Venti anni de La Credenza, la “Nuova Stagione” di Giovanni Grasso ed Igor Macchia

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Presentato al Lavazza Innovation Center la “Nuova Stagione” del ristorante torinese. Quattro lustri di ricerca, sperimentazione, cura dei dettagli, amicizia e voglia di andare oltre se stessi, tutti condensati in un libro aperto, storia di un progetto ancora in corso.

Venti anni sono passati e il libro “La Credenza The New Season” li consacra. Venti anni dall’apertura del famoso ristorante di San Maurizio Torinese che conta numerosi clienti di tutto il mondo e due stelle Michelin. Appartiene dunque alla categoria dei ristoranti di alta cucina dove alla cura maniacale per gli ingredienti si affianca sperimentazione tecnica e ricerca gastronomica. Nonché ricercato abbinamento coi vini. I clienti vanno per assaggiare piatti per nulla tradizionali, ma creativi. Tuttavia realizzati senza esagerazioni barocche. Piatti in linea con l’atmosfera cordiale, professionale ma familiare, che stupisce in un ristorante di tale fascia. E che piace. Si possono assaggiare piatti come i Gamberoni avvolti in pasta kataifi, succo ridotto di peperoni, purè al basilico; oppure, il gelato al wasabi, biscotti croccanti e asparagi freschi; e ancora, Maialino croccante con salsa allo zenzero e miele, melanza in tempura; Passata di zucca, cicale di mare al vapore e limone; coniglio, verza e conserva di pomodoro; branzino scottato, patate con acqua di ostriche e tartufo bianco, solo per citarne qualcuno preso a caso dal libro. Gli artefici del successo di questo ristorante sono in primo luogo Giovanni Grasso, in cucina, e sua moglie Franca, in sala. Poi Igor Macchia, giovane cuoco, e il team internazionale che opera a San Maurizio.

Il libro non è la celebrazione del passato, ma piuttosto il racconto della “costruzione di un amore”, come ha sottolineato il giornalista Marco Trabucco, citando Ivano Fossati. A noi, invece, sono venuti in mente i Nomadi, quel gruppo che ha superato anche i limiti fisici dell’esistenza, consegnando ai tanti fan un progetto che va oltre i fondatori. Questa è infatti l’intenzione dei protagonisti, in particolar modo di Giovanni e di Franca: “il libro – ha ricordato Grasso – non è la celebrazione del passato ma il punto di partenza”. Il punto di partenza di una strada che unisce generazioni di cuochi, produttori di qualità, ricerca gastronomica in tutti i continenti (Asia soprattutto). Un progetto che va oltre i protagonisti di oggi e vuole diventare uno stile aziendale. Non per niente il nome La Credenza è registrato. Un’azienda ristorativa che progetta con aziende (come la Lavazza, per esempio), ristoranti di tutto il mondo, alberghi e potrebbe anche espandersi oltre allo storico locale del torinese. Uno stile più che un cuoco.

Secondo il giornalista Giorgio Grigliatti, questo libro “anticipa la cucina del futuro” e del futuro ha parecchie particolarità: è bilingue (italiano ed inglese); la singolare tattilità della copertina, dell’artista Elio Garis; la divisione in cinque parti: la “Quinta Stagione” rappresentata dalle ricerche gastronomiche altre; il QR code che comunica con la rete; le belle foto di Stefano Fusaro; le ricette offerte sempre con una piccola mancanza da colmare lasciando al lettore “l’aspetto più importante della preparazione: la creatività”. Un bel libro da tenere, dunque, e da sfogliare alla ricerca di ispirazione. Da regalare. Gribaudo, collana “Il Gusto”, 45 euro.

Riccardo Milan

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