Barracco e Calabretta all’ Osteria Armetta: il cibo della tradizione incontra il vino naturale

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E’ stata una serata carica di gusti e sensazioni quella che ieri ha visto l’ Osteria Armetta di Palermo ospitare una interessantissima degustazione di vini naturali, rigorosamente siciliani, prodotti dalle aziende Barracco e Calabretta.

catarratto

Un menù tradizionale, con l’immancabile presenza dello street food palermitano di qualità, ma contrassegnato anche da piatti in perfetta armonia con i vini offerti in degustazione. Roberto Bruno, titolare dell’azienda Barracco, ha raccontato il suo vino partendo dai vigneti e dalla tradizione di famiglia. Il vino come eredità, come passione. Il risultato sono due ottime bottiglie: un Nero d’ Avola ricco e corposo, ed un Catarratto dai sentori particolari e da un colore che di fatto ricorda più un vino liquoroso da dessert: ” Questo risultato cromatico – spiega Barracco – è dovuto anche alla posizione dei vigneti, che hanno circa 50 anni di vita, ed alle alte temperature alle quali i grappoli giungono a maturazione, ma soprattutto grazie al betacarotene estratto dalle bucce per contatto“. Roberto Bruno ha proposto quindi la sua prima annata imbottigliata nel 2017, sia del Catarratto che del Nero D’Avola. Un prodotto che definire “di nicchia” è riduttivo.

L’Azienda Barracco possiede 42 ettari di vigneti a conduzione biologica in contrada Roccazzo e contrada Minneno a Mazara Del Vallo, e fino al 2016 vendeva le uve ad altri produttori. Dal 2017 l’intraprendente Roberto si è deciso a “fare il suo vino”, innamorato dei vini naturali e dell’idea di vinificazione naturale.

montesDi spiegare le caratteristiche tecniche ed organolettiche si è fatto carico Massimiliano Montes, alla testa del blog Gustodivino.it, e grande connoisseur di vini , con particolare propensione verso quelli naturali, che nel suo blog  racconta : “ Il Catarratto, macerato per 36 ore, ha fragranze di camomilla, susina, nespola, datteri, guaiava, insieme a sottili sentori floreali che ricordano il frangipane, il fiore profumato e bellissimo della Plumeria. Alla vista è accattivante, con una bevibilità fluida, aiutata dagli aromi dominanti fruttati e floreali. Con una spina acida ben percepibile ma non eccessiva, sarà capace di invecchiamento e grandi sorprese future.Il Nero D’Avola sorprende per la sua territorialità e la diversità rispetto agli inflazionati prodotti commerciali omonimi. Rosso rubino cupo, è avvolgente e minerale, con un frutto caratterizzato da sentori di marasca e una florealità che richiama il fiore dell’ibisco. Anche questo di grande e fluida bevibilità caratteristica comune ai vini di Roberto.”

Rosato

Ci si sposta quindi sul versante opposto e verso i comuni etnei, con Calabretta ed il suo sorprendente Rosato. Dice Montes:

“Icona della vinificazione naturale etnea, su Massimiliano Calabretta c’è poco da dire. Insieme al padre Massimo è stato uno dei primi a imbottigliare e commercializzare in tutto il mondo il Nerello mascalese etneo. Ricordo ancora una bevuta epica di un Etna rosso Calabretta del 1999 che mi aprì gli occhi sulle enormi potenzialità di questo territorio: eleganza e finezza uniti alla struttura minerale dei rossi vulcanici. In questa occasione Massimiliano ci ha proposto  il suo Rosato da Nerello Mascalese con piccole quantità di altri autoctoni. Sul versante nord dell’Etna, Massimiliano coltiva senza ausilio di fitofarmaci o altri presidi e vinifica in fermentazione spontanea nella sua cantina di Randazzo”.

20180803_212833Con queste chicche nei calici non potevano mancare altre chicche nei piatti: il menù degustazione, curato da Giacomo Armetta e Tiziana Allegri, comprendeva :

– Caponata di pesce spada
– Polpette di sarde alla palermitana
– Zucchine ripiene
– Verdure grigliate
– Polpette di vitello in agrodolce
– Polpette di melanzane in salsa di pomodoro costoluto
– Caciocavallo in carrozza
– Cotolette di melanzane
– Frittatine di ricotta e acciughe
– Sfincione palermitano
– Calzoncini fritti

20180804_110808Malgrado una serata calda ed oltremodo umida, il pubblico appassionato di buon cibo e vini di nicchia, ha risposto favorevolmente all’iniziativa per una serata all’insegna del gusto e del tintinnìo di calici.

Serena d’ Arienzo

 

Credits : http://gustodivino.it/

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