Il caso. Palermo dice stop al “dehor”, ma è polemica.

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principe di belmonteA Palermo la Via Principe di Belmonte ormai da molti anni è sinonimo della “passeggiata elegante” dei palermitani di ogni età. Molti anni or sono infatti, questa bella traversa di Via Ruggero Settimo è stata denominata “ il salotto di Palermo”. Chiusa al traffico ed adornata di bancarelle stracolme di profumatissimi fiori freschi, si è caratterizzata fino a una manciata di giorni fa, per la presenza di tanti “dehor” afferenti ad alcuni locali che offrono una scelta abbastanza variegata di soluzioni per pranzi, spuntini, aperitivi e dopo cena. In mezzo a tutto ciò, alcuni bei negozi di alta bigiotteria, di abbigliamento, di gioielli ed antiquariato, ed un paio di ristoranti di ottimo livello . Personalmente, ho amato godere di un ottimo caffè svariate volte come rilassante intermezzo ad una giornata in centro.

spinnato alberoNel periodo natalizio poi, questa via diventava tripudio di luci , di note di piano, e di shoppers griffate: un campionario assai gradevole di bella gente, di bei profumi di dolce e salato e di belle atmosfere di un’opulenza che resiste faticosamente ai colpi di maglio della crisi. Ma all’improvviso il Settore del Servizio alle Imprese di Palazzo delle Aquile ci ripensa, e rivede le concessioni agli esercenti che, da sempre, hanno pagato il suolo pubblico al Comune. Comune che, pure in crisi cronica, fa marcia indietro e dice stop. Ma non è uno stop vero e proprio.

IMG_0099“In realtà il Comune ha deciso di regolamentare e di concedere un massimo di cinquanta metri quadri ad ogni esercente per allestire il proprio Dehor” – dice Daniele Vitale, titolare della nuovissima caffetteria CiuriCiuri. “ Non è molto bello vedere la strada vuota, abituati come eravamo a vederla sempre addobbata e piena di tavolini di locali che hanno sempre offerto di tutto e di più. E’ un po’ desolante e si avverte la sensazione che “qualcosa manchi”. Per l’economia di noi gestori è davvero un duro colpo dato che, in una realtà climatica come quella di Palermo, il Dehor è praticamente molto più importante delle sale interne. Io ho aperto da poco ed occupo praticamente una trentina di metri: ma il mio negozio è piccolino e lo spazio datomi in concessione mi basta. Penso però che un locale con sei vetrine sulla strada abbia diritto a molto più spazio, come del resto ne aveva sempre avuto”.

 

antico-caffe-spinnatoIl locale con sei vetrine in questione è l’ Antica Caffetteria Spinnato: un’icona per i palermitani sin dai tempi dei primi tavolini all’esterno. Del Dehor di Spinnato non rimane nulla se non uno spazio inusitatamente vuoto e neanche tanto bello a vedersi.
Eppure ieri, complice una temperatura di circa 24 gradi, il centro cittadino brulicava di turisti : che non avevano dove sedersi per bere un cappuccino.

 

gigi logoIn Via Belmonte uno dei due ristoranti di ottimo livello è una realtà storica, ed è il ristorante dello Chef Gigi Mangia. Che ci racconta come stanno le cose.

Chef Mangia, da cosa nasce la decisione del Comune di limitare gli spazi per i Dehor palermitani?

Immagino per mettere ordine in una città urbanisticamente, e non solo, disordinata .
Comunque, credo che i motivi di tale decisione debbano essere chiesti ai nostri Amministratori.

gigiIl Dehor è una componente irrinunciabile per la ristorazione palermitana? Che ricadute avrà sull’economia cittadina questa presa di posizione di Palazzo delle Aquile?

Non credo che il dehors sia componente irrinunciabile, la gran parte dei pubblici esercizi non ne è provvista, infatti, ma credo che siano un modo per ingentilire, e non solo dal punto di vista dell’arredo urbano, la nostra città.
In un momento di assoluta difficoltà economica come questo che stiamo vivendo, dove le aziende tentano di sopravvivere e soprattutto di far sopravvivere tutti i lavoratori impiegati, certamente il venir meno di uno strumento come lo spazio esterno causa e causerà problemi al fatturato delle Aziende, ai lavoratori, alle casse di Stato e del Comune stesso .

orlando-leoluca-02Il sindaco Orlando, da sempre attento ai problemi di Palermo e da sempre fautore del rilancio del centro storico, si è mostrato interessato alle istanze degli esercenti?

Non metto in dubbio l’amore del Sindaco per la nostra città, ma non vedo grande attenzione ai drammi, e , purtroppo alle tragedie, che si consumano tra le strade, le piazze, le case di Palermo.
Non vorrei cadere nel trabocchetto delle “istanze degli esercenti”, le ragioni sono dei cittadini e sono quelle che vogliono una città più vivibile e più attraente, dove l’ombra della malavita venga dissolta dal sole del lavoro onesto dei palermitani.

gigi2In un momento di crisi come quello attuale, è sensato “tagliare le gambe” ad uno dei pilastri dell’economia palermitana, ovvero l’enogastronomia?

Lei ha detto bene “sensato” !
Forse dovremmo invocare Astolfo che montando il suo Ippogrifo …..
Scherzi aparte ,mi sembra, che proprio il “buon senso” sia il grande assente !
Ma non solo dalla politica, ma dai rapporti umani in genere. La frenesia di ricchezza, di consumo, poi frustrate dall’attuale scenario economico-sociale causano un profondo stato di malessere, di scontentezza, di rabbia verso l’altro che ci fa perdere appunto il “senno”.

principe di belmonteQuesta riduzione degli spazi si traduce in un decremento del giro di affari, che ha come conseguenza finale la perdita di posti di lavoro. Quindi piove sul bagnato…

Guardi, credo che i posti di lavoro si perdano per una sinergia di scelte dissennate, la tassazione diventata insostenibile, il costo del lavoro semplicemente folle, i costi degli affitti che sono rimasti i medesimi nonostante in 5 anni Palermo abbia perso 16, dico sedici punti di PIL, vale a dire che siamo tornati a trent’anni fa, ma con le tariffe per i servizi cresciute e con servizi aggiuntivi, mi riferisco alla telefonia mobile e a internet ormai irrinunciabili per l’impresa e i cittadini, una burocrazia vittima di sè stessa che stritola il cittadino, il lavoratore, il contribuente, l’impresa nelle sue terribili spire, l’accesso al credito, ormai impossibile con tassi 30 volte maggiore di quanto costa il denaro all’origine.
Cosa direbbe se io vendessi un piatto con un ricarico del tremila percento e Lei dovesse obbligatoriamente consumarlo e pagarlo ? ….e poi, magari, neanche buono !

Quali sono le richieste degli esercenti alcuni dei quali, per protesta, hanno deciso di rifiutare anche i metri quadri ancora nella loro disponibilità?

Argomento di grande respiro che richiederebbe parecchio tempo e tantissime pagine, mi piace dire soltanto che vorrei che il buon senso guidasse le scelte e che non si lasciassero inascoltati i moniti che le associazioni datoriali, i sindacati, i consumatori da troppo tempo lanciano e che restano nel silenzioso e ovattato LIMBO !
Ma vorrei ricordare che Papa Francesco ci ha detto che il Limbo non esiste…..

alberto-sordi-12772E’ in grado di descriverci la Via Belmonte in numeri? Locali, coperti, frequentatori, giro d’affari…

Avrebbe dovuto chiederlo ad Alberto Sordi, quando interpretava “l’agente delle tasse “ , ma Lei è troppo giovane e non può ricordare quel film.
In via Principe di Belmonte lavorano, ad oggi, una ventina di pubblici esercizi con circa duecentotrenta addetti.

Cosa è ipotizzabile aspettarsi in Via Belmonte con l’inizio della bella stagione?

Che inizi “la bella stagione” !

Un palermitano mi ha detto: “Vede? Chi paga il suolo pubblico è stato fatto sloggiare: ma chi vende collanine e non paga niente è sempre li ed occupa arbitrariamente lo spazio che vuole”. Lei cosa ne pensa?

Non abbiamo ancora preso il caffè, lei lo prende amaro ?

Alessandra Verzera

Foto: Web   e www.gigimangia.com

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