Un calice alla salute ( ed al ricordo) di Ugo Tognazzi

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tognazzi1Di Ugo Tognazzi ci ricordiamo tutti: quelli della mia età per averlo vissuto, ed i più giovani per averlo conosciuto per mezzo dei suoi film, quasi tutti legati a doppio filo ad una delle grandi passioni di questo cremonese scomparso troppo presto: la cucina e la buona tavola. La Tognazza Amata, lasciata in eredità dal grande mattatore, oggi ha 44 anni: ma non li dimostra.

La Grande abbuffata, L’Anatra all’arancia, ma anche Il Vizietto ed Amici Miei. Tutte pellicole interpretate dal grande attore, scomparso a soli 68 anni, in cui trapelava la sua passione per la cucina e la buona tavola.

Non di rado infatti l’attore era ripreso intento ad i fornelli e nel tempo libero che gli concedeva la sua stratosferica filmografia, Tognazzi non perdeva occasione per dismettere i panni del divo e trasformarsi in attento ospite di amici e parenti, con tanto di grembiule,  specie nella grande casa coniugale messa su con la bellissima Franca Bettoja, sua ultima donna e probabilmente anche la più importante e dalla quale l’attore ebbe altri due figli, dopo Ricky e Thomas avuti da precedenti unioni: Gianmarco e Maria Sole.

tognazzatognazzi_03-e1464291007756Proprio il figlio Gianmarco oggi ha ripreso in mano una vecchia passione del padre, per un po’ di tempo trascurata, ma oggi in fase di importante rilancio. Non tutti sanno che, nel lontano 1969, Ugo Tognazzi aveva fondato un’azienda, La Tognazza, in cui intendeva produrre l’eccellenza enogastronomica e che raccontasse un po’ di cultura italica. Oggi quell’azienda, che ha vissuto anni di oblio, è La Tognazza Amata:  produce interessanti vini da pasto ed imbottiglia olio extravergine di origine pugliese. Ma non soltanto. L’azienda è oggi più un brand che un produttore, ed infatti la ricerca è mirata alle eccellenze italiane, che siano degne di vestire l’etichetta de La Tognazza.L’efficace comparto Marketing dell’azienda infatti è in giro per l’Italia e per aziende agricole presso le quali prova ad individuare e recepire prodotti di alta gamma con caratteristiche di assoluta qualità che vadano a rimpolpare la lista di quei prodotti di nicchia che hanno sempre contraddistinto la vita e le filosofia de La Tognazza.

Ma c’è di più: una sfilza di eventi enogastronomici e culturali in cui Chef di prima grandezza ” cucinano” l’attore di prima grandezza che tanti sorrisi ha strappato a diverse generazioni. In location selezionate individualmente e che abbiano i requisiti necessari, La Tognazza organizza degustazioni, mostre, e piccoli musei itineranti sulla vita, le opere e le passioni di Ugo Tognazzi. Eventi ai quali, oltre agli Chef di rango, è sempre presente il figlio dell’attore, Gianmarco Tognazzi, che più di ogni altro desidera la valorizzazione dell’azienda.

Abbiamo incontrato l’addetto stampa dell’azienda, Davide Bellomi.

D: Davide, cosa c’è dietro a queste etichetta?

R: Un grosso pezzo della storia “buona” dell’ Italia. Gli anni della “dolce vita”, il cinema di un certo tipo, un senso di convivialità. Insomma, la storia personale di Ugo Tognazzi come specchio di un’epoca, purtroppo finita, ma che è sempre possibile far rivivere almeno in parte.

tognazzi2D: Effettivamente fa una certa nostalgia ripensare agli anni 60/70 specie per chi li ha vissuti, specie alal luce di quelle che sono le situazioni odierne….

R: Vero. Ma un’altra cosa è altrettanto vera, e cioè che a tavola tutto si annulla. A tavola non si invecchia e non ci si stanca. A tavola si può tornare indietro nel tempo, ed illudersi che nulla sia mai cambiato.

D: Quarant’anni fa la genuinità e l’eccellenza erano quasi scontate. Oggi come sappiamo non è più così.

R: No. Ed infatti la nostra ricerca è attenta e meticolosa. Non ci interessa il grande mercato. Del resto i vini Tapioco ed Antani, altamente evocativi dei personaggi di Amici Miei, erano fino a qualche tempo fa i vini che in casa Tognazzi si consumava insieme agli amici. Nulla che fosse su scala industriale nè tantomeno da supermercato, con tutto il rispetto per i supermercati.

D: Oggi però l’azienda vuole crescere e farsi conoscere.

R: Si, ma sempre entro i limiti dell’eccellenza. Insomma, una nicchia in cui si stia più comodi ed in cui ci siano più posti, ma pur sempre una nicchia. Per questo siamo in giro sul territorio nazionale per reperire prodotti di elevata gamma da etichettare con il brand de La Tognazza: prodotti agroalimentari con caratteristiche ben precise. Su questo siamo inflessibili.

D: E gli eventi? Le degustazioni?

R: Sono al top, proprio per le ragioni che le dicevo: solo eccellenze. Ma i nostri eventi, oltre alle degustazioni in forma di cocktail o cene vere e proprie, a seconda delle location e della stagionalità, prevedono molto più del semplice assaggiare un vino o un formaggio. Prevedono anche un bel percorso negli anni della Dolce Vita. Un piccolo museo itinerante sulla vita di Ugo Tognazzi e sull’ Italia di quegli anni.

tognazza-viniD: Dunque un vero e proprio percorso enogastronomico e culturale.

R: Assolutamente si. La gente ama ancora molto Ugo Tognazzi, anche e forse soprattutto per il periodo che insieme ad altri attori di prima grandezza purtroppo anch’essi scomparsi, incarna. Così l’idea di far cucinare a chef di rango i piatti della tradizione che erano cari all’attore ci sembra un’occasione splendida per gustare ottima cucina coniugandola ad un importante pezzo di storia del Bel Paese.

D: C’è già un calendario di appuntamenti da comunicare ai nostri lettori?

R: Per i prossimi eventi in cantiere aspettiamo che la stagione sia un po’ più favorevole, ma vi invieremo tempestivamente il calendario  con tutti i dettagli non appena sraà pronto.

E noi questo calendario lo aspettiamo con una certa curiosità : e, ne siamo certi, anche voi.

Alessandra Verzera

 

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