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Furti nei campi. CIA: ” Denunciate”

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campagna2Confidiamo molto nel buon esito della riunione di ieri in Prefettura a Catania affinché si inneschi un processo virtuoso fra produttori e Forze dell’Ordine: è necessario raggiungere, nel più breve tempo possibile, un livello accettabile di sicurezza nelle campagne della Piana di Catania, dove, ad oggi, decine e decine di aziende agricole sono bersaglio di organizzazioni criminali che creano un clima di terrore intollerabile e danni economici insopportabili”. Lo dichiara il presidente provinciale della Cia di Catania, Giuseppe Di Silvestro, a margine dell’incontro di ieri in Prefettura, presieduto dal vice prefetto Domenico Fichera, fortemente sollecitato dalla Confederazione degli Agricoltori Italiani.

pomodoriAl tavolo prefettizio erano presenti i componenti del Comitato per la Sicurezza, comandanti di Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Repressioni frodi, rappresentanti Asp e di altre organizzazioni di categoria, tra gli altri, Lega delle cooperative, Codacons, Confcooperative, Distretto degli Agrumi, Coldiretti, Confagricoltura e il vice presidente CIA Catania Giosuè Catania.
All’appello lanciato dalla CIA di Catania oltre un mese fa sull’’inefficacia del protocollo di legalità siglato lo scorso febbraio, i rappresentanti del Governo a Catania hanno ribadito come non possano essere garantite azioni di prevenzione ‘ad hoc’ se mancano le denunce. campiE’ vero – ha ammesso Di Silvestro –ma i produttori si sentono abbandonati ed hanno paura, ecco perché serve una presa di coscienza della società civile a più livelli: lo Stato faccia la sua parte, noi rinnoviamo l’appello a tutti gli agricoltori a non temere ritorsioni che provengano dalle organizzazioni criminali che esercitano il loro potere di controllo sul territorio, con reati predatori e di natura intimidatoria”.” Il danno non è quantificabile – hanno proseguito di Silvestro e Cataniae va ad aggiungersi a quelli derivanti dalla gravissima crisi che ancora imperversa sul piano della concorrenza con i mercati esteri, dalle inefficaci misure di prevenzione sulle fitopatie che mettono a repentaglio la maggior parte dei raccolti di agrumi, e non ultimi, i danni derivanti dalle gelate di questi giorni che hanno distrutto la maggior parte del prodotto”.

 

Credits:

La foto di copertina è di Massimo Sestini 

http://www.themammothreflex.com/around/2016/05/30/massimo-sestini-fotografie/attachment/massimo-sestini-raccolta-di-pomodori-puglia-2015/

Trattoria Tipica Altri Tempi ( Pa) : nel solco della tradizione

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altri tempi 11E’ molto difficile recensire un locale ” spogliandolo”  degli orpelli che ne fanno uno dei luoghi più celebrati della città e che parlano di nostalgie, vecchi ricordi, storie familiari e pranzi domenicali con i nonni. E’ molto difficile recensire un locale spogliandoci noi stessi di quegli stessi orpelli, specie se la serata si è annunciata gradevole ed è allietata da ottima compagnia.  Il locale, una trattoria tipica, è un vecchio appartamento al paltri tempi1ian terreno situato in una via piuttosto nota, che è anche una delle parallele della Via Libertà. L’arredamento ed il decor sono mantenuti rustici, con sedie mescolate e tavoli pure, pareti colme di quadri e cornici, e le salette sono li per caso, perchè così voleva la planimetria originale di quella vecchia casa. A me questo piace molto. Il locale precorre, senza neanche saperlo, lo stile shabby.  Entrando non si avvertono odori sgradevoli, che sono invece piuttosto tipici di molte trattorie super affollate in ogni giorno della settimana in cui si produca molta frittura. Noi siamo in sei ed il nostro tavolo è stato riservato.altri tempi 10 E’ apparecchiato in modo assai decoroso con tovagliette che nel frattempo raccontano il menù in idioma palermitano: questo può essere fastidioso per i turisti che – comunque – vengono cortesemente assistiti dal personale. Insieme alla tovaglietta menù troviamo anche i menù classici, ovvero con i prezzi dei singoli piatti chiaramente indicati. Immediatamente ci vengono portate le bevande e il cestino del pane. Una veloce lealtri tempi6ttura al menù genera la nostra ordinazione. E li inizia qualche problema. La premessa, assolutamente necessaria, è che si tratta di una trattoria a basso costo, di un locale tipico. Ma, lo stesso, il cliente deve essere consapevole di cosa troverà. E troverà una qualità mediocre. Gli antipasti comprendono una caponata il cui odore non è invitante: sia le olive che il sugo di pomodoro hanno un retrogusto acidulo che, prima ancora che al palato, attinge alle narici. Non va molto meglio con i broccoli e i cardi in pastella, accompagnati anche da diverse panelle. La frittura risulta intrisa di olialtri tempi9o: come tutte le fritture preparate in anticipo e poi riscaldate e che perciò rilasciano l’olio precedentemente assorbito. altri tempi5Il primosale con pomodori secchi e pomodorini invece è buono, ma le muffolette con la ricotta sono leggermente stantie. Il pane si sbriciola al morso, denunciando appunto di non essere fresco.
Molto buona e fresca è invece la ricotta. Accettabili le fave a cunigghiu.  I primi piatti, che arrivano mentre ancora si sta consumando l’antipasto, sono piuttosto buoni: al netto del fatto che si tratta di cibo precotto e scaldato al momento. Buoni i bucatini con i broccoli arriminati, epitomio assoluto della cucina palermitana, e i tagghiarini cacati: certamente un nome poco elegante che però definisce un piatto altri tempi2tipico in cui al sugo di pomodoro viene aggiunta ricotta fresca. Il piatto è buono, si mangia gradevolmente. I secondi nascondono un piccolo mistero ed anche una diatriba. altri tempi4Un coniglio alla cacciatora si rivela in effetti essere in agrodolce, provocando malessere in chi lo aveva ordinato e che  è intollerante all’aceto. Una sfortunata circostanza, di certo, ma rimane il fatto che – intolleranti o meno – non si può confondere l’agrodolce con la cacciatora, laddove la cacciatora prevede il vino bianco e non l’aceto. Il piatto viene quindi prontamente rimosso dal tavolo. altri tempi3Gli altri secondi sono degli involtini alla palermitana abbastanza gradevoli con contorno di patate al forno che avrebbero beneficiato di qualche minuto di cottura in meno. Un piatto comunque “sincero”, come lo si mangerebbe in qualsiasi casa in qualsiasi giorno della settimana. In men che non si dica arriva l’insalata di arance, ed anche i canaltri tempinolicchi con ricotta e i biscottini Regina, altra pietra miliare della tradizione palermitana. Carina l’idea di offrire ai clienti una selezione di liquori della casa, tra cui limoncello e finocchino, a titolo gratuito. Arrivano anche i caffè, ed il tutto si conclude in poco più di un’ora e mezza.
Troppo poco per un locale sovraffollato e per potersi anche solo  illudere che si tratti di cucina espressa. Ciò che può sfuggire al palato poco esperto non sfugge di certo all’orologio, alle regole del tempo di cottura e del servizio. Malgrado ciò l’ambiente è caldo, accogliente, il personale è gentile ed il proprietario sorridente. Insomma, l’atmosfera è tra le cose migliori del locale che a volte però può risultare fin troppo affollato. Il conto, che è una ricevuta fiscale, è indecifrabile: una cena per sei è costata 100.00 euro tondi tondi. Circa 16.50 a persona. Un rebus, dato che è un conto che non prevede la discrimina dei piatti e che riflette il costo di una quantità spropositata di cibo .altri tempi8In conclusione, la Trattoria Tipica Altri Tempi è un luogo storico dal quale è passata una notevole quantità di palermitani di varie generazioni e tra i cui avventori vi potrà capitare di trovare letterati, magistrati, nobili variamente decaduti, artisti del tempo andato, esponenti politici e professionisti di rango. Vi potrà capitare di incontrare clientela davvero anziana, che rappresenta in concreto il senso della continuità, della tradizione, dell’affezione sincera ad un luogo che ha attraversato la vita di molti; e questo regala unaltri tempi6 senso di tenerezza.

Ma vi potrà capitare anche di incontrare una giovanissima compagnia teatrale o un gruppo musicale che ride forte bevendo vino rosso della casa. Insomma, un luogo caratteristico in cui è consigliabile la prenotazione, adatto alle famiglie e ai gruppi ma poco indicato per una cenetta romantica. Indicato soprattutto a chi è in grado di sorvolare su alcuni dettagli e che preferisca nutrirsi del gusto unico della memoria, perchè se  è vero che si mangia intanto con gli occhi, poi con il naso ed infine con la bocca,  è altrettanto vero che, almeno una volta ogni tanto, occorre saper  mangiare anche con il cuore.

 

Alessandra Verzera 

 

Patron  : Sebastiano Salanitro & C.

Coperti: < 80 (in) – 50 (out )

Range: Medio Basso ( Economico)

 

Categoria: Trattoria Tipica

Ranking (*)

Location: 3

Cibo: 2/ 2.5

Carta Vini: NV

Presentazione: 2.5

Servizio: 3

Mise en place: 3

Atmosfera: 3

Allestimenti: 3

(*) Legenda :

1 = pessimo
          2 = scadente
          3 = sufficiente
         4 = ottimo
            5 = eccellente.

Sigep. A Rimini, dolcissime sfide nella Pastry Arena

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Sigep_2016_Pastry_Event_75 (1)Sale la competizione nella Pastry Arena  che sarà allestita alla Fiera di Rimini per la 38° edizione di Sigep . Si preannuncia ricco e avvincente il calendario dei vari attesissimi concorsi. Il 38° Sigep è organizzato da IEG Italian Exhibition Group, il nuovo player fieristico attivo dal 1° novembre scorso dopo l’integrazione fra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza.

Per i più talentuosi pasticceri della penisola appuntamento per lunedì 23 gennaio con il Campionato italiano di Pasticceria Seniores, con tema libero. Un concorso fondamentale per la valorizzazione di un settore in continua crescita. Un’occasione di confronto e crescita professionale per i grandi Maestri in gara.

In contemporanea si svolgerà anche il Campionato italiano di Pasticceria Juniores, dedicato ai giovani talenti del settore, chiamati a sfidarsi sul tema dei Cartoon. Cuore della competizione è innanzitutto il sostegno ai giovani, per fornire loro nuovi strumenti, stimoli e possibilità di incontro, tutti ingredienti essenziali per la formazione professionale.

sigep-2016-hotel-eurogardenNell’area Pastry&Culture, al padiglione D3, sabato 21 gennaio si svolgerà un evento dedicato alla pasticceria nella ristorazione, mentre domenica 22 gennaio, col tema dei Cartoons che ispirerà i partecipanti alla Coppa Italia della Pasticceria Artistica.

Per tutta la durata del Salone, ai Pastry Events si terrà The Star of Sugar, concorso internazionale biennale dedicato all’arte dello Zucchero. I partecipanti si esibiranno su tema libero con creazioni che saranno in mostra per tutto l’arco della manifestazione. Il concorso è organizzato da SIGEP, in collaborazione con CAST Alimenti, con il Patrocinio di Accademia Maestri Pasticceri Italiani, Relais Desserts e Conpait. Sabato 21 sono in programma le premiazioni.

Il concorso DiVino Festival di Castelbuono premia cinque aziende siciliane

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divino-520x245Evento in crescita ed espansione che trova la sua giusta allocazione nel periodo estivo e precisamente a fine luglio, il DiVino Festival è una manifestazione che racchiude in sè vari appuntamenti e che riesce a coinvolgere un pubblico di appassionati dell’enogastronomia e non solo.

Nell’edizione 2016 il DiVino Festival ha festeggiato il suo decimo compleanno e per dare risalto all’importante traguardo una grande macchina organizzativa si è messa in moto. Cinque appuntamenti, 5 serate di spettacolo e intrattenimento hanno dato onore all’evento estivo della ridente cittadina. Immancabile, come ogni anno, la serata di degustazione tenutasi domenica 31 luglio, che ha visto la partecipazione di più di 170 cantine e più di 700 assaggiatori nel Chiostro di San Francesco, location che sempre più si presta ad accogliere l’evento.

rubioTra gli ospiti di questa edizione Nicola Dante Basile, Marco Mangiarotti, Davide Paolini, Paolo Salvo ed ancora Beppe Bigazzi, Chef Rubio e a I Musici di Guccini, questi alcuni degli ospiti di eccezione che danno forza al festival e che sono stati premiati con il Premio Gusto DiVino per il loro impegno in ambito enogastronomico.
Tanti altri premi ed eventi sono stati assegnati e grazie alla speciale giuria dell’Associazione organizzatrice, ha assegnato il Premio DiVino Wine Selection 2016 ai vini e alle cantine presenti nella serata dedicata alle degustazioni del Castelbuono DiVino Festival.
Ad essere premiate sono state ben 5 cantine:
Divino logoPremio Marketing Aziendale e Miglior Etichetta L’AZIENDA GULFI;
Premio per il Miglior Rosso alla cantina BAGLIO DEL CRISTO DI CAMPOBELLO con il suo Adenzia;
Premio Miglior Bianco al grillo MODUS BIBENDI dell’azienda Elios di Adamo Roberto &co;
guarcelloPremio al Migliore Spumante va a FUNARO per Metodo Classico Brut-V.S.Q
Menzione speciale va al vino Etna rosso dell’azienda FALCONE.

Le aziende riceveranno il premio per i loro vini vincitori che sono stati esaminati, degustati e selezionati con cura da professionisti del settore e enoappassionati.
Ogni anno il DiVino riesce a trasformare semplici incontri in legami provenienti dalla condivisione d’interessi, l’enogastronomia, e non solo anche dall’atmosfera che il Paese di Castelbuono e la sua gente riesce a trasmettere. Ed è proprio per questo che anno dopo anno il DiVino Festival diventa un appuntamento immancabile, una tappa fissa ricca di novità.

 

 

A Vinitaly le cantine scelgono di valorizzare la propria identità

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Veronafiere_logo_RGBAziende vitivinicole già al lavoro per la prossima edizione di Vinitaly, in programma dal 9 al 12 aprile 2017 . Proprio dalla conferma quasi totale delle iscrizioni delle singole imprese presenti lo scorso anno e dal numero di new entry arriva il primo segnale della dinamicità del settore enologico italiano. Ed è quello, inequivocabile, di una maggiore propensione ad investire in prima persona nella partecipazione alla fiera con stand individuali, marchio e stile riconoscibili.

mantovani«Per essere attrattivi nei confronti degli espositori – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – abbiamo messo in campo negli ultimi anni nuovi servizi e progressivi rinnovamenti dei padiglioni, che già per l’edizione 2017 garantiscono più spazio per aumentare il numero di cantine, con un miglioramento complessivo del layout del quartiere fieristico. Inoltre, il piano industriale del prossimo quadriennio di Veronafiere – prosegue Mantovani – destina 72 milioni su 94 al miglioramento delle infrastrutture di quartiere, alla digital transformation e alla costruzione di parcheggi per oltre 3.000 posti auto».

logo_vinitalyPiù spazio e un nuovo padiglione. Cresce il Piemonte, grazie all’ampliamento e al restyling del padiglione 10: un miglioramento che incontra le esigenze di accogliere le richieste di nuovi espositori e dall’altro per alcune cantine di posizionarsi all’interno della propria area geografica di riferimento.

Aumentano l’area espositiva anche i produttori della Sardegna nel padiglione 8, quello che ospita i saloni speciali Vinitalybio e Vivit-Vigne Vignaioli Terroir e della collettiva Fivi (Federazione italiana vignaioli indipendenti).

Novità pure per Toscana e Vininternational, con la creazione di un grande spazio espositivo di circa 4.000 metri quadrati che sostituisce le due tensostrutture separate allestite fino all’edizione 2016.

Modifiche al layout e nuovi arrivi. «Il rinnovamento del layout – sottolinea Gianni Bruno, area manager di Vinitaly – permette ad alcune aziende di collocare il proprio stand nel padiglione della propria regione o ad alcune di rientrare con una partecipazione importante e di immagine».

vinitalyTra i nuovi arrivi, per la prima volta a Vininternational cantine da Usa e Regno Unito, che si aggiungono alla collettiva spagnola realizzata in collaborazione con Icex e agli espositori di Svizzera, Francia, Azerbaijan, Georgia, Croazia, Argentina, Portogallo, Australia e Sudafrica.

Per i buyer esteri il servizio free badge e incontri b2b con Taste & Buy. Da gennaio sarà operativo per gli espositori il servizio di invito degli operatori esteri tramite Vinitaly, con invio dei free badge per l’ingresso gratuito. Attivato nel 2016, ha dato immediatamente ottimi riscontri, facilitando la gestione degli inviti da parte della aziende e migliorando la qualità degli operatori, grazie alle verifiche effettuate direttamente dalla Fiera.

Vinitaly-2014-3Per il b2b puro, confermata l’iniziativa Taste & Buy, che organizza incontri tra i buyer esteri dell’incoming realizzato direttamente da Vinitaly e le aziende espositrici, la cui richiesta di partecipazione cresce di anno in anno.

Tanti appuntamenti prima di Vinitaly. A precedere il salone veronese molte le iniziative realizzate sotto il marchio di Vinitaly, pensate per promuovere i vini e offrire strumenti di marketing alle migliori aziende. A fare da filo conduttore, tra gennaio e marzo, le tappe di Vinitaly International a San Francisco, New York, Miami, Houston e a Chengdu in Cina.

In programma l’1 marzo il Concorso Internazionale Packaging, mentre dal 31 marzo al 2 aprile torna il 5 Star Wines Award con in contemporanea il primo giorno (31 marzo) il premio Wine without Walls, dedicato ai vini senza solfiti o con un contenuto non superiore a 40 mg/l. StampaAlla vigilia di Vinitaly, l’8 aprile, il calendario il grand tasting OperaWine a cura di Vinitaly International, anticipato dal 4 all’8 aprile dal corso di certificazione della Vinitaly International Academy (www.vinitalyinternational.com/vinitaly-international-academy).

buy-wine-2Sol&Agrifood ed Enolitech. In contemporanea con Vinitaly si svolge Sol&Agrifood (www.solagrifood.com), preceduto dal 15 al 20 febbraio da Sol d’Oro Emisfero Nord e, nei giorni del 20 e 21 febbraio, dagli Evoo Days, la nuova iniziativa di formazione e informazione dedicata agli operatori della filiera dell’olio extravergine di oliva.

enolitech-2014Con Vinitaly anche Enolitech, da quest’anno ancora più integrato con i padiglioni di Vinitaly, grazie a un ulteriore avvicinamento del padiglione F che lo ospita al padiglione del Piemonte (pad. 10).

Affari in fiera, wine lover in città. I 29.000 wine lover del 2016 trovano anche nel 2017 il loro spazio di degustazione, cultura del vino e convivialità a Vinitaly and the City, da venerdì 7 a martedì 11 aprile. Dopo il potenziamento dello scorso anno del fuori salone, con un programma ampliato e più diffuso nei luoghi storici della città, Veronafiere riconferma la volontà di tenere nettamente separati i momenti b2c da quelli b2b nel quartiere fieristico.

 

Torna a Roma “I Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni

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Luca_Maroni_21Dopo il successo di Milano lo scorso dicembre, Luca Maroni, analista sensoriale e nota firma enologica italiana, torna nella Capitale con l’edizione nazionale di “I Migliori Vini Italiani”, la manifestazione dedicata al mondo del vino che vede la partecipazione di oltre 100 espositori e più di 600 etichette.

In programma presso il Salone delle Fontane dell’Eur, da giovedì 16 a domenica 19 febbraio, l’edizione 2017 de I Migliori Vini Italiani si inaugura anche quest’anno con la consueta consegna dei riconoscimenti da parte di Luca Maroni alle più importanti aziende vitivinicole italiane, nella serata di giovedì 16 febbraio ore 20.00. Alla premiazione si alterneranno momenti musicali e rappresentazioni artistiche, alla presenza esclusiva della stampa specializzata e degli operatori del settore.

vino2I vini saranno premiati secondo il metodo di degustazione scientifico creato dallo stesso Luca Maroni, basato sul principio che la qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore e sui tre parametri di Consistenza, Equilibrio e Integrità.

Durante le quattro giornate, i visitatori potranno scoprire attraverso il suggestivo percorso ideato, le migliori etichette della produzione italiana proposte in libera degustazione. Deliziosi assaggi di specialità gastronomiche di accreditate aziende food Made in Italy arricchiranno le degustazioni.

In programma diversi altri eventi collaterali, tra cui i Wine Tasting, laboratori di degustazione a cura di Luca Maroni e in collaborazione con l’Associazione Gruppo SILIS (Lingua dei Segni Italiana LIS), incentrati sulla sua metodologia di analisi sensoriale, durante i quali il pubblico di appassionati potrà scoprire le caratteristiche organolettiche di circa 10 vini di aziende presenti alla manifestazione.

vinoNovità di quest’anno, Sentori Di-Vini: degustazioni guidate di vini e sentori condotte da Luca Maroni e Ambra e Giorgia Martone del LabSolue in un originale gioco di squadra e rimandi, un inedito confronto alla scoperta dei paesaggi olfattivi della natura e del vino. Legni, Fiori, Frutti e le mille combinazioni possibili di eco olfattive nel vino, introdotte e poeticamente commentate da Luca Maroni e dai due nasi.

Lo spazio espositivo si arricchirà anche di note musicali: gli interventi saranno a cura di Villa Incanto che coinvolgerà gli astanti in nuovo ed esaltante modo di vivere l’Opera.

vino_italianoInfine, per tutti coloro che vorranno visitare la manifestazione con i propri figli durante il weekend, I Migliori Vini Italiani – Roma offre la possibilità di far divertire i più piccini nello spazio della ludoteca Pinguini e Paperette di Silvia Caputo, con laboratori e attività dedicate ai bambini dai 5 anni in su dove si potranno misurare, divertendosi, con giochi legati alla vigna, all’uva e alle preparazioni alimentari (l’ingresso alla ludoteca sarà consentito dalle ore 16.00 alle ore 19.00 di sabato 18 e domenica 19 al costo di 5.00 € e fino ad esaurimento posti disponibili).

La manifestazione “I Migliori Vini Italiani” aprirà al pubblico giovedì 16 febbraio dalle ore 20.00 e si chiuderà domenica 19 alle 21.00.

Orari al pubblico
Giovedì 16 febbraio dalle ore 20.00 alle ore 24.00
Venerdì 12 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00)
Sabato 13 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (ultimo ingresso ore 23.00)
Domenica 14 febbraio dalle ore 16.00 alle ore 21.00 (ultimo ingresso ore 20.00)

Pane e dolci in Italia: terzi in Europa dopo Germania e Francia

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Rimini sigep 2016Un approfondito affondo economico sui settori della panificazione e della pasticceria. E’ quanto presenteranno alla fiera di Rimini, durante Sigep e A.B. Tech, AIBI (Associazione Italiana Bakery Ingredients) e Assitol (Associazione Italiana dell’Industria Olearia) domenica 22 gennaio, tramite un’indagine su consumi e tendenze che sarà illustrata nel corso del convegno dal titolo “Il pane in Italia: come cambiano i consumi in una ricerca AIBI”.

Secondo l’indagine Databank, di cui verrà presentata alle 11 in Sala Mimosa (Pad. B6) una preview, l’Italia è in netta controtendenza rispetto all’Europa: il pane fresco artigianale è sempre molto presente sulle tavole degli italiani, nonostante la crisi dei consumi, l’attenzione al regime dietetico e le abitudini alimentari sempre più caratterizzate da tempi ristretti e pranzi fuori casa. È aumentata la gamma di richieste dei consumatori, che puntano su prodotti a valore aggiunto (“gluten free”, con farine particolari, con ingredienti diversi…). In questo senso, è quindi possibile parlare di un rilancio del pane, inteso come prodotto che fa bene alla salute, che per i moderni consumatori comincia a tavola.
E se sul pane gli italiani si sono scoperti salutisti, di certo non rinunciano ai dolci. Anche in questo caso, chi si rivolge al panificatore cerca un prodotto fresco e di valore. In funzione anti-spreco, si prediligono le monoporzioni e, per motivi dietetici, hanno sempre più successo le piccole grammature, ma non si rinuncia alla torta da ricorrenza e al prodotto legato alla festività.

Rimini sigep 2016Alla fiera di Rimini interverranno Palmino Poli (presidente di AIBI), Roberto Capello (presidente della Federazione italiana panificatori), Maria Maltese e Cecilia Zilioli (curatrici della ricerca Databank). Sono stati invitati gli On. Giuseppe Romanini e Francesco Prina, rispettivamente primo firmatario e relatore del disegno di legge sul pane in discussione in Parlamento.

Anche in ambito UE, gli italiani si confermano tra i maggiori consumatori dei prodotti dell’arte bianca. Secondo i dati AIBI, l’Italia è al terzo posto per consumi di pane,preceduta da Germania eFrancia e seguita dalla Gran Bretagna. Nel mercato complessivo dei prodotti della panificazione – non solo pane, ma anche dolci, cracker, focacce – il nostro Paese finisce al quarto posto in Europa. sigep-2016-hotel-eurogardenNei Paesi UE il mercato complessivo dei prodotti da forno vale 137 miliardi di euro, di cui 73 relativi alla produzione di pane.

Sigep e A.B. Tech si confermano dunque ancora una volta gli unici saloni internazionali in grado di instaurare un dialogo efficace con tutti gli operatori del settore. AIBI, che aderisce ad ASSITOL (Associazione italiana dell’industria olearia), rappresenta la maggioranza delle aziende italiane che producono semilavorati per pane, pasticceria e gelateria, ed è partner di A.B. Tech Expo.

Pietro D’Agostino: ” Oggi a Palermo, a pranzo con i detenuti”

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pietro-11E’ stata una giornata davvero speciale non solo per i detenuti, ma anche per noi chef: un gesto solidale, al servizio degli ultimi per un giorno in cui, senza riserve, con generosità e creatività umana, ci siamo divertiti insieme. Sono momenti di socialità fondamentali per chi si trova ristretto in una cella per scontare pene detentive”.

Con questo spirito lo chef Pietro D’Agostino, stella Michelin, ambasciatore della cucina siciliana nel mondo, ha aderito  all’iniziativa organizzata dall’associazione onlus Prison Fellowship Italia, che lo ha visto  impegnato tra i fornelli dell’istituto penitenziario di massima sicurezza Pagliarelli di Palermo.
Un invito che lo chef D’Agostino ha raccolto con grande entusiasmo, da sempre attento ad utilizzare il linguaggio del cibo per parlare anche di solidarietà e impegno sociale. “Ogni detenuto, nel bene e nel male, ha una propria storia da raccontare, e trovo straordinario che iniziative come questa, possano contribuire a dare una prospettiva diversa e la speranza di una seconda chance nella vita”.
Ma quali prelibatezze d’autore, ha portato in tavola lo chef d’Agostino? Un vero e proprio menù di Natale: a cominciare dagli antipasti, preparati direttamente dai detenuti, che con la supervisione dello chef stellato, si sono cimentati in preparazioni tipiche della migliore tradizione siciliana. A Pietro D’Agostino, il compito di preparare primo e secondo: si parte con l‘Ncucciateddu sciclitano con ragù di agnello e cavolfiore e si prosegue con un filetto di maiale di suino nero dei Nebrodi con carciofi di Menfi, mentre la preparazione del dolce è  stata affidata ad una pasticceria di Palermo.

Ricette d’autore: Risotto al nero di carote, fonduta di grana e taralli Sanniti di Ciccio Giuliano

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nero-di-carotaRisotto al nero di carote, fonduta di grana e taralli Sanniti.
Ricetta e dosi per 4 persone: 

320 g. Riso Carnaroli
100g. Purea di carote viola deep purple
50 g. Grana padano
15g. Cipolla dorata
8 g. Sale marino iodato
20 g. Burrociccio-toque
50 g. Taralli di Telese.
2 g. Pepe
20 g. Olio e.v.o.
50 ml. Panna da cucina.
500 ml. Circa di Brodo vegetale

Esecuzione: 

Preparare in una padella il fondo con cipolla e olio e.v.o. soffriggere leggermente e poi incorporare la purea. Cuocere aggiungendo dell’acqua calda e portare a termine la cottura. Mettere da parte. Tostare ora il riso e cuocere regolarmente fino a 6 minuti dal termine di cottura, momento nel quale incorporerete la purea. Finite di cuocere e mantecate a fuoco spento con il burro, aggiustando di sale e pepe a proprio gusto. Precedentemente avrete sciolto nella panna il grana padano a fuoco basso e avrete aggiustato con un pizzico di sale.

Servite il risotto guarnendo con la fonduta e i taralli sbriciolati. Se desiderate aggiungere colore guarnite con dei fiori edili misti in petali freschi.

Ciccio Giuliano – Chef – 

Editoriale. Breve storia di Natale e un grande augurio d’amore a tutti voi

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albero-di-natale-conca-doroUn altro Natale è alle porte e, ripercorrendo gli ultimi trascorsi, la terribile sensazione è che la ricorrenza si vada via via ed inesorabilmente  svuotando di gaiezza e di significati. Non si riesce più, almeno per quanto percepito in giro, a “chiudere”. A serrare i propri ranghi e ad immergersi in un’atmosfera magica e tutto sommato artificiosamente edulcorata, togliendosi dalle spalle almeno per una questione di ore il peso degli affanni, dei debiti, dei pastrocchi governativi, delle tasse e dei tanti balzelli che deteriorano ineluttabilmente la qualità della vita. gingerbread-menE del resto come si potrebbe? In un preciso momento storico in cui anche guardare bancarelle di palline e dolciumi evoca immagini troppo crude e troppo recenti, come si potrebbe addentare serenamente un omino di zenzero o sperdersi tra gli effluvi di cinnamomo e chiodi di garofano? No, questo non è più di questo mondo: non è di questa epoca. Un’epoca in cui la casette di Santa Claus ed i  mercatini divengono ragione di dibattito politico, o pericolosi obiettivi sensibili e sulla cui opportunità di esistere si discute – dato che costituiscono un pericolo sociale –  è un’epoca che non ha niente di bello da raccontare a noi che abbiamo una memoria, nè da regalare a chi la memoria incomincia a costruirla adesso. casa-babbo-nataleGuardare lo sfavillio dei banchi della “spesa delle feste” e rievocare sacchetti che volano per aria, e caramelle sparse sull’asfalto, e cartoline non spedite e pranzi non consumati, copre di mestizia, attutisce i suoni, ovatta i saluti e vela gli sguardi. L’attacco è al cuore della festa, della tradizione: l’attacco è alla gioia dei bambini, dei loro sorrisi e delle loro attese. L’attacco è alla famiglia, all‘albero di Natale. L’attacco è di particolare viltà, destinato a farsi ricordare per sempre.bambini_siriani_bombe Ma d’altra parte già  nella nostra mente e nei nostri occhi vivono ed albergano immagini di un mondo in frantumi che nulla riesce più a rimettere insieme. Non si può prendere tra le mani una scatola di cioccolatini e non pensare ai bambini di Aleppo. Non si può sfiorare un pelouche e non pensare alle loro faccine, ai loro capelli e al fatto che drammaticamente essi stessi sembrano spesso quasi dei pupazzi esposti agli sguardi ed all’impotenza di chi – in un’altra parte di mondo – arriccia nastri e spara mortaretti. Non si può capire il valore di un mortaretto, se  si abita a Ginevra; non si può capire il boato di un mortaretto che a Ginevra regala un sorriso e ad Aleppo elargisce la morte. bimbo_sirianoNon si può capire il calore ed il crepitìo di un camino, se non si rischia di morire assiderati.  Ed il fatto che tutto ciò non sia una colpa individuale fa si che sia una colpa collettiva: ben peggiore, ben più grande, ben più drammatica.  Di cosa dovrei parlarvi oggi in questo editoriale che prelude alla festa più tenera dell’anno? Delle belle selezioni di prodotti di altissima gamma che ho visto nei negozi? stiltonCertamente, ho visto vasetti di terracotta deliziosi contenere il fantastico, il mitico Blue Stilton, o vaschette di cristallo lucente racchiudere il miglior caviale russo. Di questo potrei dirvi e di questo smodato, ma forse al contempo anche ingenuo, tentativo di vivere qualcosa sopra le righe che anneghi, ottenebri, ottunda, sedi, anestetizzi. Cosa posso dirvi delle incredibili selezioni di ogni tipo di salmone che esista in natura? Che tutti messi in fila li riconosci già dal colore e dalla texture delle carni? Certamente si: la Scozia, l’ Irlanda, la Norvegia, l’emergente Alaska qualitativamente ineccepibile. caviale-russoNon c’è dubbio.  Ma posso dirvi dei prodotti locali, artigianali, vestiti a festa in vasetti sormontati da piccole trine e nastrini colorati: le creme di pistacchio, i patè di mandorle, i formaggi morbidi arricchiti dalle noci. Non manca niente, non manca proprio nulla. Forse manca un po’ di cuore, ci manca l’anima, ci manca un sorriso che si sforza di venire fuori. E sono loro, gli anziani, a colpirmi al cuore. Loro che trascinano carrelli e si apprestano ad allietare i nipotini con un peso sul cuore. Con la domanda che è quella che ricorre da un po’ : “ cosa ne sarà di loro quando noi non ci saremo più? In che mondo invecchieranno loro?”.  E poi loro li vedi, i piccoli: e ti chiedi chi andrà dove,  a fare cosa e se mai tornerà. Se la sua vita finirà per mano di qualcuno che non sapeva di dover essergli nemico o se avrà il privilegio di invecchiare e di fare qualcosa di buono. In una sorta di delirio e di vaneggiamento guardi un bambino e pensi che, magari fra trent’anni, salverà le sorti di questo Paese e forse quelle del mondo.
Un grande diplomatico, un grande statista, oppure  qualcuno che rinnegherà Dio e patria convertendosi alla logica dell’eliminazione del diverso da sè. Non voglio dilungarmi oltre perchè non compete a me e non è di questa sede affrontare tematiche in equilibrio sul vuoto.barcone-immigrati-258 Però oggi è successo a me. Oggi tra quelli con gli sguardi vuoti che non sentono neanche il “Jingle Bells” che imperversa quale ininterrotto sottofondo c’ero anch’io. Anche io mi aggiravo un po’ a casaccio tra le tante offerte e le tante facce spente. Fino a che, accortami del fatto che era ben oltre l’ora di pranzo, mi sono messa in fila per acciuffare una “ravazzata“.  Guardandomi intorno poi non c’era neanche uno sgabellino disponibile su cui appoggiare la mia bottiglietta d’acqua. Ma c’erano due ragazzi ad occupare un tavolinetto grande quanto un francobollo e appollaiati su due sgabellini. Due giovani uomini. Non so se tunisini, o marocchini, o algerini, o egiziani. Di certo non avevano gli occhi azzurri nè i capelli biondi e di certo parlavano la lingua araba. Non nascondo che un pensiero banale mi abbia trafitto la mente. E’ stato allora che i due si sono alzati e mi hanno ceduto il posto, sistemando i miei pochi pacchetti su uno dei due sgabelli. E loro non avevano finito il loro pranzo. Stavano consumando una ciotola di lattuga, mozzarella e pomodori. Ed è stato allora che uno dei due, immagino poco più che ventenne, mi ha detto: ” siedi tu signora, tu sei stanca“. Ecco. Non ho comprato molto oggi, ma ho ricevuto tantissimo. Non ho comprato tanto, ma ho regalato diffidenza.  sirianiE questo è un pensiero che, molte ore dopo, mi fa ancora assai male.  Cosa dire? A Natale forse il gesto di valore è regalare un posto a sedere, uno sgabello, una mano che sollevi dei pacchetti. E ricambiarlo significa spazzare la diffidenza e vedere che lascia il posto ad un sorriso e ad un momento di commozione vera.  Il regalo vero da fare e da farsi è trovare un residuo di speranza e di volontà, e ricordarsi che forse è proprio vero che laddove la bellezza non potrà salvarci forse potrà farlo l’amore.  Questo è il mio augurio di Natale ai miei lettori e a chi mi segue. Cucinate con amore, cantate con amore, guardate agli altri con amore.  Regalate speranza ed entusiasmo. Ma non dimenticatevi di loro: che siano loro il monito dei giorni che verranno. Non dimenticatevi delle caramelle sparse sull’asfalto, delle cartoline di auguri mai spedite,  nè dei bambini con i capelli che sembrano di stoffa.  Non dimenticateveli. Ed amate.

Da parte mia, dell’editore, della mia redazione e  dello staff tecnico, giungano a tutti i migliori auguri di serenità e salute.

Alessandra Verzera