La crisi modifica i consumi. E i regali di Natale.

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Christmas decoration. vintage background with space for text or image.Secondo Turismo Verde-Cia, sono tante le famiglie che in questo periodo si stanno recando in agriturismo o nei mercatini allestiti dagli agricoltori per acquistare gli ultimi regali di Natale. Non più le griffes, quindi,  nè il solito capriccio delle feste, ma cibo: prodotti enogastronomici, meglio se di ottima qualità e a costi molto contenuti, acquistati direttamente dal produttore. La percentuale degli italiani che ha scelto questa formula per i regali di Natale è altissima: il 59%, con una spesa complessiva di oltre 600 milioni di euro.
Già da qualche anno, da quando le economie mondiali hanno iniziato una discesa costante ed inesorabile, i regali di lusso erano stati quasi banditi dalla maggior parte delle famiglie. Gli italiani avevano deciso di abbandonare il superfluo per donare “l’utile”: ed era iniziato il tourbillon di calzini, biancheria, pigiameria e persino vouchers. Ora dal regalo “utile” si è passati al regalo “necessario”: il cibo. Saranno sei italiani su dieci a regalare generi alimentari questo Natale: più in dettaglio, secondo i dati forniti da Turismo Verde – Cia, , il 59% degli italiani opterà per doni “da tavola” a parenti e amici, con una spesa complessiva compresa tra i 600 e i 650 milioni di euro, e si tenderà a privilegiare il made in Italy. Tra i prodotti più gettonati per tre italiani su quattro ci sono sempre vino, spumante, panettone e torrone tradizionale, seguiti da salumi, conserve e formaggi tipici. Cambia anche la modalità di acquisto, più attenta e misurata. Oltre l’80% delle famiglie oggi guarda al miglior rapporto qualità/prezzo ed è anche questo che premia i punti vendita più convenienti come le aziende agricole e agrituristiche e i mercatini natalizi, dove si può risparmiare fino al 30%.

Inoltre il Natale torna ad essere la festa dei bambini: per i bambini non si baderà a spese, anche a costo di sfalciare il menù dei pranzi delle feste. Per i più piccoli infatti si continuano ad acquistare capi di vestiario e giocattoleria di buona qualità, oltre ad una lista quasi inesauribile di dolciumi. Meno sfarzo e più umiltà, in sostanza. Meno glamour e più focolare. Il Natale torna ad essere sobrio, e la famosa frase ” è il pensiero che conta” questo Natale avrà un significato particolare.

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