Nicchie palermitane : Enoteca Zangaloro

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L’Enoteca di Demetrio Zangaloro è uno scrigno carico di sentori e  di belle etichette, ma anche di simpatiche sorprese di gusto: piccoli e selezionati servizi, accessori per il bere e complementi originali. La sua “scoperta” patisce un po’ la supremazia del banco salumi e formaggi ed anche di quella delle carni: passaggi obbligati prima di poter accedere a quell’antro di..vino (A.Ve.)

 

 

Non che non sia un bel vedere quello della gastronomia e, soprattutto, dell’ordine e della pulizia con cui tutto è esposto e maneggiato: e del resto da molti e molti anni il nome Zangaloro a Palermo è sinonimo di certa qualità.

Ma quell’enoteca, quella piccola enoteca, non si dovrebbe scoprirla “per caso”: dovrebbe anzi essere – e probabilmente diverrà con il tempo – un punto di riferimento per tutti gli amanti del buon bere, di chiunque apprezzi un buon calice. Trovo ad occuparsi dei clienti una bella ragazza, Maria Teresa: mi soffermo a sentirle descrivere per filo e per  segno vita morte e miracoli di una certa bottiglia ad un cliente. Sono compiaciuta di sentir trasparire tanta competenza: mi appare subito evidente che il mero scopo non è quello di vendere una bottiglia.

L’intento – ben chiaro – è quello di infondere passione, di coinvolgere l’entusiasmo. Così le chiedo dove e quanto abbia studiato per sapere tante cose.

Non sono un’enologa nè tantomeno una sommelier” – esordisce Maria Teresa.

“Però amo i vini, la loro storia, e tutto ciò che sanno raccontare. Certo il mio è un lavoro, ma è principalmente una passione. Ed è per questo motivo che studio costantemente, pur senza avere un titolo specifico e nessun attestato. Ma faccio ricerche, mi documento. Insomma, non è in fin dei conti neanche uno studio il mio: è passione, hobby, voglia di conoscere e di sapere sempre di più di questo bellissimo universo. Di come e perché l’uva possa diventare eccellenza.

Dietro ad ogni bottiglia c’è la storia di chi l’ha prodotta. C’è speranza, aspettativa, passione, duro lavoro, attesa. Molto spesso storie di antichi casati e vecchie baronie. Immagini che ci sono care e che fanno parte di ciò che siamo, come popolo innanzitutto. Passo ore ed ore del mio tempo libero a fare ricerche, e sono contenta che quello che apprendo traspaia e riesca ad arrivare al cliente”.

Così dicendo mi mostra orgogliosamente una splendida bottiglia di Ornellaia, di cui mi racconta tutto quello che so già sotto forma di nozione ma che riascolto sotto forma di film: “quei filari che a Bolgheri alti e schietti” si riesce quasi a vederli, laddove quei filari si sostituiscono come per magia ai più noti cipressi. Il compiacimento della titolare, la signora Angela Zangaloro, è palese: non si trattiene e dice “ad avercene di dipendenti così”. Non posso che essere d’accordo : un buon dipendente spesso contribuisce in modo determinante alle sorti di aziende familiari.

Certo: quello dei vini è un culto. Il buon bere un’arte. Nulla senza cui non si possa vivere e contemporaneamente qualcosa che migliora la qualità della vita, specie se si beve ragionevolmente. Non è facile vendere vini ed è ancora meno facile convincere qualcuno a provare qualcosa che non conoscono, specialmente quando ha un costo elevato e specialmente in Italia che, pur essendo un grosso produttore, è divenuto un avaro consumatore. Maria Teresa lo fa, e riscuote successo: proprio perché non lo fa per vendere ma per far conoscere. E questo è un valore aggiunto di gran lunga più elevato del ricavo economico che una vendita produce.

Per chi volesse visitarla, e scoprire oltre a decine di ottime etichette, anche confezioni , ceste ed idee regalo decisamente accattivanti, l’Enoteca di Demetrio Zangaloro si trova in via dei Nebrodi 91, a Palermo.

Alessandra Verzera

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