Oggi sul web mi sono imbattuta in un articolo, che riporto integralmente così come l’ho trovato sul sito di Blog Sicilia edizione Catania: uno dei siti di informazione generalista più seguiti del web e non solo a livello regionale, che a propria volta trae spunto da un articolo di stampa pubblicato su La Sicilia di Catania. La stessa notizia è stata immancabilmente rilanciata sui social da tutti coloro i quali, a vario titolo, si occupano di cibo, alimentazione, ma anche di cronache sociali.
Bene: la materia è spinosa. E lo è da anni. Rom o non Rom; nomadi o stanziali, senza doveri e al di sopra di qualsiasi giurisdizione in virtù del fatto che si tratta di apolidi. Ma i loro figli? Vanno a scuola, moltissimi sono nati in Italia e sono italiani. E di loro parleremo dopo. Voglio iniziare dal “pungiglione” che sto per infilare nelle carni di qualcuno: credo che il gestore del supermercato non sia animato né da senso morale nei confronti dello Stato e verso chi guadagna evadendo il fisco, né tantomeno dal desiderio che vengano risparmiati i bambini da un accattonaggio indegno. Nelle dichiarazioni che si leggono nell’articolo infatti, trapela il desiderio del gestore di “proteggere” la propria clientela, che descrive come “infastidita” dalle pressanti richieste, dimenticando che si può passare dritto dicendo di no, ad esempio. Ma il fine ultimo del gestore non è quello di evitare fastidi ai clienti, quanto piuttosto quello di evitare che essi si disperdano. E va bene, a nessuno piace perdere i clienti, è ovvio. Ma qui serpeggia la nota di un razzismo in pectore, ben celato ( ma non troppo) nel testo dell’articolo, laddove si parla di soggetti “ che portano le buste della spesa e accompagnano i clienti fino alle loro auto” ( aiuto, peraltro, a molte signore assai gradito, nda): questo i Rom non lo hanno mai fatto, nella maniera più assoluta. Non lo fanno perché non è nelle loro corde. I Rom vivono di accattonaggio e non forniscono alcun servizio a fronte dell’elemosina che chiedono. Non lavano vetri, non vendono fazzoletti, non distribuiscono giornali ai semafori, non aiutano al self service delle pompe di benzina, non fanno i giocolieri, non vendono né fiori né frutta né tappeti né abitini sulle spiagge, né tantomeno si caricano di buste della spesa altrui. Questo, tutto questo, invece lo fanno i ragazzi di colore, per lo più nord africani. Quindi sembra a chi scrive, che si usino i Rom – notoriamente invisi a molti proprio per il fatto che spesso affidano l’accattonaggio ai bambini e per il sistematico rifiuto di un’integrazione che passi per l’operosità ed il lavoro – per colpire tutti gli immigrati, evitando però con cautela di sferrare colpi diretti. Questo non è bello. Non è bello tirare dentro chi, a fronte di un piccolo servizio offerto, chiede senza pretenderla, una piccola mancia. Bello sarebbe, a mio modesto parere, che un qualsiasi gestore di un qualsiasi locale interpellasse i servizi sociali quando vede bambini –anche spesso scolarizzati o quantomeno in età scolare – spendere ore ad accattonare sotto il sole cocente o esposti ai rigori dell’inverno, e che magari abbandonano loro malgrado la frequenza scolastica. Questo si, sarebbe encomiabile dato che le fasce deboli vanno protette senza indugio e senza distinzione.
Trovo comprensibili certi atteggiamenti, anche se faccio molta più fatica a giustificarli; ed in questo caso mi riferisco al gestore del market, evidentemente esasperato, ma trovo allarmante e spaventoso che, nel 2014, qualcuno possa temere – denunciandola- la concorrenza di gente che vive ai margini e che chiede l’elemosina. Leggere “ fanno gli stessi nostri orari di lavoro” fa accapponare la pelle: mai nessuno si era posto questo problema rispetto ai mendicanti. Nessun parroco ha mai tuonato verso chi attende sui gradini di una chiesa la fine della messa, né ha mai detto che il mendicante sulla porta distrae le offerte dei fedeli. Trovo spaventoso questo messaggio: emblematico di un’accresciuta ed inarrestabile povertà. E non soltanto di ordine materiale.
Ma un altro pungolo mi frulla nella testa: se a fine giornata i Rom mendicanti si fanno cambiare dai cassieri del supermercato cifre che oscillano tra i 60 e gli 80 euro, questo signifca che, forse, la gente proprio così tanto infastidita non sia. Significa, forse, che quello veramente infastidito sia lo stesso gestore. A voi giudicare.
Di seguito, l’articolo.
“Non fate l’elemosina agli zingari davanti la porta perché guadagnano 60-80 euro al giorno cioè più di un operaio specializzato italiano e in maniera ”netta, assolutamente esentasse”.
Il cartello con questa scritta è comparso davanti ad un supermercato nel centro di Catania Il cartello è firmato dalla direzione del market che ringrazia i clienti per la collaborazione ed è esposto davanti a un supermercato accanto via Etnea.
La vicenda è raccontata dal quotidiano La Sicilia ed avviene nella centrale piazza Cavour, dove, secondo la direzione del
supermercato, da tre anni e’ “stanziale” una famiglia di rom che ”allontana i clienti indispettiti dall’insistenza”, fa “i nostri stessi orari di lavoro”, quando “va in ferie manda parenti a sostituirli” e “minaccia chi si avvicina per mendicare”.
Sulla cifra incassata giornalmente dagli zingari, da 60 a 80 euro, dal supermercato si dicono “certi” perché, spiegano, “a fine giornata vengono alle casse per chiedere di cambiare le monete con banconote”.
Una vicenda che sicuramente farà esplodere la polemica sul razzismo degli italiani e, in questo caso di siciliani e catanesi.”Non siamo razzisti – precisano dal market – ma vogliamo soltanto tutelarci: anche clienti che abitano qui vicino non vengono più per evitare di subire la pressante richiesta di elemosina. Alcuni prendono le buste della spesa dei clienti e li accompagnano fino alle auto. Abbiamo chiesto l’aiuto delle forze dell’ordine, dei vigili urbani, ma ci dicono che è un problema dei servizi sociali del Comune. La nostra iniziativa – concludono dalla direzione – non è razzista, ma vuole essere uno stimolo a pensare e speriamo che chi può adesso agisca nel fare rispettare le leggi”.
http://catania.blogsicilia.it/catania-non-date-soldi-ai-rom-supermercato-contro-gli-zingari/268381/
Alessandra Verzera