Mela Annurca IGP: tutto quello che non sapete ancora su questo straordinario frutto

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mela annurcaIl detto “una mela al giorno leva il medico di torno” è ormai entrato nei motti della cultura nostrana, rimandando con candore alle note proprietà salutari che il frutto possiede. Risorse benefiche che continuano ancora a sorprendere e ad accendere la curiosità della comunità scientifica, come nel caso della cosiddetta mela annurca, negli ultimi anni oggetto di ricerca da parte del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli.
Prodotto IGP dal 2016 con la dicitura “Melannurca Campana”, la storia di questo frutto dalle qualità straordinarie è fortemente radicata al proprio territorio di origine, che già Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, aveva identificato con Pozzuoli, ma che oggi trova nella zona dell’alto casertano il 70% dei meleti coltivati. La sperimentazione portata avanti dall’Istituto federiciano avrebbe evidenziato i sorprendenti benefici a scopo preventivo non solo sul tasso di colesterolo presente nell’organismo, ma anche sulla riduzione della caduta dei capelli, nonché sull’infoltimento della chioma stessa.
coltivazioni mela annurcaEffettuato su un campione di 250 persone, lo studio clinico avrebbe infatti evidenziato, già a 30-60 giorni dall’inizio della sperimentazione e con l’assunzione quotidiana di due capsule a base di nutraceutico di mela annurca, una riduzione dell’8% del colesterolo totale, del 12% del colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo “cattivo”, e parallelamente un incremento del 15% di quello “buono”, il colesterolo HDL. Un condensato di virtù di cui Ettore Novellino, direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II, ha prospettato le future potenziali applicazioni grazie a nuovi filoni di ricerca, sia nella cura dell’alopecia androgenetica, sia nel trattamento della calvizie causata da terapie antitumorali.
annurca IGPAlla luce di un tale riconoscimento scientifico, la mela annurca è passata da realtà di nicchia a specialità agronomica dalle rare caratteristiche, tanto da indurre una start up universitaria ad utilizzare gli esemplari di scarto per la produzione di compresse, già appetibili sul mercato.
E intanto cresce sempre più la domanda del prodotto. Ormai il Consorzio Mela Annurca IGP con il marchio di tutela comprende ben 200 imprese, oltre 4000 addetti, un fatturato pari a 30 milioni di euro e una crescita costante della produzione del 10%. Ad essere preservata è anche la tradizione dei metodi di lavorazione, con il passaggio dall’albero all’arrossamento al sole dei frutti su legni di truciolo.
Una storia positiva con una protagonista indiscussa: la Campania. Da un lato un prodotto tipico del territorio che è passato dall’essere locale ad avere respiro nazionale, fino a valicare i confini di Svizzera e Germania. Dall’altro, il contributo decisivo dato dal Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, considerato da alcuni organi ministeriali primo in classifica nazionale per la qualità di ricerche dall’alto valore scientifico e dal grande potenziale terapeutico.

Serena d’Arienzo

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