A Norcia tra tartufi, norcineria e Sagrantino

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Tartufi pregiati, l’antica arte della norcineria, formaggi di grande qualità senza dimenticare la parte vinicola con l’autoctono Sagrantino di Montefalco. Un percorso enogastronomico affascinante nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini (F.Pa.)

 

 

Fondata dai Sabini sulla fertile pianura di Santa Scolastica, circondata dai Monti Sibillini, Norcia diviene già nel II secolo a.C. un fiorente dominio romano. La ritroviamo nel Medioevo come comune guelfo e possesso della Chiesa, oltre che città natale di San Benedetto fondatore del monachesimo occidentale. Il viaggio enogastronomico inizia a Palazzo Seneca, facente parte della prestigiosa catena dei Relais & Châteaux, sede del nostro breve soggiorno nella cittadina umbra. Eretto nel XVI secolo è stato da poco tempo restaurato dalla famiglia Bianconi, cultori dell’ospitalità e della ristorazione sin dal 1850, fondendo il rispetto per la tradizione con materiali ed oggetti di design unici nel loro genere. Appena il tempo di apprezzare la bellezza ed eleganza della camera assegnataci e già ci troviamo seduti a tavola a degustare una selezione di affettati tipici norcini accompagnati da formaggi di varie stagionature in abbinamento a confetture fatte in casa di cipolle, mele cotogne, uva e miele locale. Dopo aver soddisfatto in pieno il palato decidiamo di andare a scoprire il centro cittadino partendo da Piazza San Benedetto, il cuore di Norcia, dove troviamo disposti in circolo tutti i monumenti più importanti della città: Palazzo Comunale, la Basilica di San Benedetto, la Cattedrale di Santa Maria Argentea ed infine la Castellina.

 



Terminato il tour esplorativo ci dirigiamo al centro benessere, situato nelle segrete di Palazzo Seneca, dove ci lasciamo avvolgere dall’atmosfera di completo relax con sauna, bagno turco, idromassaggio e conclusiva  tisana alle erbe del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Giunta l’ora di cena i bravissimi chef del ristorante Granaro del Monte, il più antico dell’Umbria, ci propongono un menù ad hoc con gnocchi di patate rosse del Colfiorito con tartufo nero e formaggio fuso, proseguendo poi con delle strepitose tagliatelle tirate a mano con tartufo nero e funghi di montagna.

Terminati con grande soddisfazione i primi piatti passiamo ad una duplice proposta anche per il secondo, con cinghiale in salmì e filetto di manzo impreziosito anche qui dal tartufo nero. In tema di bottiglia decidiamo di andare un po’ oltre i classici principi dell’abbinamento, dove il tartufo dovrebbe regnare sovrano anche sul vino, e optiamo per un Sagrantino di Montefalco Arquata Docg 2005 azienda Adanti, di grande struttura con tannini indubbiamente presenti, ma resi più morbidi dal lungo affinamento in giusta contrapposizione con la elevata componente alcolica. Dulcis in fundo ecco la sfogliata alla crema, riso soffiato e cioccolato  in abbinamento ad un Sagrantino di Montefalco Passito 2005 azienda Scacciadiavoli. In conclusione un itinerario enogastronomico davvero imperdibile per coniugare la bellezza della natura con i sapori genuini della cucina umbra.

 

 

Fabio Panci

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