Food : Dieta Mediterranea e nuovi mercati per creare economia e turismo.

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dieta-mediterranea1Fare della Dieta Mediterranea un brand, che ne consolidi i valori unici al mondo e ne consenta la valorizzazione economica sui mercati del largo consumo alimentare, ma anche quelli del turismo. Se ne parlerà da domani a domenica 16 novembre a Imperia durante i lavori della quarta edizione del Forum Dieta Mediterranea, organizzato da Camera di Commercio di Imperia e Azienda Speciale Promimperia.

“”Un progetto visionario e realistico, quello della creazione di un “brand”, che si propone l’ambizioso obiettivo di fare da traino a prodotti, imprese e territori di origine, facendo leva sulla visibilità internazionale offerta dall’Expo 2015″ –  – premette il Presidente della Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo Re.C.O.Med Enrico Lupi –  – “e che rappresenta uno dei temi cruciali di questa edizione. Costituire un brand significa anche aprirsi nuove opportunità di sviluppo per i paesi interessati dalla Dieta Mediterranea mettendo a servizio delle culture alimentari interessate i più moderni approcci di mercato. OLIO-EXTRAVERGINE-DOLIVAQuella che si terrà a Imperia da domani a domenica – aggiunge Lupisarà una edizione “speciale” del Forum: più che una occasione per confrontarsi sui risultati delle ricerche compiute nel corso dell’anno, sarà infatti un momento di incontro per iniziare a costruire le basi per i temi “caldi” da portare all’Expo 2015 in cui lo stile di vita alimentare mediterraneo con i suoi principi rivestirà un ruolo di primo piano”.

“Avvalersi di un brand sul mercato rappresenta la modalità oggi più sofisticata di competere e nello specifico che qui ci interessa può effettivamente offrire nuove opportunità di sviluppo” –  – precisa il Professor Alberto Mattiacci Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Sapienza di Roma–.  “Un percorso che potrebbe virtuosamente incrociarsi con il turismo e dare anche l’impulso per la creazione di nuovi posti di lavoro, anche qualificati, oltre a creare i presupposti per innalzare il valore economico del Made in Italy agroalimentare come quello degli altri paesi interessati dalla Dieta Mediterranea. Con il Presidente Lupi, in questi due anni di lavoro congiunto, abbiamo maturato il convincimento che si può essere ambiziosi in tema di Dieta Mediterranea. olio_1È un’ambizione che poggia sui dati: il lavoro che alcuni colleghi presenteranno a Imperia, infatti, offre una prima rappresentazione quantitativa di quanto la Dieta significhi e potrebbe significare in termini economici per i paesi interessati. Si pensi, ad esempio, che in Italia circa il 75% della spesa familiare per alimenti interessa le categorie della Dieta Mediterranea (Istat), e che le sue categorie già impattano sui quattro quinti del venduto alimentare della GDO italiana, in particolare sostenendo le marche commerciali (Università di Parma e Sapienza). Passando alle stime, poi, abbiamo ragione di ritenere – stando a prime elaborazioni – che si potrebbe creare un nuovo mercato turistico che, solo per l’Italia, potrebbe valere poco meno di un miliardo di euro (elaborazioni Coris Sapienza). dieta mediterranea3Numeri importanti, come si vede, che possono crescere ancora laddove si abbia il coraggio di sposare una visione nuova e adatta ai tempi. Un ultimo aspetto importante – sottolinea il professor Mattiacci – emerge da una lettura non superficiale dei dati demografici e sui consumi familiari: “Gli amici di Ismea ci ricordano che negli ultimi 25 anni lo scenario di riferimento familiare è mutato: se nel 1990 le famiglie con figli erano il 52% della popolazione oggi sono “appena” il 38%, è aumentato dal 19% al 29% il numero delle persone sole e circa un quinto della popolazione è ultrasessantacinquenne e con particolari esigenze alimentari. Se tutti sappiamo che l’invecchiamento della popolazione è un problema per le vendite alimentari -per la semplice ragione che più si è anziani, meno si mangia- nessuno ha mai adeguatamente ragionato sull’opportunità insita in questa circostanza: spostare gli stili alimentari degli anziani verso il modello Dieta Mediterranea. Dieta Mediterranea significa mangiare meglio, e cioè stili alimentari sani, composti da certe categorie alimentari e non da altre”.

dieta-mediterraneaC’è spazio, insomma, affinché un programma di affermazione del brand Dieta Mediterranea – con tutto lo spessore di significato associato- possa educare a un consumo migliore le popolazioni dei paesi affluenti, determinando un ulteriore potenziale per una crescita dei consumi e non un calo.

“Dieta Mediterranea – conclude Mattiacci – può diventare Valore Mediterraneo purchè ciascuno faccia il suo e nella consapevolezza che occorre investire e lavorare secondo metodi e tecniche professionali”.

Un altro aspetto su cui si confronteranno i partecipanti al tavolo di lavoro sull’economia, è il ruolo della GDO nella distribuzione dei prodotti legati alla Dieta Mediterranea. I dati più aggiornati di fonte IRI al riguardo confermano che l’insieme di Ipermercati, Supermercati, Superette e Discount rappresenta ben l’88% delle vendite totali di prodotti food, o più precisamente di largo consumo. Dalla ricerca che sarà presentata venerdì mattina nella prima sessione del simposio da Federica Ceccotti dell’Università La Sapienza di Roma ed Edoardo Fornari dell’Università di Parma, emerge quindi un quadro complessivo in cui la GDO rappresenta già attualmente, e può rappresentare sempre di più in prospettiva, uno straordinario volano positivo per la crescita dei consumi di prodotti della Dieta Mediterranea, dal momento che si tratta di categorie merceologiche in grado di contribuire positivamente alle performance complessive dei grandi gruppi distributivi, non soltanto in termini di volumi di vendita, ma anche e soprattutto in termini di costruzione e difesa di elementi di “valore”.

dieta20in20gravidanzaVenerdì 14, nella sessione del pomeriggio, sarà poi affrontata la tematica “Medicina e Salute nella Dieta Mediterranea” con il Direttore di Gastroenterologia Endoscopia Digestiva dell’Ospedale di Sanremo Massimo Conio che introdurrà e coordinerà gli interventi degli altri relatori. Sabato la mattina si aprirà con l’evento di capitalizzazione ENPI MedDiet “La Dieta Mediterranea: modello di eccellenza da valorizzare e promuovere”, mentre nel pomeriggio toccherà a Riccardo Garosci, Capo Progetto Comitato di candidatura Expo Milano e Presidente Comitato Educazione Alimentare MIUR introdurre e coordinare la sessione dedicata a “Educazione alimentare e Dieta Mediterranea, basi formative per Expo 2015. Domenica ultima sessione dedicata alla Dieta Mediterranea nella catena del valore della cultura e della comunicazione, introdotta da Mario Morcellini dell’Università La Sapienza di Roma, che si concluderà con il lancio ufficiale del Forum Dieta Mediterranea verso Expo 2015 insieme all’assessore al turismo e cultura della Regione Liguria Angelo Berlangieri.

Il Forum Dieta Mediterranea, per l’alto valore divulgativo e scientifico che riveste, ha già ricevuto cinque importanti patrocini, ovvero MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), MIPAAF(Ministero Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), Commissione nazionale Italiana per l’Unesco, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea ed Expo Milano 2015.

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