Lando Buzzanca, il “merlo maschio” con la passione del capretto agglassato

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lando-buzzanca-il-restauratore-2284521Oggi alla nostra tavola aggiungiamo un posto d’onore ad un palermitano “doc” che, sebbene abbia “abbandonato” la sua città natale molto presto per intraprendere la carriera di attore di cinema, tv e teatro, dopo tantissimi anni di lontananza, non ha mai dimenticato le sue origini. Nostro ospite è Lando Buzzanca, noto attore della commedia all’italiana che dall’età di 17 anni, oggi ne ha 75, vive a Roma e di tanto in tanto torna a Palermo tra i suoi parenti.

buzzanca1Gli è rimasto “attaccato” lo stereotipo del maschio siciliano, dell’uomo “eroticus” perennemente assatanato di donne, ma un po’ tonto, grazie ai tantissimi film che ha interpretato della commedia erotica italiana degli anni Settanta. E dire che i suoi inizi sono stati davvero difficili.

Appena arrivato a Roma, alla fine degli anni Cinquanta, ha dovuto sbarcare il lunario svolgendo diverse attività lavorative quali lo scaricatore di mobili, cameriere e la comparsa a Cinecittà. E come comparsa partecipa al colossal Ben-Hur, interpretando uno degli schiavi della galea. Il debutto nel cinema arriva nel 1961 grazie al grande regista Pietro Germi che gli fa interpretare il ruolo di Rosario Mulè nel film “Divorzio all’italiana”, successivamente nel 1964 arriva sempre con Germi un altro film assai famoso: interpreta Antonio, l’inetto fratello di Stefania Sandrelli in “Sedotta e abbandonata”. Nel suo vasto curriculum figurano oltre cento film ed il successo, come protagonista arriva negli anni ’70, quando esplode il “boom” della commedia erotica all’italiana: dal “Merlo maschio” (1971) a “Homo Eroticus” (1971) a “La schiava io ce l’ho e tu no” (1972), oppure “All’onorevole piacciono le donne” (1972), “Il gatto mammone” (1975). ROMA: PREMI RAI FESTIVAL INTERNAZIONALILando Buzzanca in quegli anni è a fianco di affascinanti attrici come Claudia Cardinale, Stefania Sandrelli, Laura Antonelli, Catherine Spaak, Senta Berger, Joan Collis e Barbara Bouchet, per citarne alcune. Fa il suo “ingresso” e con successo anche in Rai, in tv, con “Signore e signora” a fianco di Delia Scala.

Indimenticabile la sua battuta “mi vien da ridere”, che rimarrà per tantissimi anni un vero e proprio tormentone. Il suo debutto in teatro arriva con il grande Edoardo De Filippo che lo ha voluto nella commedia “La grande magia” (1964), dove interpreta la parte di un carabiniere. Dopo alcuni anni di attività teatrale Buzzanca torna in tv con la fiction “Mio figlio” e nel 2007 è protagonista nel film “I vicerè”. Di recente ha finito di girare e di montare un’altra serie televisiva “Il restauratore” che andrà in prima serata su Raiuno a partire dal prossimo novembre. buzzanca4In tutto il mondo, l’attore palermitano considerato ancora oggi una simpatica icona dello steriotipo internazionale dell’italiano provinciale, elegante, virile, furbetto ma non troppo, che più delle volte non riesce a costruire alcunchè di concreto.

Lando Buzzanca e la cucina, che rapporto ha con il cibo?

“Vorrei rispondere che non mi frega niente della cucina. Mangio semplicemente, non sono un mangione. Malgrado tutto amo la nostra cucina, quella palermitana, siciliana. Non può essere altrimenti”.

buzzanca5Però ci sono dei piatti che le piacciono di più rispetto ad altri…

“Da quando è morta mia moglie Lucia (è deceduta nel novembre 2010 a causa di male incurabile. Apparteneva alla famiglia dei gioiellieri Peralta di Palermo, ndr), ho perso il gusto per la cucina palermitana e siciliana. Mi manca senza dubbio il capretto agglassato che lei preparava spesso e lo faceva con le patate. Generalmente lo preparava in occasione della Pasqua. Come mi piaceva la pasta con le sarde, rigorosamente bucatini. Non si può più mangiare perchè non ci sono più le sarde fresche. Se non ci sono le sarde freschissime ed il finocchietto di montagna, quello selvatico, è inutile mangiare la pasta con le sarde. Non è quella originale”.

pastaE la pasta c’anciova e a mmuddica atturrata?Se la ricorda?

“Certo che la ricordo bene. E’ facile da preparare e mi piace anche mangiare la pasta alla carrettiera. Qui a Roma non se ne parla nemmeno. Al massimo quando vengo giù, in un ristorante a Palermo”.

Da quanto tempo manca da Palermo? C’è stato di recente?

“Sono stato a Palermo in occasione del Capodanno. E’, come spesso accade è un ritorno alle origini, anche se poi voglio subito scappare via e tornare a Roma, dove ormai ho messo da troppo tempo radici”. 

A Roma vive da solo o in compagnia dei tuoi figli?

“Vivo da solo. I miei figli (Empedocle Mario commerciante di perle in Thailandia e Massimiliano Maria che fa l’attore, ndr), vivono per conto proprio. Ma ogni tanto li rivedo ben volentieri”

Lei si divide ancora tra Roma ed Amelia?

“La casa di Amelia (in Umbria, ndr), da quando è morta Lucia non ha più senso. Cerco di venderla. Non ci vado più. E’ una villa che avevo acquistato esclusivamente per lei. Fatta per lei. Ora non ha più senso”.

Nella sua lunghissima carriera ha guagagnato tanto, come ha investito i suoi soldi?

“E’ vero posso vivere di rendita. Ho guadagnato tanto e mi sento un uomo libero. Faccio quello che mi piace fare. Non devo essere imposto. Da nessuno. Ho investito i miei guadagni acquistando negozi e non appartamenti. Non mi piace chiedere la pigione tutti i mesi agli impiegati…”.

pastasardefin1Se dovesse scegliere tra un piatto fumante di pasta con le sarde o una cassata o un cannolo, cosa mangerebbe volentieri?

“Se ho la possibilità di mangiare un bel piatto fumante di pasta con le sarde fresche, butto via sia la cassata che il cannolo strapieno di crema di ricotta…”.

E la cucina romana? Cosa ne pensa?

“Ribadisco che oggi non mi interessa più mangiare come lo facevo tempo fa. Devo ammettere che ho amato ed amo ancora oggi la cucina romana. Non sono stato mai un frequentatore di ristoranti e trattorie. Un tempo quando uscivo per Roma frequentavo “Ai due Ladroni”. Agli inizi della mia carriera, quando si faceva la fame e non c’erano soldi, frequentavo le bettole romane e mangiavo sempre, perchè costava poco, un bel piatto di pasta e ceci. La pagavo 150-200 lire…”.

 

Un suo sogno nel cassetto?

“Tempo fa durante un’altra intervista dissi: si ho un sogno riposto nel cassetto: quello di dare gratis l’acqua a tutti. L’acqua non la puoi fare pagare. Non ha prezzo come lo spumante o il vino. L’acqua è di tutti. Appartiene a tutti, quindi dev’essere gratuita. E poi distribuirei pure il latte gratis ai bambini fino all’età di tre anni (risata)”.

E poi?

“Poi cosa? Vero, il resto poi bisogna guadagnarselo pian piano nella vita. Altrimenti…”.

Antonio Fiasconaro

 

 

 

 

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