Perche’ una rubrica sul tema alimentazione e salute?
Perche’ l’importanza e lo stretto legame del binomio “alimentazione e buona salute” è sottolineata da tempo dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che considera nutrizione adeguata e salute diritti umani fondamentali. L’alimentazione è uno dei fattori che maggiormente incidono sullo sviluppo, sul rendimento e sulla produttività delle persone, sulla qualità della vita e sulle condizioni psico-fisiche con cui si affronta l’invecchiamento. Inoltre una dieta corretta è un validissimo strumento di prevenzione per molte malattie e di trattamento per molte altre.
“Siamo ciò che mangiamo”. Questa citazione sintetizza il rapporto alimentazione e salute
L’uomo è ciò che mangia: in tedesco, “der Mensch ist was er isst”. L’obiettivo manifesto che Feuerbach si poneva era quello di sostenere un materialismo radicale e anti-idealistico, a tal punto da portarlo a sostenere che noi coincidiamo precisamente con ciò che ingeriamo… Forse questa coincidenza tra essere e mangiare potrà sembrare un po’ eccessiva, ma è innegabile il fatto che, se siamo, è perché mangiamo.
Gia’ la Medicina Tradizionale Cinese attribuiva un ruolo fondamentale all’alimentazione considerata un sistema di cura per mantenere il corpo e mente in buona salute e prevenire le malattie. I medici tradizionali dell’India e della Cina hanno lasciato memoria di una farmacia fatta di alimenti in grado di curare e soprattutto eludere le patologie, anche le più gravi. E ancora oggi, in base alle costituzioni individuali, suggeriscono o escludono determinanti cibi per incidere fortemente sul benessere psicofisico.
Non fa eccezione la nostra tradizione medica. Ippocrate sintetizzò quanto da lui studiato in un aforisma: “lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina il cibo”. La relazione tra cibo e salute è, dunque riconosciuta da sempre.
È universalmente riconosciuto, in ambito scientifico, che un tumore su tre è riconducibile a cattive abitudini alimentari, in particolare a una carenza di prodotti vegetali e a un eccesso di grassi animali e derivati caseari. I massimi esperti di oncologia affermano che il primo passo per prevenire i tumori si compie a tavola.
Oggi nutraceutica ,disciplina che studia la composizione degli alimenti e nutrigenomica ,che studia l’influenza dei componenti alimentari sulla produzione di proteine da parte del DNA, sono settori della medicina in rapida evoluzione.
La diffusione crescente del sovrappeso e dell’obesità nel mondo rende ragione del termine globesity, coniato per indicare una “globale e crescente epidemia di sovrappeso e obesità” che minaccia la salute della popolazione mondiale. In Europa, l’OMS segnala che la frequenza dell’obesità è triplicata negli ultimi due decenni e ha ormai raggiunto proporzioni epidemiche.
A peggiorare la situazione c’è poi la sedentarietà. Sempre l’OMS stima infatti che circa il 41% degli europei non svolga alcun tipo di attività fisica moderata nell’arco della settimana e questo aumenta il rischio di malattie croniche.
Lo stile di vita dei nostri giorni è caratterizzato da grande disponibilità di cibo e da una sempre più diffusa sedentarietà che portano a vivere in una situazione di apparente benessere psico-fisico che spesso non corrisponde con lo stato di salute. Viviamo, quindi, in un’epoca ove all’allungarsi dell’aspettativa di vita si registra anche la crescita del rischio di patologie quali: obesità, malattie metaboliche, cardiovascolari e cancro
Oggi le statistiche confermano che il 75% dei problemi di salute sono causati da scorrette abitudini di vita e cattiva alimentazione (a fronte dell’11% associabile all’inquinamento e del 6% allo stress).
Stando alle attuali conoscenze una percentuale compresa tra il 30 ed il 50% dei tumori potrebbe essere “evitata” grazie ad una dieta corretta.
Per le malattie cardiovascolari valgono le stesse considerazioni.
A titolo di esempio un’alimentazione equilibrata dovrebbe infatti prevedere un’assunzione moderata di sale. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), ogni giorno l’adulto italiano assume con l’alimentazione in media circa 10 g di sale (corrispondenti a circa 4 g di sodio: 1 grammo di sale da cucina ovvero di cloruro di sodio contiene 393,4 mg di sodio), un valore quasi dieci volte superiore a quello necessario. L’OMS fissa la dose massima consentita a 5 g al giorno di sale (circa 2 g di sodio, ovvero mezzo cucchiaio da cucina). Questa semplice misura dietetica sarebbe in grado di ridurre i livelli di pressione arteriosa e consentire un miglior controllo dell’ipertensione (quindi anche della necessità di farmaci antipertensivi) e una riduzione delle conseguenze di questa condizione (ictus e malattie coronariche).
Una dieta bilanciata deve soddisfare il fabbisogno giornaliero di determinati nutrienti e microelementi, necessari per la propria salute. Il modo più semplice per garantire al proprio corpo le sostanze adeguate è variare il più possibile i cibi in tavola. I cinque principali gruppi di alimenti sono:
frutta e verdura, devono essere sempre presenti ad ogni pasto. Oltre a mantenere l’equilibrio energetico apportano anche un rilevante contenuto di vitamine e sali minerali;
cereali (pane, pasta, riso … ), ricchi di carboidrati e fonte indispensabile di energia;
latte e derivati, forniscono calcio in forma facilmente assorbibile dall’organismo;
pesce, carne e uova, ricchi di proteine di alta qualità
grassi da condimento, da consumare in bassa quantità, si dovrebbe preferire l’olio extravergine di oliva ai grassi di origine animale.
Quindi quale modello di alimentazione salutare si puo’ proporre?
La risposta appare scontata: la dieta mediterranea.
La dieta mediterranea è un modello nutrizionale caratterizzato dall’assunzione di frutta, verdura e cibi contenenti amidi non raffinati, che ben risponde ai requisiti di un’assunzione equilibrata di nutrienti. Il termine “dieta” non deve ingannare perchè non si tratta di uno specifico regime, ma di un insieme di abitudini alimentari consolidate dalla tradizione e seguite dai popoli della regione mediterranea. Le prime segnalazioni di benefici per la salute derivanti dalla dieta mediterranea risalgono agli anni ’80, quando è stata dimostrata una riduzione delle malattie cardiovascolari e dell’ictus, ma anche di tumori (soprattutto dell’apparato digerente). Una prova dei potenziali vantaggi della dieta mediterranea è anche il fatto che italiani (soprattutto al sud), spagnoli e francesi sono tra le popolazioni più longeve in Europa.
L’azione protettiva dipende da un migliore controllo del metabolismo dei grassi e degli zuccheri con conseguenze favorevoli sia sulla minore tendenza all’accumulo di tessuto grasso sia sul mantenimento di una maggiore integrità dei vasi sanguigni.
Chi, oltre a seguire la dieta mediterranea, pratica anche livelli adeguati di esercizio fisico, non fuma o non consuma quantità eccessive di alcol, riduce di circa il 50% la probabilità di morire per malattie del cuore o tumori.
La dieta mediterranea è ben rappresentata nell’immagine a piramide , in cui trovano spazio gruppi di alimenti e raccomandazioni nutrizionali utili per tutta la popolazione adulta dai 18 ai 65 anni. Alla base della piramide ci sono le raccomandazioni a stili di vita salutari e a bere molta acqua. Seguono poi, dalla base verso l’apice, gli alimenti che devono far parte di tutti i pasti della settimana, quelli che vanno introdotti ogni giorno ma non necessariamente in tutti i pasti, e infine i cibi che si devono introdurre durante l’arco della settimana, variando di volta in volta la composizione dei pasti. In cima alla piramide sono collocati gli alimenti con cui è bene non esagerare.
Pesce, legumi, verdure, frutta fresca e secca, olio d’oliva come fonte prevalente di grassi, prodotti di stagione non processati, e modiche quantità di vino sono la chiave di una buona salute. Parimenti, occorre ridurre la assunzione di sale, carni rosse, insaccati e condimenti di origine animale. E’ consigliata la massima cautela e moderazione nell’assunzione di alcol secondo il principio dell’Organizzazione mondiale della sanità “Meno alcol è meglio”. Il consumo di bevande alcoliche è invece assolutamente da evitare durante l’adolescenza, gravidanza e allattamento.
Aggiungiamo che mangiare sano non esclude affatto il “mangiar bene”,con la possibilita’ di soddisfare anche i palati piu’esigenti,.
Lo riscontriamo nelle proposte culinarie di illustri chef che hanno valorizzato i prodotti piu’ rappresentativi della sana alimentazione e della dieta mediterranea,conferendo a tale stile alimentare dignita’ di “alta cucina”.
Concludo pertanto con una esortazione: prenditi cura di te,mangia bene, mangia sano .
Dott. Gino Leo – Medico Oncologo –