa peggiore che si può dire a un cuoco è “complimenti, è delicatissimo!”. Delicatissimo significa che non sa di niente. Questo non mi piace. A me piace il sapore, il colore, l’odore. Deve arrivare prima il profumo, abbinato alla vista. Questa è la felicità, la bellezza del cibo perché tocca tutti i sensi. Le consistenze che si avvertono in bocca, non c’è cosa migliore della cucina. Una volta per me c’era una cosa migliore della cucina, però con l’età… ecco che la cucina prende il sopravvento! Che poi sono due cose molto simili…

 

E sarà sicuramente per me  un piacere, oltre che un irrinunciabile  dovere professionale, visitare al più presto  il Ristorante Là,  all’interno della splendida cornice di Palazzo Doria Pamphili, nel cuore di Roma, a Piazza Venezia,

Alessandra Verzera

 

 

A Carloforte torna il Girotonno, la 14° edizione dal 2 al 5 giugno

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Chef internazionali , live cooking e incontri nel segno dell’antica tradizione del tonno.

_MG_3025Una piccola isola della Sardegna dal mare incontaminato e dal carattere unico, una delle poche tonnare ancora attive nel Mediterraneo, chef provenienti da 6 paesi del mondo e i riti millenari della mattanza, che sull’isola ha una tradizione che risale all’epoca fenicia. Sono questi gli ingredienti del Girotonno, la rassegna dedicata alla valorizzazione dell’antica cultura di tonni e tonnare, la cui 14^ edizione si svolgerà a Carloforte, sull’isola di San Pietro, dal 2 al 5 giugno prossimi. Quattro giorni tra degustazioni, musica, cultura e grandi sfide di cucina tra chef di sei paesi. Cooking show con i più grandi protagonisti della cucina italiana – Claudio Sadler, Filippo La Mantia, Andy Luotto, Luigi Pomata e Claudio Colombo – la musica di Tazenda, Antonello Venditti e Mario Biondi, golose ricette a base di tonno, un villaggio dedicato allo sport e al divertimento anche dei più piccoli e visite alla scoperta di Carloforte, la città dall’anima tabarkina.

LA GARA GASTRONOMICA INTERNAZIONALE A BASE DI TONNO
Sei nazioni in gara, per la prima volta la Polonia, Russia e Svizzera

L’antica e caratteristica cittadina tabarkina, rotta privilegiata del “corridore dei mari”, diventa il palcoscenico per un prezioso momento di confronto e scambio culturale tra le regioni mediterranee che ancora mantengono viva la cultura di tonni e tonnare. Momento centrale una gara gastronomica internazionale, l’international Tuna competition, alla quale parteciperanno chef provenienti da diversi paesi. Ad indossare la maglia “azzurra” saranno Stefano De Gregorio di Busto Arstizio (Varese), chef resident di Saporie Lab – Milano e componente della Compagnia degli chef, il neonato team di cuochi italiani che si adoperano per promuovere le eccellenze agroalimentari interpretate con creatività e attenzione al territorio e Alberto Sanna, giovane chef dell’albergo e ristorante il Campidano a Samassi, nel Medio Campidano. Il Giappone, campione in carica, schiera Kurosu Hiroyuki, una stella Michelin proveniente da Tokyo e Suzuki Tomoya, mentre il Perù è rappresentato da Rafael Rodriguez, consulente gastronomico per importanti alberghi e ristoranti in Italia tra cui i ristoranti Timè e Daniel, Ikea Gourmet e il ristorante Hotel Griso a Lecco.Stefano De Gregorio foto di Alessandra Farinelli

Per la prima volta in gara a Carloforte, invece, ci sarà un team di chef di nazionalità russa con lo chef Nikita Sergeev, al timone del ristorante Arcade a Porto San Giorgio, sulla fascia costiera delle Marche; la Polonia, rappresentata dallo chef Nestor Grojewski, già cuoco personale di Martin Scorsese, oggi al timone di Cru Dop, uno dei migliori ristoranti di pesce a Roma, anche wine bar con cucina a vista e la Svizzera, con la chef Gabriela Elkuch, al timone del ristorante La Caletta, aperto a Mur bei Bern nel cantone Berna.

 

LA GIURIA TECNICA

_I2A7827_1A giudicare i piatti ci saranno due giurie, una tecnica di giornalisti, presieduta da Pio D’Emilia, corrispondente per l’Asia Orientale di SkyTG24 – collaboratore dell’Espresso, il Manifesto e del Fatto Quotidiano, dove firma la rubrica “Oriente Furioso”. Da oltre 30 anni vive e lavora in Giappone ed è un profondo conoscitore della cultura del Sol Levante. Del team di esperti faranno parte Salvatore Aloise, firma del quotidiano francese Le Monde, Eva Ravnbol, corrispondente in Italia per la tv danese TV2 news e per il mensile Gastro dedicato al food & wine, Stefania Berbenni di Panorama, Roberto Giabobbo di Voyager (Rai 2), Carlo Ottaviano del Messaggero, Nico Piro inviato speciale del Tg3, la giornalista e scrittrice danese Cecilie Meyer e Fatmir Toci, segretario al Parlamento Albanese per la ricerca scientifica e membro della commissione per l’istruzione, la cultura e l’informazione pubblica dell’Assemblea della Repubblica di Albania. Il commento nutrizionale dei piatti è affidato alla dottoressa Rita Meloni, esperta in nutri genetica e nutri genomica che collabora con il Dipartimento universitario nutrizione e obesità dell’Università di Verona.

Accanto alla giuria di esperti ci sarà una giuria popolare, composta dai visitatori della manifestazione, che assaggerà i piatti votando con palette numerate.

GIROTONNO LIVE COOKING
Sadler, La Mantia, Pomata e Luotto presenteranno le loro ricette

Alberto Sanna BAX ANTONIOSABA.PHOTOGRAPHYI maggiori protagonisti della cucina italiana si esibiranno dal vivo al Girotonno proponendo le loro migliori ricette che saranno poi degustate dal pubblico in platea (costo del ticket in è di 20 euro e dà diritto ad una degustazione a tavola della ricetta preparata da uno chef ed un bicchiere di vino con servizio al tavolo) Per la prima volta sarà a Carloforte Filippo La Mantia, l’oste e cuoco siciliano più famoso d’Italia che proporrà un cous cous con ragù di tonno, menta, cannella e bottarga. Tra i protagonisti il simpatico e vulcanico Andy Luotto, attore, conduttore e chef italiano da oltre trent’anni sulla cresta dell’onda che presenterà la zuppetta italiana fredda con tonno italiano fresco, il carlofortino Luigi Pomata, uno dei migliori chef sardi, presenza fissa dell’evento con il piatto “Il tonno va nei boschi” e Claudio Colombo Severini, uno dei massimi esperti di cucina sana ma gourmand, che presenterà il progetto NutriGourmet by Daniela Morandi,  con la ricetta “Il tonno in vacanza a Milano. La proteina e il carboidrato innamorati”. Torna al Girotonno, infine, il grande chef di fama internazionale con 2 stelle Michelin, Claudio Sadler, esponente di una cucina che si basa sulle tradizioni della classica cucina italiana regionale, reinventata secondo la propria personalità e amore per l’innovazione. Sadler presenterà al pubblico una ricetta di tonno tonnato. A condurre gli appuntamenti sul palco l’attore e chef italo-americano Andy Luotto e la showgirl Eliana Chiavetta.

 

SHOPPING E DEGUSTAZIONI ALL’EXPO VILLAGE

L’Expo village, sul lungomare e lungo le stradine del centro storico di Carloforte (Banchina Mamma Mahon, corso Cavour, piazza Repubblica) offre ai visitatori la possibilità di fare shopping, ogni giorno fino a mezzanotte, tra le specialità agroalimentari locali e i prodotti dell’artigianato sardo.

ALLA SCOPERTA DELL’ISOLA DI SAN PIETRO: PASSEGGIATE E VISITE AL MUSEO

I visitatori del Girotonno avranno la possibilità di conoscere le bellezze dell’isola di San Pietro attraverso quattro itinerari di trekking, in mezzo alla natura e tra i vicoli di Carloforte. Gli itinerari naturalistici vanno alla scoperta di Calavinagra e Calafico, mentre quelli urbani si snodano tra i carruggi e le bellezze della cittadina di Carloforte. Porte aperte anche al nuovo museo Torre San Vittorio: una torre settecentesca racconta la storia dell’isola attraverso schermi touch, realtà virtuale e filmati mozzafiato. E, dalla terrazza, una magnifica vista sulle saline e sull’isola di San Pietro.

LE DEGUSTAZIONI: LE MIGLIORI RICETTE DI TONNO AL TUNA VILLAGE

Grande protagonista sua maestà il tonno, proposto in tantissime ricette sulla banchina Mamma Mahon . Il ticket per la degustazione costa 15 euro e comprende pasta al forno e cus cus, tonno al Carignano, spezzatino di tonno, tonno alla carlofortina, gelato, pane e una bevanda a scelta tra vino, birra e acqua.

IL VILLAGGIO DELLO SPORT E A PIAZZA PEGLI UN’AREA DEDICATA AI PIÙ PICCOLI

 L’appuntamento con il divertimento è al villaggio dello sport che propone un ricco programma di attività sportive: basket, beach volley, parkour, zumba, workout, tanti sport acquatici e due grandi novità, il Sup (Stand up paddle) e il wakeboard. Lezioni, esibizioni e sfide avranno il sottofondo musicale grazie alla partecipazione del noto deejay di Carloforte Pier e del deejay Nik Martinelli da Verona.

In piazza Pegli ogni giorno giochi e intrattenimento gratuito per bambini: tanti gonfiabili con maxi scivoli, la nave gonfiabile della sirenetta, la piscina con le bolle e con le barchette. In occasione dei concerti (venerdì 3 e sabato 4) baby parking gratuito.

 

GIROTONNO LIVE SHOW

Sul palco Tazenda, Biondi e Venditti

 Grandi artisti in concerto al Girotonno al Palapaise, il palazzetto completato da un nuovo allestimento. Si comincia giovedì 2 giugno con il concerto gratuito dei Tazenda che si esibiranno in un omaggio ad Andrea Parodi. Venerdì 3 giugno arriva il grande Mario Biondi, con il suo jazz caldo e passionale (20€ tribuna alta e 25€ tribuna bassa). Sabato 4 giugno è il turno di uno dei cantautori italiani più amati, Antonello Venditti: una carriera quarantennale e una collezione di successi internazionali. biglietto platea numerata 60 €, tribuna numerata 50 €). Domenica gran finale, sul palco in corso Battellieri, con “Isola in festa”, lo spettacolo gratuito condotto da Giuliano Marongiu che vedrà alternarsi musica, cabaret e gruppi folcloristici. Il sipario sul Girotonno si chiude, infine, con i tradizionali fuochi d’artificio di mezzanotte.

LA TONNARA DI CARLOFORTE

Tra le più antiche tonnare del Mediterraneo, quella di Carloforte si attesta ai vertici internazionali della pesca del tonno di qualità con circa 4.000 esemplari pescati. Prima nel Mediterraneo per quantità, la tonnara vanta una plurisecolare attività mai interrotta dal 1738, anno di fondazione della città. E prima ancora, con il nome di Ieracon, in epoca fenicia, e di Acipitrum Insula, nel successivo periodo romano, l’attuale Isola di San Pietro è la più antica sede di tonnare di cui si hanno reperti e testimonianze visibili. Nel corso della storia si è consolidata una ritualità profonda che lega questo meraviglioso luogo del Mediterraneo al tonno. I Fenici, amavano a tal punto il tonno da coniarlo sulle proprie monete. Nel loro ossessivo peregrinare sulle rotte del Mediterraneo alla ricerca di metalli, questi mercanti e navigatori leggendari, fondarono città e stabilirono colonie, convissero con Greci, Romani, Siculi e Sardi…e concepirono le tonnare.

La Cucina stellata di Massimo Mantarro al Wine Resort di Firriato

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Riparte il fortunato format delle “Grandi Cene d’Autore” proposte da Firriato al Baglio Sorìa Wine Resort. Domenica 29 maggio appuntamento con lo Chef Massimo Mantarro, due stelle Michelin, per un menù degustazione realizzato a quattro mani con il Resident Chef Gaetano Basiricò, interamente dedicato al pesce nobile del Mediterraneo.

Baglio Sorça Resort & Wine Experience - Il RistoranteDopo il successo riscosso con la prima cena d’autore firmata da Pino Cuttaia, tocca adesso a Massimo Mantarro, altro eccellentissimo esponente dell’alta cucina stellata siciliana, il compito di stupire con le proprie creazioni i winelover di Firriato. Massimo Mantarro, due stelle Michelin, insieme a Gaetano Basiricò, stupirà gli ospiti con una magistrale declinazione del pesce nobile del Mediterraneo. Un vero e proprio viaggio che recupera profumi e sapori di un tempo trascorso ma reinventati e proposti con l’estro e la bravura tecnica di due appassionati interpreti della cucina siciliana tradizionale. Il percorso enosensoriale sarà affidato, ancora una volta, a Nino Aiello, esperto gastronomo, giornalista e curatore di numerose guide di settore, che illustrerà per ogni portata i migliori abbinamenti con le etichette di casa Firriato. Si partirà dal Metodo Classico Gaudensius Etna DOC imagesSpumante, Cru della Tenuta di Cavanera sull’Etna, per poi proseguire con Quater Bianco, etichetta icona dell’Agro di Trapani. Sarà un grande rosso dell’Etna, il Cavanera Rovo delle Coturnie, ad accompagnare un prodigioso secondo piatto e per finire il Favinia Passulè di Tenuta Calamoni sull’isola di Favignana, vero vanto di Firriato e unica produzione vinicola esistente oggi nelle Egadi.

Prenotazione obbligatoria e possibilità di pernottare nella struttura con speciale offerta.

QUANDO
Domenica 29 Maggio 2016 – ore 21:00

DOVE
Baglio Soría Wine Resort
Contrada Sorìa 91100 Trapani (TP)
Coordinate GPS: 37.978693, 12.603294

INFO & PRENOTAZIONI
Cell. (+39) 366 – 6260186 / Tel. (+39) 0923 – 861679

“Mderbel” Ou Ragoût d’aubergines

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mezni-rettVoici une savoureuse recette tunisienne, simple, délicieuse et riche.
Pour ce qui n’aime pas la viande de mouton, vous la pouvez changer avec des cuisses de poulet ou bien avec viande de boeuf…..
Je vous invite à découvrir ce plat.

 

También debe estar atento a la acción individual del medicamento en estas situaciones o la aprobación de Real Decreto-ley 9/2011 y tales cambios de las reglas de la salida de Viagra Genérico van a enterrar el mercado de las falsificaciones. Lo principal es que se venden en farmacias online los medicamentos de la calidad exclusiva que se producen por las empresas farmacéuticas más eminentes del mundo.

mderbel

 

Ingrédients :

400 gr de viande d’agneau en morceaux
100 gr de pois chiches
2 grosses aubergines
4 tomates fraîches en petits morceaux
1 oignon émincé
2 piments vers couper en deux
3 cuillères à soupe de tomates concentrer
1 cuillère à soupe d’harissa
2 gousses d’ail haché
6 cuillères à soupe d’huile d’olive
1 petit cuillère de carvi
1 cuillère de piment rouge en poudre
Sel et poivre à votre goût

Instructions :

* Dans une marmite disposez la viande, ajoutez l’huiled’olive , l’oignon émincé, la tomates concentré, les pois chiches, les tomates fraîches, l’ail et les épices (sauf le carvi ), faire revenir pour quelques minutes à feu doux.
* Après ajoutez 4 grands verres d’eau chaudes, remuez bien, couvrez et laissez cuire pendant 40 minutes sur feu doux.
* Coupez-les aubergines en rondelles de 2 centimètre d’épaisseur, faire les frire dans une poêle avec de l’huile chaud.
* Quand les pois chiches et la viandes sont bien cuits, ajoutez à la sauce les aubergines, les piments et le carvi, portez à ébullition pendant 10 minutes.

Votre plat est prêt, bon à petit.

Lilia Mezni pour Sdg International – Francais – 

Ristorante La Tonnara ( Castellammare del Golfo – TP)

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la tonnara salaNon ha che un mese di vita questo splendido locale affacciato su uno dei panorami marinari più belli di questa parte di costa siciliana. La Tonnara infatti è affacciato sul piccolo porticciolo di Castellammare del Golfo, luogo suggestivo sia per una passeggiata che per consumare qualcosa a due passi dal mare. Il porticciolo  è letteralmente punteggiato di locali di ogni tipo: dal bar, al pub, alla pizzeria, alle trattorie storiche. Ora anche da un ristorante veramente di alto livello.castellammare
Intanto La Tonnara racconta una bella e sana storia familiare che parte da due fratelli , Gaspare e Giuseppe Randazzo,  proprietari di una pescheria nel centro del paese. La gente del luogo li chiama simpaticamente ed affettuosamente  ” i gioiellieri”  perchè – dice – “il miglior pesce di tutta la zona passa da loro“. Ma i due fratelli hanno anche una sorella, Maria Randazzo Lo Iacono , che è l’architetto titolare del progetto del locale oltre ad essere una grand gourmand molto addentro al mondo del food . Tutti loro hanno poi dei figli: un avvocato, una laureanda in economia ma, soprattutto, dei gran lavoratori. E qui al di la del cibo di cui parlerò a breve, un plauso particolare va proprio ai padri che lavorano duramente per far studiare i figli, e ai figli che studiano e che lavorano duramente rendendo orgogliosi i padri.  Un binomio meraviglioso, un cerchio pla tonnara mise en place 2erfetto,  che costituisce quella parte sana di sicilianità che commuove e fa ben sperare e di cui mi piace parlare ogni volta che mi sia possibile farlo.  la tonnara mise en placeIl posto è splendido ed i dettagli sono curati in modo certosino.  La sensazione di luce e di nitore è mitigata e smorzata da tovagliati dai colori caldi e di ottima qualità. Una grande e splendida  vetrage con vetri a scomparsa regala una vista impareggiabile  ed ininterrotta di uno dei tramonti più belli della zona, dando anche la sensazione di cenare all’aperto.  Cosa che peraltro sarà possibile fare non appena la condizione meteorologica piuttosto instabile si asarà assestata e consentirà di “ritirare” i vetri della grande finestratura. la tonnara boule2E il bello è che la  vista è godibile da ogni parte della sala. Si percepisce immediatamente, non appena varcata la soglia, un certo amore per i dettagli ed il senso del bello. Tutto risulta armonico, ben mescolato, immediatamente accattivante, ben disponente al godimento di una serata speciale. E gli occhi cadono su una sorta di “navicella spaziale” che in realtà è una grande boule refrigerata che mantiene il pescato in bella vista. Attorno alla boule una griglia circolare  sulla quale poggiare i piatti con il pesce che i clienti possono scegliere direttamente, assististi ovviamente dal maitre di sala.la tonnara boule La cupola si apre e si richiude mediante un comando attivato dal personale.  Il pesce in bella mostra è di una freschezza assoluta, lucido e con colori vivaci e smaglianti.  Noi siamo in due e ci accomodiamo al centro della sala. la tonnara menùIl menù è molto bello, sia nella sua forma estetica che soprattutto nella sostanza: quando la lista dei piatti è breve mi sento sempre rincuorata perchè ciò  significa, senza troppi giri di parole, che tutto è cucinato al momento e che non esiste possibilità di paste precotte conservate nei cassetti. la tonnara antipastoLa scelta cade su un antipasto  misto di pesce con delle preparazioni davvero entusiasmanti, come lo sfincionello di nero di seppia ad esempio, o come il gambero rosso su tortina con crema di piselli, o ancora la classica polpettina al sugo di pomodoro, lo spiedino di cernia, la cotolettina di calamaro. Una serie di assaggi assolutamente coerenti organoletticamente, con sapidità perfettamente bilanciate, ottime aromatizzazioni  e senza sbalzi particolari. Un percorso ideale tra gusti che si inseguono e si succedono senza mai coprirsi l’un l’altro. la tonnara ricciUn plateau davvero squisito, accompagnato da una bella bottiglia di Gewurtztraminer  Manni Nossing dal bouquet fresco, moderatamente aromatico ed ideale ad accompagnare piacevolmente il pasto. A seguire io decido di rischiare di rovinarmi la serata ordinando linguine ai ricci. Sono esigente fino all’inverosimile rispetto alla pasta con i ricci, che inizio a gustare già con l’olfatto: se il suo afrore mi disturba generalmente non sarà una bella esperienza. Il mio banco di prova è sempre quello; mangiare almeno una cosa che generalmente non amo e rispetto alla quale sono estremamente severa. Questo piatto di  linguine mi ha lasciata estasiata. Devo dire di averlo condiviso con il mio commensale e che, malgrado ciò, ne è risultata una porzione assolutamente soddisfacente per entrambi. La cottura della pasta ottimale ed un grado di cremosità avvolgente e nappante al punto giusto dispiegavano al palato il sentore del riccio di mare locale di freschezza assoluta. la tonnara scampiNessun altro artificio, perchè tale è un’ottima pasta con i ricci di mare: la pasta e i ricci di mare, e niente altro. Decisamente squisita.la tonnara gamberoni A seguire non ci siamo privati del secondo piatto costituito da scampi e gamberoni semplicemente grigliati. Ancora una volta una cucina in purezza dove comanda la materia prima: e quando questa è di livello eccellente, allora un piatto non può che essere straordinario. Come in questo caso. Scampi carnosi, dalle carni compatte  e di ottima pezzatura. Altrettanto vale per i gamberoni, la cui dolcezza e corposità mi hanno lasciata pienamente soddisfatta. Concludiamo con il dessert, a riprova del fatto che pur avvertendo un senso di pienezza, per le cose veramente buone vince la gola e trova spazio per tutto. La mia è una torta semifredda all’amarena, crema di pistacchi e vaniglia. la tonnara torteFresca, morbida, ricca ma di facile consumo anche alla fine di un pasto importante. Il mio commensale opta per una porzione di torta Mirò, che io avevo già conosciuto e di cui ho riassaporato il singolare ma felice connubio che sposa la granita di limone alla crema di vaniglia. Veramente squisita e servita ad una temperatura “virtuosa” tale da consentire che sia granita che crema avessero la stessa consistenza. Una conclusione perfetta a coronamento di una cena di alto livello. Ho rilevato due unici flaws di portata abbastanza modesta e comunque facilmente perfezionabili: uno riguarda il cesto del pane, con un’ unica varietà in proposta  e con grissini di produzione industriale, e l’altra una certa incongruenza nel servizio che,a fronte di una gentla tonnara scontrinoilezza e di una disponibilità estreme da parte del personale di sala, risulta a tratti scoordinato. In questa valutazione va tenuto conto del periodo di rodaggio, tappa imprescindibile, e della serata particolarmente caotica: non un solo posto era disponibile e in una sala attigua si festeggiava una cerimonia, e ciò ha certamente influito sulla qualità del servizio. Il locale non ha un dehor vero e proprio essendo, come già detto, a dieci passi dal mare e con le vetrage a scomparsa che lo rende open. Tuttavia proprio direttamente sul mare a breve sarà inaugurato un  Raw Bar: una zona riservata esclusivamente a chi voglia consumare dei crudi di pesce e bere ottimo vino.   In conclusione La Tonnara è uno splendido luogo contemporaneo allestito con scrupolo ed arredato con gusto in cui si esprime una cucina di alto livello basata sull’impiego di materia prima di eccellenza ed in cui il rapporto qualità prezzo è tra i più significativi  in zona. Adatto ad una clientela esigente. E’ consigliabile la prenotazione, specie nel fine settimana.

Alessandra Verzera

 

 

Project Manager  :  Maria Randazzo

Patron :  Gaspare e Giuseppe Randazzo

Direttore di sala  : Massimo Lo Iacono

Chef di cucina  :  Liborio Giurlando

Coperti: 100  (in) –  Nil  (out)

Range: Alto

Categoria: Ristorante di pesce

Ranking (*)

Location: 5

Cibo: 5

Carta Vini:  4

Presentazione: 5

Servizio: 3

Mise en place: 4

Atmosfera: 5

Allestimenti: 5

 

(*) Legenda :

1 = pessimo
          2 = scadente
          3 = sufficiente
         4 = ottimo
            5 = eccellente.

Sempre più export per il Consorzio Doc Sicilia: incoming a Marsala di buyer

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In programma a Marsala, questo fine settimana, un incoming di buyers degli USA, il primo mercato al mondo per vino consumato e dove i consumatori riconoscono la Sicilia come territorio d’eccellenza.

Sono state oltre 24 milioni le bottiglie Sicilia DOC nel 2015, con un trend di crescita importante rispetto al 2014, confermato nei primi mesi di quest’anno. Una richiesta sempre maggiore arriva dal mercato americano, mercato di riferimento per i consorziati.

Negli USA l’Italia continua a mantenere la leadership per quanto riguarda i prodotti importati dall’estero, con una quota di mercato leggermente superiore al 30% dei 5 miliardi di euro di vino che gli americani hanno comprato all’estero.

Il consumo di vino negli Stati Uniti continua ad aumentare tanto da aver raggiunto il primato di 30,1 milioni di ettolitri, grazie a nuove tipologie di consumatori, come i millenials.

 

LOGO-IRON3WEBIn questo ambito promozionale il Consorzio ha affidato ad Iron3 l’organizzazione di un incoming di buyers americani che si svolgerà a Marsala nelle giornate di sabato 21 e domenica 22 maggio in modalità incontri B2B.

 

Gli Stati Uniti rappresentano un mercato di primaria importanza  per il vino italiano  – lo afferma Antonio Rallo, il presidente del Consorzio vini DOC Sicilia- per cui il piano promozionale del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia continua, per il secondo anno, ad essere mirato ad aumentare e rafforzare la conoscenza del Brand Sicilia negli USA. Tra le varie attività che abbiamo pensato di realizzare per i nostri consorziati, sono particolarmente significativi, per accrescere il valore del vino siciliano e la conoscenza del nostro territorio, gli incontri B2B tra aziende e buyers americani

Tali incontri sono un’occasione di grande visibilità e di crescita per tutte quelle aziende che attualmente sono poco conosciute in un mercato così importante.

 

Il 2016 rappresenta un anno decisivo per mantenere e incrementare le quote mercato delle nostre produzioni enologiche negli USA” le parole di Giacomo Acciai, titolare di Iron3Assistiamo ad una leggera rivalutazione del dollaro e concentrare le attività di promozione investimenti sul primo mercato, come sta facendo il Consorzio dei vini Doc Sicilia, è sicuramente la strategia vincente. Fare squadra con l’obiettivo comune di accrescere la notorietà del marchio Sicilia, rafforzando il binomio vincente Vino-Sicilia, è la leva per permettere anche alle aziende più piccole e meno conosciute di avere un proprio spazio. Collaborare con questa realtà è per noi un’esperienza lavorativa assolutamente preziosa e della quale andiamo orgogliosi.

 

L’incoming di Marsala permetterà quindi ai buyers di conoscere la meravigliosa produzione enologica siciliana che negli ultimi anni ha puntato sempre di più su qualità e innovazione.