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Il Texas e la città di Sugar Land aprono le porte all’Umbria

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city-of-sugar-land-logoIl Texas ed in particolare la città di Sugar Land apre le porte ad una entusiasmante collaborazione tra la Regione Umbria, il Festival Internazionale del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri, la Città di Sugar Land, Texas e la Camera di Commercio della Fort Bend County, Texas.

v__c8b7Il progetto nasce da un idea di Donatella Cocchini, Presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “Aurora” che dal 2012 organizza con successo il Festival Internazionale del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri e che, con questo specifico progetto “Umbria in Sugar Land”, mira a far conoscere le eccellenze Umbre attraverso il Cinema.

Perchè Sugar Land, chiediamo al nostro responsabile esteri – area anglofona Tiziana Ciacciofera Triolo.

14364855_1384628418244720_1938471455955638142_nSugar Land non solo è la mia città di adozione ma il Texas, la città di Sugar Land e la contea di Fort Bend sono una delle aree con la crescita economica e demografica più veloce degli Stati a stelle e strisce e tra la più idonea ad ospitare un evento volto a promuovere la cultura, l’arte e le eccellenze del nostro territorio, in particolare quello Umbro, attraverso la presentazione di una sintesi del Festival del Cinema di Spello” specifica la Ciacciofera.

Ma cosa prevede più in generale questo progetto di collaborazione?

noiIl Progetto punta a realizzare nel territorio di Sugar Land e della Fort Bend County una promozione integrata fra turismo, eccellenze eno-gastronomiche, artigianato artistico ed altri comparti produttivi dell’Umbria, facendo leva sulla qualità e l’attrattività del Festival Spellano” .

14440992_1384628358244726_8627029664647159975_nLa prossima primavera, il Comune di Sugar Land, la Regione Umbria, il Museo di Arte Contemporanea di Fort Bend (Kcam) e altre entità Italiane locali organizzeranno, una settimana dedicata interamente alla presentazione di film Italiani, seminari, laboratori sul mondo delle professioni cinematografiche ed eventi volti alla promozione enogastronomica Umbra “Umbria in Sugar Land”.

Grazie al complesso lavoro svolto in questi mesi dai referenti del progetto negli USA, Tiziana Ciacciofera Triolo (Direttore Progetto per gli USA), Manuela Tentoni (Direttore d’Area) e Ana Villaronga-Roman, Direttore del Museo di Arte Contemporanea Kcam e partner Culturale del Progetto, sono state già siglate delle manifestazioni d’intenti bilaterali tra le parti coinvolte e si è potuta così avviare la prima fase del progetto.
regioneumbriaIn questi giorni di fatti si sta svolgendo la fase 1 del Progetto, che vede la partecipazione di una delegazione Texana ad incontri istituzionali e visite, alla scoperta del patrimonio artistico e culturale umbro. umbria-in-sugar-landDurante questa settimana sono previsti inoltre incontri con le aziende interessate ad effettuare la missione che si terrà in primavera in Texas.

 

14457269_1384628451578050_1387477108541817265_nLa delegazione Texana è così composta :
• Joe Richard Zimmerman, Sindaco di Sugar Land;
• Lindsay Denise Davis, Dirigente Dipartimento Cultura Comune di Sugar Land;
• Keri Schmidt, Presidente Camera di Commercio della Contea di Fort Bend;
• Mai Pham, giornalista di Forbes Travel Guide, Luxury Travel, Houston
Press, Houstonia, Local Houston Examiner.com, My Table Magazine,
Dallas Morning News, Fox 26 News
• Deborah Meehan Beauregard, giornalista di Absolutely! Focus Media

Èd è con grande piacere ed onore  che, nella mia qualità di Direttore Responsabile della testata,  annuncio che Scelte di Gusto parteciperà al progetto come Media Partner.

Alessandra Verzera

Ricette d’autore: la brioche “cu tuppu” di Stefano Cilia

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brioche-col-tuppoLa brioche siciliana è lontana anni luce dalla brioche del resto d’ Italia dove, con quel termine, viene spesso indicato il croissant, o cornetto.La brioche siciliana, e nello specifico palermitana, è un’icona di gusto e di tradizione. Perfetta compagna di granite e di gelati, la brioche può essere “liscia” o “con il tuppo”: con una pallina di impasto piazzata nel centro della superficie e che, misteriosamente ma irresistibilmente, è sempre la prima ad essere mangiata…

Eccovi la ricetta, gli ingredienti ed il procedimento per realizzarle in casa.

Ingredienti e dosi:

500g farina

170g latte di mandorla

2 gocce di estratto di zagara

80g zucchero
70g burro
2 uova
5g sale
1 cucchino di miele
1 bustina zafferano
1 stecca vaniglia
25g lievito di birra/15g lievito istantaneo
Scorza di 1 limone grattugiato
Scorza di 1 lime grattugiata
1 tuorlo con un cucchiaio di latte

Procedimento: 
Mettete in una planetaria il latte tiepido, l’estratto di zagara ed il lievito,lavorate per un minuto; a parte mischiate le uova con lo zafferano e il miele; aggiungente il composto al latte in planetaria, mischiate e aggiungete la farina setacciata, lo zucchero, il burro fuso, le scorze degli agrumi, lavoratelo per 10 min circa, aggiungere il sale e lavorate l’impasto per altri 5 min.
Versate l’impasto in una ciotola ampia, comprendola con pellicola a contatto e lasciar lievitare per circa 2h.
Dopo la prima lievitazione, con l’impasto, formare 12 palline di circa 80g l’una e 12 palline di circa 15g l’una.
Mettere in teglia con carta forno le palline più grandi, disponetele una distante dall’altra, fate una leggera pressione al centro delle sfere,creando un solco e adagiare la pallina più piccola all’interno, il TUPPO.
Spennellate con il tuorlo e il latte e lasciar lievitare per altre 2 ore. Spennellate di nuovo con il tuorlo e il latte e infornatele a 180° per 20 min.

Stefano Cilìa Chef

Al Cous Cous Fest di San Vito trionfa la Sardegna di Alberto Sanna

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alberto-sannaUna “giovane” Sardegna si impone in Sicilia. E’ il sardo Alberto Sanna il vincitore del Campionato italiano di cous cous Bia, la gara tra sei chef italiani che si è svolta nell’ambito della 19\esima edizione del Cous Cous Fest, in corso a San Vito Lo Capo fino a domenica 25 settembre. Ai fornelli del ristorante “Il Campidano” a Samassi, nel Medio Campidano, Sanna ha conquistato il gradino più alto del podio con una ricetta dal titolo “Black and yellow”, un cous cous con seppia, gamberi viola, cipolla di Tropea e zenzero. In gara con lui, per una sfida a base di cous cous, sono scesi in campo Salvatore Lipari e Roberto Marino da Palermo, Simone Nerini da Ferrara, Laura Faienza da Milano e Federico Floris di Gonnesa (Ci), selezionati attraverso un contest a livello nazionale.

Secondo il giudizio della giuria tecnica, presieduta da Stefania Berbenni, capo redattore di Panorama e composta da chef e giornalisti di settore, il piatto del giovane chef è stato definito “in movimento”, caratterizzato da una “persistenza del gusto, un’idea cromatica forte e una sorpresa del sapore”.
Grazie a questa vittoria lo chef farà parte della squadra italiana, composta dagli chef sanvitesi Giorgio Graziano e Antonino Grammatico, in gara al campionato del mondo di cous cous che vedrà sfidarsi, da giovedì, chef provenienti da dieci Paesi: Angola, Francia, Israele, Italia, Marocco, Mauritius, Palestina, Perù, Stati Uniti e Tunisia.
piatto-alberto-sannaLa ricetta vincitrice – ha detto Alberto Sanna – rispecchia la mia cucina, minimale, dove i sapori rimangono protagonisti senza essere stravolti. Non mi aspettavo completamente questo risultato, l’ansia per la competizione è stata moltissima, ma sarà un grande onore tenere alto il nome della Sardegna al campionato del mondo”.
A giudicare le ricette sono state due giurie: una tecnica e una popolare, composta dai visitatori del festival che hanno assaggiato tutti i piatti e votato con palette numerate.
La giuria di esperti – composta dal giornalista di Zafferano magazine, Ferruccio Ruzzante, dagli chef Fabrizio Nonis, Stefano De Gregorio, Rocco Pace, Giovanni Torrente e Giorgio Graziano, capitano della squadra italiana del Cous Cous Fest 2016 e dal direttore generale di Bia spa, Luciano Pollini – ha voluto assegnare un premio speciale ad un altro dei sei concorrenti in gara. Considerata la differenza contenuta tra i punteggi ottenuti dagli chef, la giuria ha voluto dare anche a Federico Floris di Gonnesa (Carbonia- Iglesias) l’opportunità di partecipare alla squadra italiana, avendolo apprezzato per “l’estrosità e la presentazione del piatto e per la sua cultura culinaria”.

La Grappa nella cultura enogastronomica italiana: Elvio Bonollo al Douja d’Or

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elvio-bonollo-presidente-istituto-nazionale-grappaUna passerella della migliore produzione dell’arte distillatoria selezionata dal Premio Alambicco d’Oro e una occasione di confronto su come la grappa sia di fatto entrata a far parte nell’immaginario collettivo della cultura enogastronomica italiana: Elvio Bonollo, Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, intervenendo all’incontro “La grappa e le acquaviti nella cultura enogastronomica italiana” in occasione della cinquantesima edizione del Douja d’Or di Asti  insieme ad ANAG, parla del ruolo dei distillatori nella promozione della peculiarità italiana che, ci tiene a ricordare, non è soltanto saper utilizzare i canali di comunicazione ma essere aperti e pronti a sposare nuove modalità di avvicinamento del consumatore, ivi compresa la contestualizzazione ambientale e la valorizzazione dei territori di produzione. Un esempio di ciò è la tredicesima edizione di Grapperie Aperte in programma per il prossimo 2 ottobre, con 28 distillerie di tutta Italia che hanno risposto all’invito dell’Istituto Nazionale Grappa.

grappaL’italianità della grappa – ha spiegato il Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo – è un valore che oggi può essere efficacemente trasmesso in primis attraverso il packaging: da esso dipende, infatti, il primo contatto visivo che il consumatore ha con il prodotto e da esso dovrebbe derivare l’immediata riconoscibilità dello stesso. Il packaging nel settore della grappa si è molto evoluto in termini di originalità, eleganza, forza comunicativa: ma le aspettative create dal packaging richiedono poi di trovare riscontro nel contenuto. Le grappe di oggi, da questo punto di vista, riescono a rispondere ai gusti anche dei consumatori più esigenti e raffinati. Il modo migliore ed insuperabile per farle apprezzare in tutta la loro intensità, ampiezza, ricchezza, eleganza, franchezza è la degustazione, singolare o in abbinamento con cibi o altri prodotti che contribuiscono alla sua esaltazione“.
grappa_genericaIndubbiamente ogni azienda ha la propria ricetta esclusiva ma gli elementi centrali che vengono comunicati sono da un lato il prodotto, inteso come contenitore (packaging) e contenuto (le caratteristiche distintive della grappa proposta), dall’altro “il mondo” che sta alla base di quella grappa: un mondo che il consumatore non può conoscere dal solo prodotto, ma di cui molto spesso vuole sapere per dar ulteriore valore e capire meglio il prodotto stesso.
grappa2Se per comunicare la grappa in maniera efficace occorre conoscenza, passione e la disponibilità in loco dello stesso per poterlo degustare – ha aggiunto Bonollo – l’efficacia massima della spiegazione e l’effettiva comprensione del “mondo” affascinante che sta dietro alla nostra acquavite nazionale richiede inevitabilmente la visita in distilleria. L’esperienza diventa anche qui concretamente sensoriale: dai profumi di vinaccia ai vapori della grappa. E’ solo in distilleria che, vedendo la grappa sgorgare lentamente dall’alambicco ed ascoltando i segreti produttivi di chi la fa, si respirano secoli di tradizione, storia, passione”.

Un intervento, quello legato all’importanza del packaging, che si contestualizza a pieno anche con la premiazione dei prodotti “spiritosi” selezionati al 33° Premio Alambicco d’Oro in programma dopo l’incontro: oltre ai riconoscimenti tradizionali, quest’anno è stata introdotta una nuova categoria, ovvero ‘Il vestito della grappa’, premio di design assegnato per la prima volta da Anag alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma valutandone eleganza, creatività, innovazione, originalità e appeal verso il consumatore.

L’ Isola del Tesolio. Assegnati i premi Oliva d’ Oro

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tesolio-convegnoDue grandi temi per il convegno della X edizione de “L’Isola del Tesolio” che celebra il definitivo riconoscimento del marchio IGP Olio Sicilia. Consegnati i Premi Oliva d’Oro – Selezione Speciale Barbera: Michela Giuffrida e Antonello Cracolici “paladini” dell’olio siciliano.

Da venerdì 16 settembre 2016 l’olio d’oliva extra vergine siciliano ha ufficialmente ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta (IGP). La notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea giunge in occasione dell’apertura dei lavori della decima edizione della manifestazione L’Isola del Tesolio (16/18 settembre), organizzata e promossa dal Consorzio Filiera Olivicola (COFIOL).

Grande la soddisfazione espressa dai relatori del convegno “Olio IGP Sicilia e aggregazione di filiera. Una scommessa vincente” moderato dal giornalista Felice Cavallaro e svoltosi sabato 17 settembre presso l’Hotel La Torre di Mondello (Palermo).

Un risultato storico per la Sicilia – afferma Annamaria Buccellato, Presidente Consorzio Filiera Olivicola (COFIOL) – che ci ripaga dei risultati ottenuti negli ultimi anni. Sarà adesso impegno del Consorzio quello di perseverare sulla strada dell’eccellenza, per continuare a scalare le vette del successo”.

coldiretti-sicilia“L’IGP Sicilia – afferma Alessandro Chiarelli, Presidente Coldiretti Sicilia – nasce da una politica incentrata sull’aggregazione, l’unica strada da percorrere se si vuole arrivare al cuore del mercato e dei consumatori. Dobbiamo pertanto fare aggregazione in campo agroalimentare, turistico e in quello dei beni culturali, e la politica aiuterà le aziende che intraprenderanno questo cammino con una premialità contributiva che arriverà fino al 70% dell’investimento iniziale”.

Insiste sul concetto di aggregazione anche l’imprenditore Manfredi Barbera dei Premiati Oleifici Barbera: “siamo tutti felici per l’ufficializzazione dell’IGP Sicilia ed è giusto festeggiare, ma adesso è arrivato il momento di programmare una nuova strategia per il modello agricolo siciliano. Questa strategia si chiama aggregazione. L’IGP deve essere, infatti, l’occasione per creare un piano programmatico per l’intera offerta olearia siciliana e potrebbe diventare il grande contenitore del successo del territorio.manfredi-barbera Inoltre le 6 DOP siciliane dell’olio hanno adesso una grande opportunità, ovvero quella di un riposizionamento sul mercato come nicchie di livello superiore all’interno della più ampia categoria dell’IGP Sicilia. Manifestazioni come L’isola del Tesolio – prosegue Manfredi Barbera – hanno l’obiettivo di creare una rete tra tutti i produttori della filiera agroalimentare, non solo quelli dell’olio, e le aziende dei settori ad essa collegati come turismo e beni culturali. La mia formula di successo si racchiude in tre semplici parole: aggregazione, business e cultura”.

Tra le novità dell’edizione 2016 de “L’Isola del Tesolio”, il patrocinio da parte di Coop Alleanza 3.0, fondata il 1° gennaio 2016, che con i suoi 419 punti vendita e 2,7 milioni di soci rappresenta una delle cooperative più grandi d’Europa, derivante dalla fusione tra Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nord Est. La presenza del direttore acquisti Giorgio Gabrielli alla manifestazione di Palermo appena conclusa, testimonia l’interesse della Cooperativa nei confronti del mercato siciliano.

fabriziomicariFabrizio Micari, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, sottolinea invece l’esigenza di una sana attività di ricerca che possa supportare l’agricoltura. In particolare serve una formazione che sia legata e tarata sulle necessità del territorio siciliano. “A fine settembre – afferma il Magnifico Rettorepartirà il primo corso in Scienze e Tecnologie Agrarie con l’appoggio di ben 61 aziende del territorio, tra cui Premiati Oleifici Barbera, affinché possano essere formati professionisti che sappiano prontamente rispondere alle necessità del mondo del lavoro in Sicilia”.

Con la conclusione dell’iter per il riconoscimento dell’IGP Olio Extravergine d’Oliva Sicilia – aggiunge Michela Giuffrida, membro della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo – bisogna adesso adoperarsi concretamente per mettere a frutto quanto ottenuto per la rinascita dell’olivicoltura siciliana che passa da due parole chiave: aggregazione e innovazione. Solo così le nostre aziende potranno veramente essere competitive sui mercati esteri dove la richiesta dei prodotti siciliani é altissima”.

cracoliciPer l’assessore regionale all’agricoltura Antonello Cracolicila nuova sfida oggi è quella di attuare una politica economica in agricoltura che sappia coniugare il brand Sicilia in un prodotto di qualità, e questo non vale solo per l’olio d’oliva ma per tutti gli altri prodotti dell’agroalimentare”.

Al termine del convegno di sabato 17 settembre sono stati assegnati, come di consueto, i Premi Oliva d’Oro destinati alle personalità che si sono contraddistinte nel settore olivicolo e oleario. Di seguito i premiati dell’edizione 2016 e le motivazioni:

ciccio-sultano-chefCiccio Sultano – Chef stellato
Motivazione: Ha portato l’eccellenza dei prodotti siciliani nella sua cucina (incluso il nostro olio), facendoli diventare ingredienti imprescindibili e rappresentando la “Sicilia d’eccellenza” nel mondo dell’alta ristorazione.

Andrea Scoto – Agronomo
Motivazione: Per la lungimiranza dimostrata e per aver tutelato e valorizzato la biodiversità degli ulivi a livello mondiale, in un territorio ricco di fascino come quello del lago di Pergusa.

Roberto Butera – Cooperativa Madre Terra di Sciacca
Motivazione: Perché è l’espressione reale e concreta di come è possibile fare aggregazione in Sicilia.

Ken Blanchette – Fresh Direct USA
Motivazione: Per aver creduto e investito nell’olio di oliva siciliano, facendolo diventare un “must” nelle tavole dei newyorkesi e aver creduto nell’Azienda Barbera, con la quale è nata una partnership indissolubile.

Salvatore Prezzemolo – Prezzemolo e Vitale
Motivazione: Per il quotidiano impegno nella diffusione dei prodotti siciliani di altissima qualità e in particolare per l’olio extravergine di oliva.

Paladino Olio – On.le Antonello Cracolici
Motivazione: Motivo di speranza per questo territorio, che crede ancora fermamente nelle istituzioni, senza le quali mancherebbe la legalità.

Paladino Olio – On.le Michela Giuffrida
Motivazione: Ha difeso a spada tratta l’IGP Sicilia diventando, così, il PALADINO dell’olio di oliva.

Wine Street Tasting: ad Asti tornano le degustazioni itineranti

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winestreettasting01Tornano le degustazioni itineranti che animeranno enoteche, ristoranti, gastronomie e bar del centro storico con il vino come protagonista
Ormai nel settembre astigiano, ricco di eventi storico culturali ed enogastronomici non può mancare l’appuntamento con le degustazioni itineranti di WINE STREET tASTIng, organizzato dall’associazione culturale CRE[AT]IVE di Asti . Il weekend del 23 e 24 settembre, dalle 19 alle 24, sarà all’insegna della riscoperta della buona cucina e dei prodotti d’eccellenza proposti da ben 25 locali del centro storico alla scoperta delle prelibatezze locali, dallo street food alle antiche ricette, dagli antipasti, ai formaggi ai dolci. Da via Cavour a piazza San Martino, da via Balbo a via Quintino Sella, passando per piazza Roma e Via Garetti, fino a via Testa, il cammino dei degustatori si snoderà tra le prelibatezze proposte da ristoranti, bar, enoteche, circoli e locali del cuore storico della città. plinOgni visitatore avrà la possibilità di costruire il proprio personale menù a base di antipasti, primi, secondi e dessert cucinati secondo le antiche ricette e abbinati alle migliori etichette enologiche del territorio: tra i piatti proposti ci saranno chicche della cucina contadina piemontese come insalata russa, acciughe al verde, lingua in salsa, friciule, agnolotti, anche d’asino e al plin, tagliolini, fritto misto, vitello tonnato, finanziera, polenta e torta di nocciole, salame al cioccolato…tutto accompagnato dalle migliori etichette di vini locali. friciulaNon mancheranno contaminazioni innovative, piatti creativi che rispettano la genuinità delle materie prime ma che strizzano l’occhio ad una gastronomia più aperta alle influenze di altre regioni: tagliolini con guazzetto di moscardini ed olive taggiasche, cous cous di pesce, plin di nocciole allo zenzero, spaghetti alla chitarra, chili di carne, arrosticini di calamari. Grazie alla mappa disponibile presso tutti i punti di degustazione, nell’atrio del Municipio in piazza San Secondo, presso l’ufficio dell’Atl in piazza Alfieri e teatro Alfieri, sarà possibile creare il proprio personale “diario di degustazione”: un itinerario culturale che offrirà non solo la riscoperta di sapori ma anche di luoghi storici e panoramici ed edifici storici nel centro antico di Asti. WINE STREET tASTIng, infatti, oltre ad offrire il meglio della tradizione culinaria ed enologica locale, sarà una buona occasione per soffermarsi sulle bellezze artistiche e architettoniche, visitare i musei e conoscere meglio il cuore storico di Asti.

Al Terra Madre Salone del Gusto Tartuflanghe presenta la linea Bio

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burro-tartufoTartuflanghe, la storica azienda di Alba, specializzata nella produzione di specialità gastronomiche tradizionali e di prodotti sempre innovativi, presenterà in anteprima al Terra Madre Salone del Gusto di Torino (22- 26 settembre) la nuova linea Bio, nata dall’attenzione e la cura verso la terra e i suoi beni più preziosi e dimostrazione dell’attaccamento al territorio straordinario delle Langhe nella sua massima espressione.

L’azienda, per questa edizione limitata ha scelto esclusivamente ingredienti biologici italiani e certificati, dando vita a due nuovi fiori all’occhiello del suo assortimento. L’olio extra vergine di oliva e il burro al tartufo bianco, nascono per un pubblico di food lovers attento alle nuove frontiere del gusto, che dà importanza all’estremo rispetto per la materia prima e ad un savoir-faire unico. I tartufi utilizzati infatti provengono unicamente da terreni certificati bio nelle zone di raccolta del Tuber Magnatum Pico.

olio-tartufoL’aroma delicato nato dall’incontro delle note verdi e rotonde dell’olio extra vergine di oliva di agricoltura biologica e il sapore inconfondibile del prezioso tartufo bianco, premia la fantasia in cucina rendendolo ideale condimento per primi e risotti ma anche su carne, pesce, uova e formaggi freschi. Pronto a sorprendere è anche il sapore lieve ma deciso del burro bio al tartufo bianco, perfetto per antipasti e tartine o per esaltare diverse preparazioni come paste, risotti, uova o filetti di carne. La linea si distingue per un packaging elegante e di piccolo formato, ispirato agli elementi naturali della quercia -albero per eccellenza legato al tartufo- e del Tuber magnatum Pico, e realizzato con materiali al 100% riciclabili. Gli astucci sono realizzati con carte preziose ed ecocompatibili.

tartufo bianco1L’azienda, è da sempre attenta alla tutela ambientale, protegge e valorizza il territorio delle Langhe del Roero, da giugno 2014 inseriti nel patrimonio dell’umanità Unesco, investendo nello studio di tartufaie naturali e impegnandosi ad utilizzare nella produzione energia prodotta anche con fonti alternative. Coerentemente con la strategia aziendale, infatti, Tartuflanghe utilizza 130 kw di energia solare per i suoi processi produttivi ed esprime un profondo rispetto per l’ambiente circostante e per le tecniche artigianali: la selezione e l’utilizzo rigoroso delle migliori materie prime garantiscono una qualità assoluta che contribuisce a promuovere il territorio anche in ambito internazionale, in un’ottica di innovazione tesa ad un continuo miglioramento.

La nuova Linea Bio costituisce un nuovo importante passo in questa direzione.

Indicazioni Geografiche Globali, nuovi sistemi di tutela anche per i piccoli produttori.

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desimoniIn occasione del World Congress dell’AIPPI-Associazione Internazionale per la Protezione della Proprietà Intellettuale in corso a Milano, si è svolto ieri un Panel dedicato al futuro delle Indicazioni Geografiche a livello globale. Unico relatore italiano che ha preso parte a questa sezione è stato Federico Desimoni, Direttore del Consorzio di Tutela dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. L’avv. Desimoni, soddisfatto del dibattito e della reazione degli intervenuti, riprende alcuni passaggi del Panel.

acetoIl confronto sviluppato tra i rappresentanti del WIPO e l’avvocato giapponese presenti al tavolo della discussione – spiega Desimoni – ha individuato degli interventi necessari a livello internazionale sulla tutela delle IG. Sono emersi punti di vista diversi sulla stessa problematica, ma il nocciolo della questione non è se si debbano tutelare o meno le IG, questo anche il WTO lo dichiara apertamente, bensì come e perché ciò debba essere fatto. L’esperienza che ho portato dal Consorzio di tutela ci ha insegnato che ciò è giusto perché protegge nei fatti l’interesse pubblico, i territori e le persone che dalla produzione e vendita di prodotti IG traggono il proprio sostentamento economico, e difende la sostenibilità sociale ed ambientale che crea valore e sviluppo locale. Per tutelare un prodotto e i diritti di proprietà intellettuale ad esso collegati è indispensabile disporre di strumenti giuridici efficaci. I marchi registrati pregressi continueranno ad essere tutelati indipendentemente, tuttavia l’auspicio è che anche la tutela per le IG possa avere la stessa dignità e la stessa attenzione che ruota attorno ai grandi brand“.

aceto balsamicoNel parlare di tutela degli interessi di un territorio ben definito, Desimoni ha specificatamente portato l’esempio dell’Aceto Balsamico di Modena IGP: “ad oggi il sistema di tutela internazionale riguarda solo i marchi registrati, il che significa difendere l’interesse di pochi. Con l’introduzione di sistemi di tutela delle IG l’obiettivo è di arrivare a tutelare l’interesse di tanti piccoli produttori che insieme fanno l’interesse collettivo di un territorio. Le campagne attorno a Modena ad esempio, rimangono vivaci e vitali perché su quei territori nascono prodotti di eccellenza come l’aceto balsamico che, per la sua notorietà anche all’estero – viene esportato oltre il 90% della produzione totale – porta un ritorno economico e quindi benessere per il tessuto sociale locale”.

Ciò che è emerso da questo incontro con numerosi giuristi di tutto il mondo, protagonisti di tre giorni di lavoro su panel di diversa natura, è un messaggio ben preciso: non deve passare l’idea che ci sia uno scontro tra i Paesi che proteggono le IG e Paesi che invece rifiutano loro qualsiasi protezione. Piuttosto, mentre è generalmente accettato che le IG meritino protezione, nascono conflitti per quanto riguarda la forma, il contenuto e la forza di tale protezione. parmigianoslideI lavori si sono articolati partendo dalle disposizioni della legge di Ginevra e hanno sviluppato i seguenti temi: estensione della protezione delle Indicazioni Geografiche, in particolare di una protezione “di base” per non indurre in errore il pubblico e una protezione più forte contro gli attacchi esterni; genericità e posizioni concernenti le Indicazioni Geografiche divenute generiche (ciò che accade quando solo una parte dell’IG è generico o quando terzi presuppongono che un termine simile all’IG sia generico e possa essere utilizzato liberamente come ad esempio “parmigiano” rispetto a “Parmigiano Reggiano”); relazione tra IG e marchi precedenti; forme di tutela delle Indicazioni Geografiche e sanzioni; rifiuto degli effetti di una registrazione internazionale IG e possibili motivi di un rifiuto e nullità dell’efficacia di una registrazione internazionale.

MTV: fino al 30 di ottobre Cantine Aperte in Vendemmia per Amatrice

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movimento turismo vinoContinua fino al 30 ottobre Cantine Aperte in Vendemmia: dopo Umbria e Abruzzo, l’evento del Movimento Turismo Vino prosegue in 11 regioni d’Italia dove si può partecipare alla vendemmia con i produttori e riscoprire l’antica tradizione della raccolta e della pigiatura dell’uva. Dal Trentino Alto Adige (30 settembre-2 ottobre) alla Sicilia (ottobre), passando per la Sardegna (25 settembre) e la Campania (fino al 30 ottobre), le cantine MTV sono pronte ad accogliere i visitatori con un programma ricco di degustazioni e attività in vigna. Non mancheranno le iniziative dedicate ai baby-vendemmiatori in Lombardia (‘Cantine Aperte Junior’ – 18, 25 settembre e 2 ottobre), Emilia Romagna (18 settembre), Veneto (fino al 29 settembre) e Piemonte (fino al 16 ottobre). In Toscana (17-18 settembre) spazio a visite in antiche cantine medievali, trekking tra i vigneti e pranzo dei vendemmiatori. cantine-aperte-in-vendemmiaDomenica 25 settembre sarà la volta del Lazio, dove si potrà scegliere tra pranzi con il vignaiolo, assaggi di prodotti tipici e tour nell’area archeologica e patrimonio Unesco “La Banditaccia” (Cerveteri – RM), e della Puglia con mostre in bottaia, minicorsi di degustazione e abbinamenti cibo-vino. Dal 30 settembre al 2 ottobre in Trentino-Alto Adige si potranno assaggiare vini nella cantina più alta d’Europa (Meltina-BZ) o partecipare l’1 ottobre alle degustazioni di mosti seguite da una lezione astronomica in notturna e da una colazione in vigna la mattina successiva a Pressano di Lavis (TN).

Prosegue inoltre “MTV per Amatrice”, la raccolta fondi promossa dal Movimento Turismo Vino a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia. Fino a Cantine Aperte 2017 (maggio), parte del ricavato delle degustazioni sarà devoluto in favore del Comune di Amatrice.

Pasta Rummo, La Montecarlo e il Cinema Italiano, insieme per beneficenza

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rummo_arrabbiataLunedì 19 settembre, a partire dalle ore 19 fino all’una del giorno seguente, Raoul Bova, Alessandro Gassmann, Claudio Amendola, Valerio Mastrandrea, Sabrina Impacciatore, Marco Giallini, Edoardo Leo, Vinicio Marconi, Rolando Ravello, Anna Foglietta, Elio Germano, Massimiliano Bruno saranno gli speciali camerieri di una cena di beneficenza dove l’unico piatto protagonista della serata sarà la pasta all’Amatriciana preparata con pasta Rummo  Lenta Lavorazione®.

Senza prenotazione, come in una sagra di paese, dodici star del cinema italiano serviranno al costo di 15 euro un piatto di Amatriciana e una bibita a scelta.

locandinaIngrediente fondamentale della serata sarà la pasta prodotta da Rummo che, in seguito all’alluvione che l’ha colpita un anno fa, ha deciso di supportare l’iniziativa, consapevole di quanto sia importante ogni forma di sostegno dopo avvenimenti disastrosi come il terremoto di poche settimane or sono, che ha messo in ginocchio interi paesi del centro Italia.

Tutti i fondi raccolti saranno integralmente devoluti alla popolazione vittima del sisma. L’associazione scelta dalla storica pizzeria La Montecarlo di vicolo Savelli, 13, vicino a piazza Navona, a Roma è “Vico Badio” di Fonte del Campo di Accumoli, epicentro del sisma del 24 agosto, così da poter seguire la donazione in modo chiaro e diretto.

L’appuntamento è dunque fissato per domani, 19 settembre 2016 dalle ore 19 all’una del giorno successivo presso  La Montecarlo, vicolo Savelli, 13 (piazza Navona), Roma.