A Modena presentato il programma di tutela del Consorzio Aceto Balsamico Igp

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Presentato a Modena il Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP“Dobbiamo educare il consumatore, e per fare questo è essenziale lanciare messaggi di chiarezza. Se l’etichetta specifica le caratteristiche del prodotto, il consumatore potrà valutare con consapevolezza se quello che sta acquistando è un prodotto autentico e certificato oppure una scimmiottatura. Il primo passo deve quindi partire da noi, che dobbiamo fare il possibile e dobbiamo farlo con concordia. Cosa che il Consorzio e il Consiglio che presiedo sta già facendo. E’ importante utilizzare tutti i percorsi possibili della diplomazia per tutelare il prodotto, prima di ricorrere alle vie legali rivolgendoci alla Corte di Giustizia”.

acetaiaQueste le riflessioni con cui il Presidente del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Stefano Berni ha concluso l’incontro “Strategie di tutela e programma per la difesa della denominazione Aceto Balsamico di Modena IGP”, tenutosi ieri mattina nella Sala Leonelli della Camera di Commercio di Modena e moderato dal giornalista del Sole 24 Ore – Agrisole Giorgio Dell’Orefice.

A dare il benvenuto i saluti delle istituzioni: il Presidente della CCIAA di Modena Maurizio Torreggiani, il Presidente della Provincia Emilio Sabattini, il Sindaco Giorgio Pighi e l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Tiberio Rabboni, che ha mostrato l’enorme soddisfazione della Regione Emilia Romagna perché rappresenta un comparto estremamente importante per la salvaguardia dell’agricoltura del territorio e per il comparto economico.

logo acetoDopo i saluti, l’incontro è entrato nel vivo con l’intervento del Direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP Federico Desimoni, che ha sottolineato come “il Consorzio, da semplice associazione di produttori assume oggi il ruolo di Consorzio di Tutela e, con il riconoscimento ministeriale, assume ulteriori “doveri istituzionali” legati a tutela generale, promozione, valorizzazione e cura generale degli interessi ma anche compiti specifici legati alla salvaguardia del prodotto, vigilanza, abusi e usi impropri della denominazione. I Consorzi nascono proprio per evitare che si creino queste distorsioni sul mercato, quindi dobbiamo lavorare su pulizia del mercato e corretto utilizzo dell’IGP. Inoltre, con il nostro Organismo di Controllo (CSQA) stiamo progettando integrazioni al Piano di Controllo che permetteranno di incrementare il controllo sulle materie prime. Inoltre, abbiamo già diffuso una nota una informativa dettagliata circa le situazioni di irregolarità relative all’utilizzo di determinate denominazioni di vendita per prodotti comparabili al nostro. Siamo ora nella fase di transazione, in cui cercheremo di raggiungere degli accordi con tutti i soggetti che saranno disponibili a dialogare al fine di regolarizzare le proprie posizioni. Pur mantenendo la necessaria fermezza, pensiamo sia anche necessario affrontare tali situazioni con gradualità e flessibilità”.

acetoAl suo intervento, hanno fatto seguito i contributi dei numerosi esperti della materia che hanno preso parte all’incontro, tra cui il Presidente dell’AICIG-Associazione Italiana Consorzi Indicazione Geografica Giuseppe Liberatore, Gianluca Maria Esposito del MiPAAF DIQPI, Stefano Vaccari del MiPAAF ICQRF e il Presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo On. Paolo De Castro, il quale ha spiegato come “Noi abbiamo una cultura della qualità del territorio che non esiste altrove. Il tema della qualità in Europa è, per la stragrande maggioranza degli altri paesi, irrilevante. Bisogna lavorare sul consenso delle istituzioni europee deputate per far sì che le nostre eccellenze siano tutelate in maniera efficace. Un esempio concreto dell’attenzione delle istituzioni europee sul tema è rappresentato – all’interno del pacchetto qualità – dalla norma “ex-officio”, introdotta dal Parlamento Europeo, che permette di ritirare prodotti contraffatti all’interno del mercato comunitario. Una misura fondamentale che garantisce produttori e consumatori. Fuori dai confini europei, bisogna però andare per vie diplomatiche. Emblematico il recente accordo Ue-Canada che apre di fatto nuovi straordinari scenari di crescita per i nostri prodotti di qualità. Contando sulla presenza e l’impegno delle istituzioni europee, l’auspicio è che questo accordo possa fare da modello per i negoziati attualmente in corso con gli Stati Uniti, ma non solo.

bandiera euIl semestre di presidenza italiana dell’Unione europea potrà, infatti, essere utile proprio per accelerare sui negoziati commerciali di libero scambio, oltre che con gli Usa, anche con India e Giappone. Mercati importantissimi da raggiungere e conquistare con forza e decisione. Sul tema della tutela del termine “balsamico” è importante lavorare sull’identificazione con il territorio di Modena. Rafforzare questo legame, tutelato dall’Igp, anche attraverso una promozione e comunicazione efficace in modo da restituire al consumatore tutti quei valori materiali e immateriali che contraddistinguono questo prodotto di assoluta eccellenza. Mi preme precisare che in riferimento all’uso del termine “balsamico”, la via diplomatica è certamente da privilegiare ma, qualora non dovesse sortire gli effetti auspicati, sono assolutamente favorevole al ricorso alla Corte di Giustizia ripercorrendo le stesse motivazioni che proprio la Corte di Giustizia UE ha utilizzato il 12 settembre 2007 per vietare l’uso generico di “Grana” nella categoria formaggi. È oltremodo importante puntare sulle opportunità offerte dall’Indicazione Geografica Protetta che possono concretamente far conquistare a questo straordinario prodotto nuovi importanti mercati attraverso una promozione e una comunicazione mirate”.

Nella foto del titolo,  nell’ordine da sinistra Giorgio Dell’Orefice, Tiberio Rabboni, Stefano Vaccari, Federico Desimoni, Stefano Berni, Giuseppe Liberatore e Gianluca Maria Esposito

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