Salvatore Bonaccorso, chef : “Non può esistere alcun prodotto veramente biologico, e vi spiego il perchè”

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2010

bonaccorso slideDalle pagine dei social il cuoco messinese che vive a Palermo lancia l’allarme sul prodotto biologico. Che non esisterebbe, sempre secondo Bonaccorso.

Perchè secondo lei non è possibile avere del vero prodotto biologico?

Nel mio intervento sul social ho spiegato il motivo per il quale secondo il mio modesto parere il biologico non esiste.
Ciò è dettato dal fatto che le acque per l’irrigazione ed il terreno stesso sono ormai “inquinati”.

Quindi che cosa è di fatto il prodotto gastronomico ed ortofrutticolo che acquistiamo – pagandolo anche parecchio- come biologico?

bonaccorso3Ciò che acquistiamo come prodotto biologico è sicuramente più “pulito” del prodotto “normale” ed il motivo è ben noto:
gli ortaggi, la frutta, vengono fatti crescere con i tempi dovuti e senza l’ausilio di prodotti chimici  – i cosidetti sali che aiutano e velocizzano la crescita –  nè pesticidi . Di questo bisogna rendere merito a chi impiega tempo e denaro per ottenere ciò, inoltre il prodotto cosiddetto biologico non è sicuramente OGM, e ritengo di poter aggiungere che nemmeno chi ha il proprio orticello dietro casa può affermare di nutrirsi in maniera totalmente pulita.

bonaccorso1Esiste però un modo per ottenere del vero prodotto biologico…

Il poter ottenere un prodotto sicuramente biologico imporrebbe la depurazione delle acque d’irrigazione, il disinquinamento del terreno che una volta ripulito perderebbe logicamente molto in termini di minerali, eventuali humus ed altro che bisognerebbe ricostituire in modo naturale.  Ciò significherebbe, in termini di tempo, almeno un anno di fermo e quindi il non utilizzo del terreno che dovrebbe essere  concimato naturalmente. Inoltre il terreno stesso dovrebbe essere “isolato” sia dal fondo che dai terreni circostanti, ciò porterebbe alla costruzione di vasche in materiale non poroso nelle quali riversare la terra appena ripulita ed in seguito ricondizionata. Va da se che tutto ciò necessiterebbe di una copertura, quindi si trasformerebbe in serra. Purtroppo, date le attuali condizioni , solo così  – sempre a mio parere –  si potrebbe avere un prodotto biologico al 100%.

bonaccorsoMettendo in atto queste procedure  aumenterebbero sensibilmente i costi e quindi i prezzi. Quanto dovremmo aspettarci di pagare un chilo di pomodoro biologico?

Il costo degli alimenti prodotti avrebbe sicuramente un costo inizialmente elevato che comunque una volta coperte le iniziali spese potrebbe benissimo essere portato a livelli abbordabili, soprattutto se si pensa che si tornerebbe a nutrirsi in modo sano ed equiparabile all’inizio della cosiddetta era industriale.

E allora tutte le aziende agricole con certificazione biologica? Non crede che potrebbero subire contraccolpi economici notevoli dopo l’allarme che lei sta lanciando?

Per quanto riguarda le aziende agricole certificate Bio, hanno ottenuto il certificato in seguito a quanto esposto precedentemente,  ovvero non utilizzano prodotti chimici nocivi. Lavorano con la massima attenzione e cura, ma ribadisco che ciò che loro non utilizzano, purtroppo esiste nelle polveri che respiriamo, che la pioggia porta inevitabilmente a contatto con il terreno. La stessa terra che tramite la pioggia o attraverso le falde acquifere sotterranee assorbe sostanze non propriamente pure. Contraccolpi economici? Non credo, ma sicuramente il prodotto Bio continuerà ad essere
tale anche se non al 100% per i motivi già ribaditi.

bonaccorso2Lei è ovviamente certo di ciò che asserisce: quindi ci siamo presi in giro per anni pensando di mangiare sano ma mangiando, in fondo, come chiunque altro?

No, come ho già detto, sicuramente chi si nutre del cosiddetto Bio lo fa in maniera più sana di chi non lo fa, ma rimane comunque un prodotto sempre tendenzialmente purtroppo inquinato.
La mia è una certezza personale ed è determinata da ciò che vedo,sento,leggo. Non credo che se un’azienda bio si trova nella cosiddetta terra dei fuochi  possa considerarsi tale. E chissà quante aziende ignare si trovano nella stessa condizione…  Logicamente il mio è un esempio esasperato, ma non molto lontano dalla realtà.

Alessandra Verzera

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