«Manifestazioni come questa, se organizzate bene, avvicinano il pubblico al nostro mondo, facendo comprendere allo stesso tempo quanto diventi più bella e importante la vita se il cibo è sempre di qualità”. Come non dare ragione a Giuseppe Ignoto, Bailli del Bailliage Catania de “La Chaine des Rôtisseurs”, che ha subito accolto l’invito a partecipare alla serata catanese di “Master Foodie Sicilia”, primo cooking show rivolto ai food bloggers che dovranno cimentarsi davanti a fornelli professionali per dimostrare di avere stoffa e capacità di vincere una prova non indifferente.
A giudicare i loro piatti saranno, infatti, chef del calibro di Peppe Giuffrè, presidente dalla giuria tecnica, Gigi Mangia e Natale Giunta, ma anche rappresentanti di associazioni di categoria quali Domenico Privitera, vicepresidente della Federazione Cuochi Etnei di Catania; Giuseppe Ignoto, Bailli del Bailliage Catania de “La Chaine des Rôtisseurs”; Vittorio Cardaci, delegato Fisar Catania; Luciano Graziano, GMR Amira Catania; Daniele Sgroi, del Gambero Rosso; Rosetta Cartella, dell’Accademia Italiana della Cucina. Del mondo della stampa, ci saranno Alessandra Verzera, direttore di “Sceltedigusto.it”, il giornale enogastronomico online che ha pensato e sta organizzando l’evento, peraltro presidente della giuria critica, e Concetto Mannisi, segretario dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia.
«La nostra è una confraternita dove si entra ancora con il giuramento della spada – spiega Ignoto, Bailli -. Siamo l’unica realtà al mondo che vede incontrarsi due categorie: i professionali e gli amatori. Per cui, abbiamo cuochi, sommelier, ristoratori e giornalisti, poi persone che si occupano semplicemente di buona cucina, di buon vino e di semplice gastronomia. A Catania siamo 25: sembrano pochi, ma la nostra politica è quella della selezione. Infatti, quando si fa domanda per entrare a fare parte della nostra organizzazione, si deve attendere l’approvazione del Bailli locale, di quello regionale e dell’altro nazionale. Per noi è fondamentale».
Presente, tra i giurati, anche il delegato Fisar di Catania, prima storica associazione di somelleria catanese, con a capo uno chef come Nino Statella.
«Da venti anni teniamo corsi per sommelier – dice Vittorio Cardaci – ma non solo. Io, poi, per due mandati ho ricoperto anche la carica di presidente nazionale. Normalmente ogni anno abbiamo circa 200 soci attivi, praticamente la delegazione più numerosa. Ci possiamo vantare di avere avuto e di avere docenti per ogni argomento. Non dovrei dirlo io, inoltre, ma ci distinguiamo per l’alta qualità dei prodotti che utilizziamo durante le degustazioni, nei nostri corsi, sottolineando il fatto che i vini noi li compriamo e non ce li facciamo regalare da nessun produttore. Una scelta ben precisa, che ci consente di essere super partes. Per esempio, da tanti anni diamo assistenza tecnico logistica alla Guida dei Vini dell’Espresso, organizzando eventi di un certo tipo dove diamo la possibilità, a chi partecipa, di degustare centinaia di bottiglie anche di produttori non fortemente conosciuti, non blasonati. Cerchiamo di rimanere lontani da tutte le logiche commerciali e di mercato che inficiano il settore. A “Master Foodie” abbiamo deciso di partecipare perché è una di quelle attività che parlano di eccellenza siciliana».
Se, poi, parliamo di ristorazione, l’Amira è una realtà che svolge un altro ruolo di primo piano all’interno di questo mondo, essendo una delle più importanti organizzazioni di Maître Italiani, Ristoranti e Alberghi che guardano in modo particolare ai giovani e alla loro energia.
«Si diventa Grandi Maestri della Ristorazione solo per meriti particolari – chiarisce Luciano Graziano, Gran Maestro della Ristorazione e Fiduciario AMIRA Catania – per quel talento personale che eccelle in particolari dimostrazioni, ma anche per l’esperienza fatta sul campo. E’ un lavoro impegnativo che deve guardare a tanti aspetti. Nella nostra provincia siamo circa 80 soci, un buon numero rispetto al resto dell’Italia. Operiamo da due anni con le scuole di ristorazione, dando modo ai ragazzi di uscire e andare a lavorare prima possibile. La formazione si mette a frutto solo quando ci si prova sul campo. Sentita la nostra partecipazione a “Master Foodie” perché crediamo nel valore della sinergia».
E che “Master Foodie” sia una manifestazione che guarda a tutti, scambiando saperi e “sapori” nessuno lo può mettere in dubbio.
«E’ un’ottima ulteriore occasione per incontrarsi e scambiarsi conoscenze – afferma Rosetta Cartella, dell’Accademia Italiana della Cucina – consapevoli dell’importanza del buon cibo e di quello che vuol dire per la crescita sana di una comunità. Io sono una dirigente scolastica e so bene quant’è difficile parlare del cibo che ci nutre bene ai bambini. Grazie, però, a un’esperienza in atto con la Coldiretti, stiamo facendo un percorso che punta in questa direzione».
Affermazioni che riempiono il cuore, facendo credere ancora di più che la formula scelta, quella che prevede la gara tra le food bloggers ma anche il diretto coinvolgimento di questi e tanti altri soggetti, sia vincente.
E non solo a breve termine. Ora resta solamente di dare nuovamente il via alle danze e, come a Palermo, riempirsi l’anima di sapori, odori e colori, frutto delle laboriose manine di queste 5 “chef per una notte”, che attingeranno alla tradizione gastronomica siciliana per offrire una vera esperienza sensoriale. E stiano certi, coloro i quali hanno deciso di esserci domani sera al Minà, qualità e divertimento sono assicurati.
Bianca Palermo