Rossa come il fuoco del Vesuvio, Daniela Marcone è la donna che guida “Andiamo Ristorante Italiano” di Austin

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marconeDaniela Marcone, napoletana DOC, con una grande passione per la sua terra natia, è approdata negli Usa ancora giovane e con tanta voglia di affermarsi. La sua storia appartiene alla migrazione 2.0, quelle che solcano il confine del Nuovo Continente con tanta esperienza e professionalità purtoppo poco compresa dal sistema italiano. Un bel giorno la Marcone quasi di rientro in Italia a causa delle tante difficoltà nell’ottenimento di un permesso di lavoro, entra per pranzo dentro le sale del ristorante Andiamo di Austin – Texas. Il proprietario si sofferma al suo tavolo e rimanendo colpito dalla sua storia e passione napoletana, le propone di lavorare per lui come hostess. Nel giro di pochi mesi la Marcone viene promossa Manager e, a distanza di un anno dall’assunzione, acquista l’intero ristorante. Da quel momento, Andiamo Ristorante Italiano è diventato un punto di riferimento della Ristorazione Italiana di Austin.

Daniela, da Hostess a titolare di un Ristorante. Ci racconti come è riuscita a raggiungere un obiettivo così ambizioso ed in così poco tempo?

marcone1In verità lavorare in un ristorante non è che fosse mai stato il mio sogno o la mia aspirazione e invece … Tutto è iniziato casualmente frequentando il ristorante Andiamo. Il mio carattere gioviale ha fatto si che mi affezionassi alle persone con cui lavoravo e alle loro storie. Le ore di lavoro in un ristorante sono lunghe e si finisce con il trascorrere più tempo con i tuoi colleghi che con i tuoi amici o famiglia, e alla fine i colleghi diventano la tua famiglia.
Ad un certo punto il ristorante ha cominciato ad avere problemi e stava rischiando di chiudere. Il pensiero che tutti i miei colleghi perdessero il lavoro e il non volere rientrare in Italia, pur consapevole di non avere l’esperienza che ho oggi, mi fece iniziare a valutare la possibilità di acquistare il ristorante. Un bel giorno, con un pizzico di follia diciamolo, mi sedetti ad un tavolo con il proprietario e gli feci la mia offerta. Un passo rischioso ma oggi con grande soddisfazione dico che la mia follia è stata ampiamente premiata.

Con il passaggio di gestione del ristorante ha avuto difficoltà nell’affermare il suo stile? Se si, quali sono state le difficoltà che ha dovuto superare nel prendere le redini del ristorante.

marcone2Devo dire che mi considero molto fortunata, i nostri clienti già mi conoscevano, è stato molto naturale come continuare il mio lavoro. Può sembrare buffo, ma ancora oggi abbiamo dei clienti che non sono a conoscenza del fatto che sia io la proprietaria. I cambiamenti maggiori sono sicuramente avvenuti nel menù. Da Italiana per me è stato davvero semplice attenermi alle ricette più tradizionali della nostra cucina.
Le maggiori difficoltà sono state culturali. Introdurre la cucina autentica Italiana ad Austin, 10 anni or sono, e’ stata una sfida non indifferente. Soprattutto considerando il fatto che non c’erano tanti ristoranti Italiani come ve ne sono adesso e che la maggior parte dei miei clienti non aveva mai visitato l’Italia ed era abituata alla cucina Italo-Americana. La maggior parte si soprendeva del fatto di non trovare quello che tradizionalmente in America ci si aspetta quando si va in un ristorante etichettato come “Italiano” e mi riferisco agli stereotipi culinari come Chicken Alfredo, Spaghetti & Meatballs, Veal Parmigiana etc.
Questo è stato lo scoglio da superare, dovermi giustificare del fatto di non avere quei piatti nel mio menù. Ho perso tanti clienti per questa ragione ma ne ho acquistati molti altri che hanno fatto si che oggi Andiamo è apprezzato per la sua autenticità. I miei clienti sanno bene di non chiedere il parmigiano sul pesce, o di ordinare pollo con pasta!
La ristorazione di Austin negli ultimi 12 anni è molto cambiata, la gente è più aperta ed è una grandissima soddisfazione sentirsi dire che quando vogliono ricordarsi del loro viaggio fatto in Italia, basta andare a mangiare un piatto di pasta da Andiamo!

marcone3Essere donna e giovane ha creato delle difficoltà o invece ha aiutato il suo affermarsi in un settore così competitivo come lo è quello della ristorazione negli USA?

Decisamente si ! Devo dire che dipende molto anche dalla tenacia di una persona. Io ho avuto delle guide e degli amici che tutt’ora hanno una grande influenza nelle decisioni gestionali della mia attività. Gestire un ristorante non è una cosa che sapevo fare, i miei studi erano completamente diversi. In Italia ero una terapista della riabilitazione e la mia capacità di andare d’accordo con la gente e il sapere comprendere i loro bisogni mi ha aiutata molto. Credo che essere donna ed essere Italiana sicuramente dia una marcia in più nel settore dell’ospitalità in generale. Ad esempio, all’inizio i miei clienti si sorprendevano di essere accolti con un abbraccio, soprattutto da una giovane donna, ma adesso forse tornano anche per quello! Austin mi ha sicuramente aiutata a creare un “ponte” culturale tra l’America e l’Italia.
Essere stata riconosciuta fra le donne in carriera nella comunità di Austin è stato non solo motivo di orgoglio ma mi aiuta, giorno dopo giorno, a migliorare ed essere orgogliosa di essere donna. La ristorazione è una delle attività per varie ragioni più rischiose, ma al contempo ti da con tante ricompense sia personali, sia sociali che economiche. Ogni giorno imparo qualcosa di diverso, di nuovo e mi sforzo affinchè domani sia ancora migliore proprio e soprattutto perchè sono giovane e sono una donna.

marcone4Sappiamo che gli ingredienti che spesso utilizza nelle sue ricette sono biologici o addirittura prodotti dentro le sue cucine, come ad esempio le mozzarella. Ci racconti di più.

Il segreto della cucina Italiana è la semplicità. Ci sono molti ingredienti che è impossibile importare o riprodurre, perchè legati alle caratteristiche ambientali di ogni regione.
Credo che sia estremamente importante sapere da dove vengano i prodotti. Io mangio al ristorante ogni giorno e sono orgogliosa del fatto di sapere che i nostri prodotti vengono dai produttori locali di Austin, non contengono pesticidi e sono biologici.
Stessa cosa con le carni e i formaggi, quando possiamo importiamo quelli stagionati come il Prosciutto di Parma, il Parmiggiano etc. altrimenti per i prodotti più freschi lavoriamo sempre con produttori locali che ci danno tutte le garanzie per noi fondamentali.
L’olio d’oliva ad esempio è un prodotto che puo essere trovato facilmente ovunque, ma con tanti sapori diversi. Io ho la fortuna di importare l’olio d’oliva della mia famiglia ed usarlo a crudo nelle insalate. La mozzarella? Ogni tanto mi diletto a farla fresca … ma ahimè è proprio impossibile riprodurre la buona mozzarella campana.

Le sue Wine Dinner sono diventate un “must to go event” ad Austin. Qual è la sua chiave di successo?

Anche i nostri vini sono biologici.  Andiamo si è distinto nella comunità di Austin come l’unico ristorante che ha sempre avuto solo e soltanto vini Italiani. Cosí come il cibo anche i vini non devono essere un compromesso ed ho sempre voluto conoscere la provenienza: chi lo produceva, le uve utilizzate etc. Il segreto delle nostre wine dinner è sicuramente collegato all’aiuto delle mie guide enologiche : Pier Giorgio Manna, sommelier italiano e Paolo Bernardi imporatore di vini che ha una particolare attenzione ai vini biologici.
Grazie al loro aiuto ho avviato le Wine Dinner che hanno l’obiettivo di far conoscere i produttori in persona e far comprendere la qualità delle loro produzioni. La cosa più importante che ho imparato nel settore vitivinicolo è che la quantità non è mai necessariamente segno di qualità.
Andiamo è orgoglioso di patrocinare le cantine piccole italiane, quelle di nicchia. Non sono molto conosciute ed è per questo che ci piace presentarle durante le nostre cene.
Ogni anno quando vado in Italia ho l’opportunità di visitare le cantine con le quali lavoriamo. Quando loro vengono in America, si assicurano sempre di essere ad Austin l’ultimo martedí di ogni mese per le nostre wine dinner e conoscere personalmente i nostri clienti.

Tiziana Ciacciofera Triolo per SdG International

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