Il comparto degli oli extra vergine di oliva si pone al quinto posto nella graduatoria del valore del fatturato alla produzione delle DOP e IGP in Italia, con un giro d’affari di oltre 84 milioni di euro. È È quanto emerge dal XII Rapporto sulle denominazioni di origine agroalimentari italiane.
L’olio di oliva, rispetto ai 5,5 miliardi di fatturato totali delle DOP/IGP è ancora a livelli modesti, ma cresce anno dopo anno. Nel 2013 la produzione certificata, pari a circa 11 mila tonnellate, è aumentata di poco più del 2%. Il fatturato alla produzione è incrementato di quasi il 4%, in seguito anche ad un rialzo dei prezzi, mentre quello al consumo sul mercato nazionale risulta in crescita del 5,1%, anche in questo caso a causa di un aumento dei listini medi al dettaglio.
Per la campagna olearia in corso e fino al 30 novembre 2014, in base ai dati Agea, produttori e frantoiani hanno già chiesto la certificazione di quasi 7000 tonnellate di olio. A farla da padrone del mercato sono due denominazioni, che insieme coprono quasi i 2/3 del valore complessivo. Si tratta dell’IGP Toscano e della DOP Terra di Bari.
Gli oli a denominazione sono sempre più apprezzati anche fuori dall’Italia. Dei circa 84 milioni di euro sviluppati dal comparto nella fase a monte della filiera, quasi 54 sono realizzati sui mercati esteri, mentre il fatturato al consumo sul mercato nazionale si aggira sui 62 milioni di euro.