Cibi avariati pronti per essere venduti: in Puglia sequestrati 125mila chili di prodotti.

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uovaErano scaduti da oltre un anno e mezzo ma erano pronti a raggiungere i supermercati ed i banchi dei mercati in Puglia, e precisamente nelle province di Bari e Barletta. Nel 2013 i sequestri di cibi avariati o ammalorati in Puglia è stato di 125 mila chili.

Come ogni anno in prossimità delle feste natalizie vengono fuori gli inghippi che riguardano cibi avariati, o scaduti o diversamente ammalorati: quest’anno gli uomini del Corpo Forestale dello Stato  hanno sequestrat ben 75 tonnellate di generi alimentari al termine di controlli compiuti tra novembre e dicembre in 40 aziende. Otto rappresentanti legali di altrettante aziende sono stati denunciati nell’ambito dell’operazione “Natale a tavola”.  Trentuno le persone denunciate, e spiccate multe per un totale di 420mila euro  per illeciti amministrativi.

cibo_avariatoCome spesso accade, l’alimento più avariato e oggetto di ingenti sequestri è l’uovo – adoperato nella preparazione dei tipici dolci di Natale, Pandoro e Panettone in testa  Quest’anno ne  sono state sequestrate circa 45mila. E poi mille chili di dolci e taralli, circa 10mila chili  di pasta, 24mila chili di pasta dietetica “Made in Italy” prodotta in Svizzera, circa 10mila chili di prodotti alimentari vari (olio, vino, conserve, prodotti di macelleria, insaccati, latticini, prodotti ittici surgelati, dolci, acqua e bibite, passate di pomodoro), ed infine 5mila chili di prodotti ittici freschi e surgelati.

Tra le violazioni accertate: la detenzione e l’impiego nella preparazione di alimenti e sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione e insudiciate; la detenzione per il commercio di sostanze destinate all’alimentazione pericolose per la salute pubblica; la frode nell’esercizio del commercio per aver commercializzato e detenuto ai fini della vendita, prodotti alimentari  per origine diversa da quella effettivamente dichiarata ; l’aver commercializzato carni di suino, dichiarate come carne di cinghiale.

E per quanto riguarda le uova, c’è stato  chi ha venduto uova da destinare allo smaltimento perchè  rotte, insudiciate e incrinate, dichiarandole invece di categoria “B”. Uova prive di tracciabilità per la data e lotto di produzione, ma vendute e dichiarate come prodotte in data successiva a quella realmente prodotta, ed ovviamente con una nuva – e falsa – data di scadenza.

Foto: www.puglia24news.it

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