Il Coffee Break al Museo Riso? Lo firma Peppe Giuffrè

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peppe 003Altro giro, altra corsa: così l’eclettico chef trapanese chiude la partita con il passato e si tuffa in un’altra avventura, portando il brand “Casa Giuffrè” in ambiente museale.
La location è bella e suggestiva, ed è quella di Palazzo Riso che ospita l’omonimo museo regionale di Arte Moderna e Contemporanea , ma non solo.

Il palazzo di Corso Vittorio Emanuele infatti è sede di prestigiosi convegni, eventi,mostre e presentazioni letterarie. Ed è proprio sul piano strada che insiste il Coffee Shop, ideale prolungamento del Book Shop, all’altra estremità dell’atrio di ingresso.
caffetteriaUna caffetteria in chiave moderna sebbene inserita in un palazzo storico, con belle vetrate sulla strada ad ammirare le bellezze un po’ decadenti ma sempre incredibilmente affascinanti della “ dirimpettaia” Piazza Bologni.
peppe 009E’ stata una proposta che ho accettato ben volentieri “ – dice Giuffrè – “ soprattutto per la lungimiranza del direttore Valeria Li Vigni che ha voluto affidarmi la conduzione del Coffee Shop nel quale potrò esprimere in libertà un concept legato alla storia della città, alla collocazione del luogo stesso. ”.

Giuffrè, severo custode delle più antiche tradizioni enogastronomiche meridionali , si ferma un attimo, un guizzo nello sguardo, e riparte: “ Lei conosce a storia della frittata di Carlo V?”. Spiazzata, ripesco nella memoria ma non faccio in tempo che Giuffrè mi incalza.
La storia della frittata dalle mille uova realizzata nel 1593 in onore di Carlo V Re di Spagna, che tornava vittorioso dalla battaglia di Tunisi. Ecco, gcioccolatouardi cosa c’è nel menù: l’uovo di Carlo V, alla mia maniera; fritto e con una bella grattata di scaglie di formaggio sopra. Un cenno e glielo faccio preparare”.

E non mi sarebbe neanche dispiaciuto se non fosse stato per il fatto che il mio palato era stato già “viziato” .L’occasione del gradito invito era infatti una dolcissima degustazione di cioccolata ad opera dello chef Giuffrè ed all’occorrenza, come in questo caso, anche Maitre Chocolatier: cioccolata morbida allo zest d’arancia biologica, alla nocciola, alla cannella, al pipeppe 006stacchio e al caramello. Tutte egualmente voluttuose e vellutate al palato.

La formula di Giuffrè, oltre alla caffetteria classica, è quella del light lunch, che tornerà utile non soltanto ai visitatori del Museo, ma anche a studenti,turisti e gente di passaggio attratta dalle commoventi bellezze architettoniche della vecchia Palermo.

Tempo per l’uovo fritto non ne mancherà, come non mancheranno di certo le occasioni per visitare il Museo ed avere così un’ottima scusa per fermarsi al coffee shop a scegliere dal menù piatti semplici e della buona tradizione, preparati da una delle figure più autorevoli del panorama gastronomico siciliano.

Menù che cambierà essenzialmente ogni tre giorni, salvo due piatti che rimarranno sempre invariati: e non è difficile dedurre quali possano essere…

Alessandra Verzera

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