Sherbeth festival 2011: dolce ma non senza imperfezioni

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Ambientata in un delizioso quanto rinomato borgo, Cefalù, si è conclusa una delle manifestazioni più dolci e fresche dell’estate siciliana, lo Sherbeth festival, che ha accolto mastri pasticceri non solo italiani, diverse le nazioni presenti: Germania, Portogallo, Sud Africa, Spagna, eppure tanto dolce il gelato, quanto salato l’accesso (Ti.Ni.)

Sì, perché trattandosi di una manifestazione pubblica, sponsorizzata da vari partner istituzionali, terribilmente e forse giustamente pubblicizzata – tanto da far pensare ad un notevole investimento economico – probabilmente non si giustifica il costo del biglietto. Di per sé estremamente contenuto, 5 euro per sei degustazioni, eppure nella modalità del mini assaggio non certo conveniente. Gli avventori hanno sovvenzionato l’evento pagando il gelato ad un prezzo, a mio avviso, fuori mercato se si pensa al fatto che i mini coni con l’accenno del gusto, in gelateria li regalano e le mini coppette non valgono certo il prezzo pagato.

Questo l’unico neo, una spesa che ha previsto la grande pubblicità, l’investimento all’interno della manifestazione di molti giovani, la presenza di partner facoltosi, l’invito di altre nazioni, ma non un invito più accogliente per gli avventori. La richiesta di un compenso per degustare che mortifica la voglia dei golosi, ci può stare se puramente simbolica, ma stona quando smette di essere sostenibile per le famiglie con bambini a carico, ad esempio. Ciò ha indotto i visitatori del centro storico di Cefalù a comprare brioches, coppette e coni “veri” direttamente in gelateria. Mi sarei aspettata bar in crisi per la scarsa vendita del prodotto principe della manifestazione ed invece, nel modo canonico, in gelato è stato ben venduto.

Chiusa la parentesi su tale piccola imperfezione, una nota di gusto va spesa nei confronti delle gelaterie iscritte alla manifestazione. L’intero paese è stato incluso all’interno del percorso, ed è stato gradevolmente allestito con bandierine, cartelli, punti di informazione, indicazioni stradali, tutto nell’ottica di rendere facile e fruibile il festival a chiunque.

Utile e gettonata è risultata la zona “laboratori”, per imparare di più sulle tecniche di fattura del gelato artigianale e per rispondere a curiosità e dubbi che avvolgono il mondo del gelato: dalla conservazione alla possibilità di riprodurlo in casa.

Bella la rappresentazione di un modo “antico” di fare il sorbetto, con le tecniche di lavorazione dal vivo eseguite dai Maestri Zoldani, su ricette storiche. E sulla macchina del gelato che può arricchire una mostra internazionale senza sfigurare, è stato spiegato il procedimento: ghiaccio tritato e pestato insieme a sale, per creare la giusta temperatura, mentre nel vano per fare il gelato vanno solo materie prime non contaminate da addizionanti chimici – uova, latte e panna alla base di un fior di latte d’altri tempi.

Deliziosa la disposizione dei punti “assaggio”, dove scambiando il ticket per il gusto è stato bello scoprire sensazioni nuove. A tal proposito una menzione va alla Germania, il gusto Birra doppio malto ha saputo stupire per originalità e perfezione. Un plauso al Portogallo, che con il suo gusto Fico, opera di Claudio David Guerreiro della gelateria Delizia,  si è aggiudicato la vittoria di questa edizione del festival con il premio al miglior gelato del Mediterraneo “Procopio dè Coltelli”. Premio intestato al maestro gelatiere palermitano Procopio, lo stesso che nel 1686 fondò il parigino “Café Le Procope” (leggi articolo: Un palermitano a Parigi, in Rue de l’Ancienne-Comédie”.)

Il nostro cuore, in scelta di gusto, si sente di ricordare l’italianissimo gusto Miele, noci e pere per la giusta proporzione di sapore, corpo e struttura che non si farà dimenticare. Ottimo il retrogusto birichino del Sud Africano Zenzero e cardamomo, speciale lo Yogurt ai frutti di bosco. E per finire il nostro preferito in assoluto, con un gusto di Fiori d’arancio, pinoli e cannella, la Spagna si aggiudica – per Scelte di Gusto – la vittoria morale: di una bontà da raccontare.

Il gusto premiato è stato eletto da una giuria tecnica, il pubblico ha espresso la preferenza attraverso apposita cartolina e sui 28 gusti presenti alla kermesse il Fico ha ricevuto la sua attestazione di vittoria.  Il tutto in uno scenario da far invidia al più bel dépliant narrante vacanze: un mare da bere, una piazza monumentale, un Duomo il cui Cristo pantocratore resta ad osservare.

Tiziana Nicoletti

 

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Un palermitano a Parigi, in Rue de l’Ancienne-Comédie”.

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