“Nino, ma hai visto? C’era un cartello e c’era scritto “Natale Giunta”…
Questo dice Maria al figlio Nino Moschitta , inteso Vonio, imboccando il cancello di ingresso del Castello a Mare di Palermo, ignara del fatto che quel fondo conduca al ristorante del suo idolo, “Nataluzzo”.
E si, perché Vonio che fa il cuoco in Belgio, aveva una settimana di ferie ed in serbo per la mamma questa bella sorpresa, preparata da tempo: una cena nel locale del famoso chef palermitano, mattatore de La Prova del Cuoco, del quale mamma Maria è fan da sempre e che da sempre avrebbe voluto incontrare.
“Ma no ma’, quella è pubblicità. Un cartello pubblicitario. Quale Natale Giunta… chissà dov’è lui ! Noi qua ci stiamo venendo perché c’è una degustazione di prodotti tipici siciliani di non so quale azienda”. Donna Maria è perplessa:
“Mah, non lo so figlio mio…Ma valeva la pena di fare tutta questa strada per assaggiare caponate e peperoni che io faccio a casa ogni giorno?”
“ Ma si mamma, vedrai che sarà una bella serata: mi ha invitato una giornalista enogastronomica. Che dovevo dire di no?– incalza Vonio, pregustando la sorpresa preparata per la mamma.
Si, perché Vonio e mamma Maria arrivano da Menfi, nell’agrigentino, terra di vini e di solide tradizioni enogastronomiche. Li incontro al bar del Castello a Mare di Natale Giunta: io sono il “gancio”, la complice insieme allo stesso Natale Giunta, di questa tenerissima “carrambata”, per dirla in termini televisivi.
La signora ha preso possesso di un cocktail e si augura che la degustazione inizi presto: “ la strada c’è, speriamo che non si faccia tardi: anche se qua è bellissimo. Ma lei lo sa di che cosa si tratta?” , mi chiede. Certo che lo so, ma cambio discorso e parlo del “Menfishire”, di “sciavata” e di “rote”.
Natale Giunta sbuca da dietro e mi fa occhiolino, la signora Maria è di spalle e si chiede quando inizierà la degustazione.
E dice: “ bello però questo posto, anzi bellissimo. Forse c’è la pubblicità di Natale perché lui ci fa gli eventi se capita”.
Ed è a questo punto che la sorpresa si rivela: Natale Giunta mi viene incontro e ci salutiamo cordialmente come al solito. La signora Maria non crede ai propri occhi.
Le esce un suono gutturale: “ Nuuuuuuuuuu…………..lui è? Ma è Natale!”, il suo volto è paonazzo, la voce rotta.
E così parte una risata collettiva, e la signora Maria può finalmente conoscere ed abbracciare il suo idolo il quale, dal canto suo e pur essendo abituato alla notorietà, è commosso da quella mamma che tanto lo ammira e lo sostiene.
Giro di foto, simpatiche chiacchiere ed inizia la serata a sorpresa, che si rivela di puro divertimento oltre che esperienza gastronomica di alto livello.
E lo chef da par suo ha riservato a questa circostanza speciale, oltre ad un servizio come sempre impeccabile, una cena a dir poco stellare: nove portate, dagli appetizer ai dolci, che rimarrà nella memoria perenne della signora Maria, che faticava a riprendersi dalla sorpresa che mai avrebbe immaginato di ricevere.
Ma il figlio Vonio? Anche lui sfegatato fan di Giunta tira fuori la sua giacca professionale, che sarà poi autografata da Natale Giunta: “ non la laverò mai più: questa giacca per me oggi ha un valore unico, perché reca la firma di uno chef che ammiro sotto il profilo professionale e umano. E’ stata una serata indimenticabile, una cena favolosa e un’esperienza unica”.
Qualcuno potrebbe obiettare che magari questa potrebbe non essere una notizia da pubblicare su un giornale. E si sbaglierebbe di grosso. In un mondo che perde i valori giorno dopo giorno, in cui tutto è scontato e vagamente noioso, in cui l’irriverenza dei figli verso i genitori è spesso al di la dell’immaginazione, in cui non ci si diverte più, in cui ben poche sono le gioie e le sorprese genuine, questo pezzo di vita è un affresco bellissimo: uno spaccato di buoni sentimenti, di unità familiare e di riconoscenza verso una mamma che già patisce la lontananza del figlio e che culla da anni un desiderio che quel figlio lontano sta per realizzarle.
E in un mondo in cui chi consegue un minimo di notorietà finge di non ricordarsi di te, è altrettanto degna di nota la disponibilità di un uomo che lavora 12 ore al giorno rinunciando anche in parte alla propria gioventù, e che si rende disponibile a realizzare il sogno di una mamma, con la quale ride, scherza, si intrattiene al tavolo firmando casacche e chiedendo ripetutamente se sia andato tutto per il meglio: quest’uomo, ma sarebbe meglio dire questo “ragazzo”, è Natale Giunta. E sono anche queste le cose belle che ci piace raccontare.
Alessandra Verzera