Alimentazione & Salute: il 44% degli italiani non rispetta la dieta mediterranea

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La notizia farà riflettere e soprattutto discutere. Eccome. Quasi la metà degli italiani non segue i principi della dieta mediterranea: 4 su 10 non consumano frutta tutti i giorni, il 54% salta l’appuntamento quotidiano con la verdura e il 71% non porta in tavola in legumi da due a quattro volte alla settimana. (A.Fi.)

Questi sono alcuni dati salienti che sono emersi nei giorni scorsi dalla terza edizione dell’Osservatorio “Adi-Nestlè” e presentati in occasione del XIV Corso nazionale dell’Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica che si è svolto a Roma. E’ emerso, a chiare lettere, infatti, come uno dei principali nemici della dieta mediterranea sembra essere la fretta, con l’abitudine di consumare pasti veloci e mangiare sempre più spesso fuori casa.
Un italiano su dieci consuma pasti veloci tutti i giorni e il 49% lo fa almeno due volte alla settimana. Sempre un italiano su dieci pranza tutti i giorni fuori casa, e il 42% almeno due volte ogni sette giorni. I cinque pasti quotidiani, con lo spuntino mattutino e la merenda a intervallare i tre pasti principali, sono appannaggio solo del 16% degli intervistati. Quasi tutti gli italiani, invece, hanno l’abitudine di mangiare davanti alla tv: sei persone su dieci lo fanno almeno due volte alla settimana il 30% tutti i giorni.

I risultati dell’Osservatorio Adi-Nestlé mostrano come in un’Italia dove 1 abitante su 2 è obeso (15%) o in sovrappeso (29%), i princìpi alla base della tradizione alimentare nostrana vengano rispettati solo dal 56% delle persone, a fronte del 93% degli intervistati che riconoscono l’importanza di una dieta sana e equilibrata.

Perchè gli italiani non seguono un corretta dieta mediterranea?

La risposta a questo enigma ce l’ha fornita il prof. Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione di Dietetica e Nutrizione Clinica che ha commentato i dati dell’Osservatorio “Adi-Nestlè”.

“I problemi e le motivazioni – spiega Fatati – possono essere diversi. Una di queste è il fatto che noi abbiamo stereotipato la dieta mediterranea secondo un unico modello, mentre i popoli e le regioni che si affacciano sul mediterraneo ne hanno in realtà diverse. Un secondo motivo è che abbiamo abbandonato un’alimentazione tradizionale per abbandonarci a modelli di società occidentale e industrializzata che non erano propri della nostra tradizione”.

Ma quali sono gli errori tipici dell’italiano che mangia male?
 
“Uno è certo quello di fare una colazione molto debole e di non fare un buon pranzo, ma invece di lasciarsi andare un pò nel corso della serata. E poi, spesso si fa l’errore di non valutare ciò che si mangia, di non stare attenti alla qualità del prodotto. Spesso e volentieri ci si lascia appagare dalla quantità, mentre il piacere dell’alimentazione è legato alla qualità”.

Eppure, le regole per un’alimentazione più sana sono molto semplici
 
“Dovremmo ritornare a una colazione accettabile, che non vuol dire abbuffarsi, ma bere il latte che è il nostro punto di forza, mangiare un prodotto da forno o i cereali, e se possibile anche della frutta. Poi, dovremmo avere un pranzo con un primo e un secondo, e di nuovo frutta e vegetali; e magari una cena un pò più leggera. Ma soprattutto dobbiamo ritornare a consumare in maniera giusta i vegetali e la frutta secondo la loro stagionalità; variare l’alimentazione il più possibile, e questa è forse la cosa più importante; e infine non lasciarsi trascinare dalle mode. Facendo questo, ci accorgeremo che è molto difficile abbondare e arrivare a quegli eccessi che in realtà ci portano a stare male”.

Intanto la dieta Mediterranea, riconosciuta lo scorso anno patrimonio dell’Unesco, racchiude in sé molteplici valori, quali la salute, lo stile di vita corretto, la tutela del territorio e del paesaggio, la conoscenza, la promozione della tradizione e della qualità.

E saranno proprio questi i temi al centro della seconda sessione dei lavori del Forum Dieta Mediterranea, in programma a Imperia dal 17 al 19 novembre, alla quale parteciperanno rappresentanti istituzionali dei 15 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Italia, Albania, Algeria, Croazia, Francia, Grecia, Israele, Libano, Marocco, Montenegro, Portogallo, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia).

 

L’appuntamento, organizzato dalla Camera di Commercio di Imperia, Comitato Oleicolo Internazionale, Associazione Città dell’Olio, con la collaborazione della Regione Liguria, Unioncamere Liguria, Provincia di Imperia, Comune di Imperia e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Ministero delle Politiche Agricole, del Ministero dell’Istruzione, del Ministero degli Affari Esteri, di Unioncamere e delle organizzazioni di categoria, si svolgerà ad un anno esatto dalla proclamazione della Dieta Mediterranea patrimonio dell’umanità. Tra gli obiettivi del Forum, la presentazione all’Unesco di una mozione per l’inserimento del paesaggio olivicolo mediterraneo tra i siti Patrimonio dell’Unesco.
 
Antonio Fiasconaro
 

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