EDITORIALE: Come polpette avvelenate. Ma erano cioccolatini.

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cioccolatini1Desta sgomento e rabbia la vicenda del bimbo romeno deceduto a Naro ( Ag) dopo aver ingerito dei cioccolatini avvelenati da potenti pesticidi, ormai reperibili solo al mercato nero dato che neli paesi dell’unione europea sono stati banditi sin dal 2008.

E’ terribile pensare che qualcuno possa aver deciso di uccidere deliberatamente dei bambini avvelenando dei cioccolatini: fa orrore quanto pensare che alcuni elementi ancora confezionino polpette avvelenate per sbarazzarsi dei randagi di troppo, cani o gatti che siano.

Eppure, seppur raccapricciante, è proprio questa la pista privilegiata seguita dagli inquirenti che indagano sulla morte del piccolo Sebastian Lupescu, di soli cinque anni, residente a Naro ma di origine rumena.

“Caramelle da uno sconosciuto”: era il titolo di una pellicola di discreta qualità. Oggi quella frase evoca altri fatti, purtroppo veri e purtroppo di cronaca: da Una Bomber che piazzava esplosivo nei giocattoli o nelle cioccolate spalmabili, a questo ( o questi ) individuo ( o individui )  che potrebbe aver deciso di vendicare un torto subito da parte della famiglia del piccolo nel più vile dei modi: regalando al piccolo di casa dei cioccolatini. Quale bambino resiste alla cioccolata? Quanta fortuna avrà pensato di aver avuto quel povero piccolo incolpevole? Come possono le coscienze tacitarsi pensando forse che “giustizia è fatta”, quando i conto lo ha pagato un bimbo che solo da poco aveva persino iniziato a giocare?

Un’ipotesi ancora peggiore ed ancor più ripugnante serpeggia però tra gli abitanti della cittadina della provincia agrigentina: e se fosse un terribile caso di xenofobia? Se fosse una specie di “crociata” verso i rumeni, spesso legati alla vita dei campi Rom con le loro poche luci e molte ombre? E se fosse un caso di intolleranza verso chi in qualche modo cerca di vivere una vita se non decente almeno dignitosa?

Non si sa ancora molto su questa terribile storia, se non che il piccolo Sebastian ha trovato dietro l’uscio di casa dei cioccolatini e che li ha mangiati. L’epilogo  è stata la sua morte.

Qualunque sia la “ragione” ( che eufemismo!), qualunque sia stato il pretesto, qualsiasi sia stata la molla che abbia spinto a tanto qualche scellerato individuo, solo una cosa mi sento di dire: a chi ha negato a quel bambino il primo giorno di scuola, Dio neghi in eterno la prima notte di quiete.

Alessandra Verzera

NB: I cioccolatini nella foto non sono in alcun modo connessi al fatto di cronaca. La foto ha scopo puramente esemplificativo.

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