‘Mericano Burger Bar Palermo : as real as it gets.

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android 254Il periodo festivo è quel momento dell’anno assai  cruciale in cui si tende all’autolesionismo enogastronomico ed in cui la conta delle calorie, dei trigliceridi e degli zuccheri è una battaglia persa in partenza. Il pensiero che serpeggia, dinnanzi a preparazioni dalle quali normalmente ci terremmo a debita distanza, è : ”  Ma con tutto quello che mangerò in questi giorni, cosa potrà mai cambiare uno sfizio in più?”.  E così, travolti da attimi irripetibili di suprema e sfrontata autoindulgenza,  capita di trovarsi in un posto decisamente carino, nel pieno centro della città, vicino alle più belle e lussuose vetrine delle grandi griffes mondiali, con sul tavolo un hamburger. android 255Non un hamburger qualsiasi: “This is the real thing“, parola di statunitensi. Bene. Chi abbia avuto occasione di trovarsi nella Grande Mela, ma invero anche a San Francisco, o a Washington, a Dallas ed in qualsiasi altra parte degli Stati Uniti, non avrà di certo resistito al fascino del vero hamburger americano. Che non ha niente, ma proprio niente a che vedere,  con quello delle arcifamose multinazionali dei gusti omologati. I burgers che nelle road house americane si consumano sono, essenzialmente, fatti di carne. android 064E già questo dettaglio li differenzia dal resto. Quando si è fortunati ed in vena di spendere somme non indifferenti, ci si può accaparrare un quarter pounder di Angus  che però – sappiatelo – costerà più delle fettuccine all’astice. Ma ne sarà valsa la pena. A Palermo esiste un posto in cui, se solo qualcuno suonasse il banjo, si avrebbe la sensazione di trovarsi in Texas. Decisamente non una road house però, anzi. Un luogo piuttosto elegante, ben messo, al numero 2 di via Simone Corleo, che si chiama “Mericano” . Li il burger è una cosa seria, per appetiti robusti e per chi non abbia paura di sporcarsi nè si vergogni di leccarsi le dita. Ma c’è anche molto altro, incluse le mitiche “salads” e svariati “appetizers“, tutto in salsa a stelle e strisce Da ” ‘Mericano” sono stata in piena bolgia natalizia, mescolata sapientemente ad un pubblico di età decisamente inferiore alla mia. Sono loro, i giovani, che possono finire ciò che viene loro ammannito . Gli over 40 gettano la spugna alla metà del tutto. La lista dei burger disponibili è vasta, ma qualunque di essi ordiniate sarà sicuramente gigantesco, al punto da essere quasi ” destrutturato”: impossibile, anatomicamente parlando, prenderlo in mano ed addentarlo dato che la massima apertura della bocca non lo consente ai più. E ci si aiuta con coltelli e forchette, quasi chirurgicamente. Un’altra buona notizia è che le patate fritte sono patate, e sono fritte in modo “casalingo”: ovvero presentano  un colore non uniforme, non giallastro – che invece è la regola delle patatine stick delle multinazionali – e che è  tipico invece delle patate fritte in casa. In più non sono sticks ma chunky; e questo fa molto piacere. android 256Non mancano neanche i dolci con l’ormai onnipresente cheese cake che però spesso delude. Qui è buona perchè ricalca la vera cheese cake americana, sia nelle consistenze che nelle proporzioni che, soprattutto, nelle dimensioni. Idealmente il biscotto di base non dovrebbe maandroid 070i essere di altezza inferiore ad un centimetro, e la farcia perfetta è alta cinque centimetri con una consistenza spugnosa ma compatta. Tutto il resto è una libera interpretazione, che può risultare a volte gradevole, ma che non è la cheese cake per definizione. I toppings sono diversi ed a scelta. Quanto si spende: in considerazione della location, della qualità del cibo e del servizio, neanche tanto. In due, meno di 40 euro. Ci si potrebbe aspettare qualcosa di più dalla mise en place, veramente essenziale. Attenzione però. Sappiate che una quantità di carne rossa di notevole  spessore non sarà mai troppo cotta. Se vi impressiona il “next to raw” siate chiari con chi prenderà la comanda, o rischierete di trovarvi tra le mani qualcosa di sanguinolento che potreste non gradire. Parlare prima mette al riparo dal disappunto, in quasi tutte le occasioni della vita, ed anche dinnanzi ad un burger.

 

Alessandra Verzera

 

Scheda:
Coperti : > 130 ( in/out)
Range : Medio
Categoria : Fast Food
Ranking (*) :

Location : 3

Cibo : 4

Carta Vini : –

Presentazione : 3

Servizio : 4

Mise en place : 2

Atmosfera : 3

Allestimenti : 3

(*) Legenda.
Ranking :
1 = pessimo
2 = scadente
3 = sufficiente
4 = ottimo
5 = eccellente.

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